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"Il sogno di Alessandro Magno" di Tiziana Di Simone

Cara la nostra Europa di oggi e di sempre
ascoltando la lettera di Broccoli mi è tornato un mente un grande sogno, senza dubbio un sogno di potere, di quelli che offuscano la mente. E' il sogno di Alessandro Magno, il re condottiero che voleva conquistare il mondo, voleva l'impero da Oriente a Occidente e in circa quindici anni ha centrato l'obiettivo.  Alessandro,figlio di Filippo II, re di Macedonia, e di Olimpia, principessa greca....
Alessandro Magno oppure Alessandro il Macedone.
Un altra icona europea, un simbolo della Storia europea, della culla mediterranea della civiltà.

E come sempre di simboli e di storia si sente fortemente il bisogno in tempi di crisi. E allora al centro  della città di Scopje, capitale di Fyrom, denominazione internazionale della ex repubblica Jugoslava di Macedonia, squadre di operai stanno lavorando per innalzare l' imponente statua di un Guerriero a cavallo. Imponente e anonima, appunto un guerriero a cavallo,  ma rappresenterebbe  la statua di  Alessandro il Macedone sul suo indomito e mitico cavallo: Bucefalo.

Il problema? Alessandro Magno è un mito nazionale della Grecia e - visto da Atene- non se ne può appropriare la ex repubblica di Jugoslavia dal nome Macedonia. Anzi il nome è già da anni al centro delle discordie. La Grecia sin dalla dichiarazione di indipendenza del 1991 di Skopie ha preteso che non adottasse il nome di Macedonia. Non solo ma su questa faccenda del nome si gioca anche il processo di adesione all'Unione europea e alla Nato.

La Grecia ritiene che il termine Macedonia sia parte esclusiva della propria storia e della propria indentità culturale; ancora oggi la Macedonia una ben precisa regione della Grecia.E al di là dei simboli e dei nomi, si temono  sempre rivendicazioni  territoriali. La disputa  tra Fyrom, ex repubblica jugoslava di Macedonia, e la Grecia non è certo di queste ultime ore- dove  appare evidente che i problemi di Atene sono davvero ben altri come pure anche  di Skopie,  paese ad alto tasso di povertà.
 
Ma come dire alla Storia non si comanda e a quel che resta dell'orgoglio di quella Storia  ancora meno. E così una statua anonima diventa il nuovo simbolo di discordia e di provocazione.
Ma insomma quante Storie per una Statua....