Linea Verde

Dopo Roma e Napoli, Linea Verde continua con Genova il suo viaggio nelle maggiori città italiane cercando di approfondire il rapporto tra l’anima urbana ed edificata della metropoli e le aree verdi – residuali sottratte alla cementificazione o di prossimità alla periferia – dove agricoltura e zootecnia possano rappresentare elementi di identità e di attrattiva turistico/paesaggistica, occupazione e tutela del territorio. Se la Liguria tutta mostra le sue fragilità per una serie di fattori che vanno dal climatico all’orografico, Genova e le alluvioni che la colpiscono con una certa regolarità hanno mostrato un ulteriore tallone d’ Achille, quello di una urbanizzazione che ha seguito il non criterio di una edificazione bulimica e di una puntuale quanto incosciente opera di “repressione” dei fiumi. Arginatura, rettificazione, imbrigliamento, parziale chiusura e tombamento dei corsi d’acqua sono oggi la principale causa di quello che abbiamo visto durante l’esondazione del Sereggiano e del Bisagno. In questa puntata si parlerà quindi del problema di una riqualificazione fluviale che passa attraverso varie soluzioni le quali trovano sostenitori e detrattori ugualmente divisi. Ma Genova è anche la città che “insegna l’agricoltura”, soprattutto quell’agricoltura che la conformazione del territorio rende eroica. Proprio nel cuore di Sant’Ilario gli studenti imparano tecniche di terrazzamento e palificazione, prevengono i rischi di frane e alluvioni, fanno quello che l’Agricoltura dovrebbe sempre fare e per il quale non dovrebbe essere mai abbandonata, ovvero la tutela del territorio. Sempre in città, precisamente a Quarto, quel poco che Genova ha concesso al verde agricolo ed urbano prende forma in alcuni orti di città ed agrumeti. Linea Verde visiterà quello di una coppia di imprenditori agricoli, frutto di una promessa e che oggi vede l’azienda produrre ortaggi ed allevare bovini sul vicino Monte Fasce. Sapori di Genova poi nella sua gastronomia “di strada” gustosa e dalla personalità forte. Come tutti i porti del mondo, dalla Cina al Mediterraneo, i vicoli di Genova, i “caruggi”, propongono piccole botteghe dove si può gustare il cibo che era un tempo dei marinai. Una volta povero, oggi elevato al podio dei capolavori gastronomici. Una parte della puntata è poi dedicata alla Val di Vara, la Valle del Biologico come tutti stanno ormai imparando a conoscerla attraverso i suoi prodotti eccellenti. Una terra che dopo la “bomba d’acqua” che l’ha devastata in ottobre, deve “resuscitare” dai detriti, fango e tronchi scesi a valle. Le storie che racconteremo saranno di agricoltori che si sono rimboccati le maniche per ricominciare, come quella di chi produceva piccoli frutti e che oggi ha in mano solo un bel pacchetto di fotografie di quello che era la sua azienda. Ma al ritmo a cui stanno lavorando, non passerà tanto tempo prima che tutto sia di nuovo in ordine. Ma soprattutto non deve passare il tempo dell’oblio. La guardia dovrà essere tenuta sempre altissima, e c’è da giurare che le persone che abbiamo incontrato non la abbasseranno mai.