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ANGELUS 4.0
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25-12-2024
IL MESSAGGIO NATALIZIO DEL PAPA E LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI
"La Porta è aperta, è spalancata. Lasciamoci riconciliare con Dio". Francesco ha ricordato le guerre e le crisi nel mondo e ha di nuovo implorato "Tacciano le armi!"
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22-12-2024
TACCIANO LE ARMI E RISUONINO I CANTI NATALIZI
Papa Francesco, dalla Cappella in Santa Martha, benedice i bambinelli. Esprime preoccupazione per la situazione in Mozambico. Forte appello per la pace: "Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra"
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15-12-2024
IL PERICOLO DELLA VANITA'
Angelus da Ajaccio alla conclusione del Congresso sulla pietà popolare nel Mediterraneo. "Non io al centro, ma Dio, il Signore" - il Papa si rivolge a tutto il clero, ai laici e alle famiglie per ribadire i valori fondamentali del Cristianesimo. L'invocazione a Maria per la pace nel mondo e una preghiera per le vittime del ciclone che ha a colpito l'Arcipelago di Mayotte
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08-12-2024
IL PAPA CHIEDE LA GRAZIA PER I CONDANNATI A MORTE
Nella solennità dell'Immacolata Concezione in un tempo "agitato da guerre e dallo sforzo di possedere e dominare", Francesco invita tutti a "una buona Confessione". L'appello ai governanti per un cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra nel periodo di Natale.
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02-12-2024
LAGUERRA NON RISPARMIA NESSUNO. E' SEMPRE UNA SCONFITTA
Nuovo forte appello perché si moltiplichi un rinnovato impegno per il dialogo. Il Papa si rallegra per la tregua in Libano: "lo spiraglio di pace possa portare ad un cessate il fuoco su tutti gli altri fronti".
- Elenco completo
9 AGOSTO
santa Edith stein
AGOSTO IX
Edith Stein (in religione Teresa Benedetta della Croce ( Breslavia, 12 ottobre 1891- Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata una monaca, filosofa e mistica tedesca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Di origine ebraica, si convertì al cattolicesimo. Venne arrestata dai nazisti nei Paesi Bassi e giustiziata insieme alla sorella Rosa, anch'ella monaca carmelitana scalza. Nel 1998 papa Giovanni Paolo II la proclamò santa e l'anno successivo la dichiarò patrona d'Europa.
Edith Stein nacque a Breslavia, all'epoca ancora città tedesca, il 12 ottobre 1891 da Sigfrido e Augusta Courant- Stein, entrambi ebrei. Possedevano un'attività commerciale di legname, prima a Lubliniec e poi a Breslavia. Nel luglio del 1893 il padre, capofamiglia di sette figli, morì improvvisamente e fu la madre, Augusta, a sobbarcarsi l'impegno di sfamare la numerosa prole prendendo personalmente le redini dell'azienda. Il 3 marzo 1911 Edith sostenne e superò l'esame finale di maturità. Proseguì quindi gli studi presso l'università di Breslavia, ritrovandosi spesso ad essere l'unica ragazza in una classe composta esclusivamente di maschi. I professori notarono ben presto le sue straordinarie doti intellettuali; nonostante ciò l'ambiente di Breslavia le risultò ben presto inadatto alla propria sete di conoscere. Attratta dalle teorie di Edmund Husserl, decise di intraprendere il percorso di studi presso l' Università di Gottinga dove il celebre fenomenologo teneva le sue lezioni.
Nonostante avesse già avuto contatti con il cattolicesimo, rimase molto colpita da una donna "qualsiasi" che, con i sacchetti della spesa, era entrata in una chiesa per pregare; questo avvenimento segnò l'inizio del suo cammino di avvicinamento alla fede cattolica poiché “aveva compreso che Dio lo si può pregare in qualsiasi momento, avendo con Lui un rapporto personale”. Dopo aver letto l'autobiografia della mistica santa Teresa d'Avila, abbandonò formalmente l'ateismo e si convertì.
Battezzata il 1º gennaio 1922 a Bad Bergzabern, andò ad insegnare presso due scuole domenicane per ragazze a Spira (1923-1931). Durante questo periodo, già indirizzata alla vita di clausura, si accostò alla filosofia tomistica, tradusse il De veritate di san Tommaso d'Aquino in tedesco. La sua vita fu scandita da preghiera, insegnamento, vita comune con le allieve e studio personale. Nel 1931 divenne lettrice all'Istituto di pedagogia scientifica a Münster, ma le leggi razziali del governo nazista la obbligarono a dimettersi nel 1933.
l 12 aprile 1933, alcune settimane dopo l'insediamento di Hitler al cancellierato, Edith Stein scrisse a Roma per chiedere a papa Pio XI e al suo segretario di stato, il cardinale Pacelli ( già nunzio apostolico in Germania e futuro papa Pio XII) di non tacere più e di denunciare le prime persecuzioni contro gli ebrei.
Nel 1934 prese la decisione di diventare suora e di entrare nel monastero carmelitano di Colonia con il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Lì scrisse il suo libro metafisico Endliches und ewiges Sein ("Essere finito ed Essere eterno") con l'obiettivo di conciliare le filosofie di Tommaso d'Aquino e di Husserl. Per proteggerla dalla minaccia nazista, il suo ordine la trasferì al convento carmelitano di Echt nei paesi Bassi. Lì scrisse Kreuzeswissenschaft. Studie über Johannes vom Kreuz ("La scienza della croce. Studio su Giovanni della Croce”).
Come reazione all’impegno dei vescovi contro le persecuzioni dei nazisti, Adolf Hitler, ordinò l'arresto degli ebrei convertiti (che fino a quel momento erano stati risparmiati). Edith e sua sorella Rosa vennero catturate per essere trasportate al campo di concentramento di Auschwitz, dove furono uccise nelle camere a gas il 9 agosto 1942.
Nel Martirologio si celebrano:
S. Teresa Benedetta della Croce (Edith) Stein
Memoria di S. Teresa Benedetta della Croce (Edith) Stein, vergine dell'Ordine delle Carmelitane Scalze e martire, che, nata ed educata nella religione ebraica, studiò ed insegnò per alcuni anni filosofia, ricevette quindi attraverso il battesimo la vita nuova in Cristo, che proseguì sotto il velo della consacrazione, fino a quando un giorno, sotto l'empio regime tirannico nemico della fede e della dignità degli uomini, venne rinchiusa nel campo di sterminio di Oswiecim (Auschwitz), presso Cracovia in Polonia, dove trovò la morte avvelenata dal gas.
S. Romano
A Roma, nel Cimitero di S. Lorenzo sulla Via Tiburtina, ricordo di S. Romano, martire.
SS. martiri di Costantinopoli
A Costantinopoli, ricordo dei SS. martiri che si narra siano stati uccisi per aver difeso l'antica icona del Salvatore posta sulla Porta di Enea, che l'imperatore Leone Isaurico aveva ordinato di distruggere.