Smashing Pumpkins "Tonight Tonight"
Goldfrapp "13 Yellow Halo"
Florence And The Machine "You've Got The Love"
Rodrigo Y Gabriela "Santo Domingo"
Motorpsycho "The Hollow Lands"
Calibro 35 "Uh Ah Brr"
Horrors "Endless Blue"
Simple Minds "Alive And Kicking"
Bronski Beat "Smalltown Boy"
Fishbone "Freddie's Dead"
Ed Laurie "High Above Heartache" (Live)
Ed Laurie "East Wind" (Live)
Ed Laurie "Moment Out Of Faith" (Live)
Ed Laurie
live a Moby Dick
martedì 7 febbraio 2012
Ore 21.00
Radio2
Moby Dick, la balena musicale di Radio2 condotta da Silvia Boschero, ospita martedì 7 febbraio il live in diretta del cantautore inglese Ed Laurie.
Due album alle spalle – l’ep digitale “Meanwhile In The Park” e il successivo “Small Boat Big Sea” - e un ottimo passaparola hanno permesso al londinese Ed Laurie questo nuovo album “Cathedral” che chiama in causa mostri sacri come Fred Neil, Tim Buckley e Van Morrison. Poche sessioni di registrazione, niente sovraincisioni, tutto in presa diretta accompagnato da un gruppo di eccellenti e affiatati musicisti italiani: i bolzanini Andrea Polato (batteria), Marco Stagni (basso/contrabbasso), Matteo Cuzzolin (sax), insieme nel trio jazz-core Fatish, Manuel Randi (chitarra) e il percussionista-vibrafonista napoletano Pasquale Bardaro (orchestra del teatro San Carlo). Ai quali si è poi aggiunto il violinista svizzero Raphael Chevalier, conosciuto da Laurie in tour. E questa è l’altra metà della storia: famiglia paterna divisa tra l’East London e la Scozia, famiglia materna sparpagliata per il globo, con presenze anche in Est Europa e Sudamerica, Ed Laurie è uno spirito libero, ama viaggiare e lanciarsi in sempre nuove avventure.
Nell’occasione è stato l’Alto Adige la meta del suo peregrinare, il duomo di Bolzano la cattedrale del titolo (e i suoi rintocchi la coda della traccia omonima), il backstage di un vicino teatro la sede delle citate sessions. Era l’estate 2010. Sei giorni di full immersion. Poi il ritorno a Londra, l’aggiunta di altri tre brani, il missaggio di Richard Neuberg. E l’attesa (quella sì, lunga e paziente) delle condizioni più idonee per far uscire il disco.
Così come l’autore, se ne vanno in giro per il mondo anche le canzoni: ancorate a un songwriting solido e ispirato che si arricchisce di aromi gipsy e assoli latineggianti, evocano suggestioni mitteleuropee e regalano sensazioni di chanson francese à la Gainsbourg. Per poi, nei passaggi più asciutti e minimali, tornarsene a casa e bussare alla porta di Nick Drake. Con la voce di Laurie a farla da padrona, ad inerpicarsi senza difficoltà su vette per altri irraggiungibili.