Si fa presto a parlare di bellezze mozzafiato quando si tratta di Dolomiti.
Ma quando le Dolomiti in questione sono quelle orientali e la zona in esame è l’Alta Badia, le cose si complicano un tantino perché talvolta le parole non bastano. E non solo per descrivere paesaggi che sono quanto di più vicino all’idea di paradiso terrestre, tanto per la quantità di cose da dire a proposito di un territorio che è culla di una civiltà antica che può insegnarci ancora molto.
Questa puntata di Linea Verde si è proposta proprio di portare alla conoscenza della grande platea di Raiuno alcuni dei caratteri tipici della cultura ladina che non è solo la rappresentazione di una suggestiva enclave linguistica ma un vero e proprio modello agricolo e ambientale autosufficiente. Emblema di questo sistema organizzativo che affonda le sue radici nell’alto medioevo, è il maso, caratteristica abitazione contadina dove si concentravano e si concentrano ancora tutte le attività, dalla raccolta del foraggio, all’allevamento di vacche e cavalli hàflinger (molto robusti, praticamente i “trattori” della montagna), alle piccole produzioni di latte e derivati. Dagli agglomerati di masi, disposti a raggiera, sono poi nate le vilas, oggi le incantevoli cittadine sulle quali si basa l’intensa attività turistica legata allo sci alpino.
Elisa Isoardi visiterà alcuni masi, entrerà nelle cucine alla scoperta delle antiche ricette ladine, ci farà conoscere la varietà dei tanti pani “scuri” a base di segale e altre farine integrali che gettano un ponte gastronomico con la vicina Austria.
In una puntata altoatesina non poteva mancare poi un prodotto di eccellenza come lo speck: compito di Fabrizio Gatta illustrarci tute le fasi della sua preparazione.
Gran finale quindi, non prima di un indimenticabile volo in elicottero tra le cime più alte, sui campi da sci sopra Corvara, perla dell’Alta Badia.
Un pranzo a dieci gradi sottozero con i preziosi consigli della nutrizionista Samantha Biale che illustrerà la sua proposta di “dieta dello sciatore”.