Nibali lascia la maglia ma non la determinazione

Il siciliano della Liquigas cade e consegna il primato di classifica a Vinokourov. Evans vince ma vanno evidenziate le grandi imprese di Cunego e Scarponi
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Giro d'Italia
15-05-2010

Nibali lascia la maglia ma non la determinazione

Il siciliano della Liquigas cade e consegna il primato di classifica a Vinokourov. Evans vince ma vanno evidenziate le grandi imprese di Cunego e Scarponi

Evans spettacolare, Vinokourov maglia rosa, Liquigas persa per strada per colpa di una sfortunata caduta. Come nel 1987 con Argentin un altro campione del mondo conquista il passaggio del Giro da Montalcino.

Per Nibali un ritardo di 2’0” che lo spodesta dalla testa della classifica e lo spinge giù con un ritardo di 1’33”. Peccato! Gara impeccabile per il siciliano che trova sulle sue ruote la sfortuna in una scivolata prima dei tratti finali in sterrato.

Protagonisti nella prima parte della frazione sono stati Sorensen (Saxobank) e Flens (Rabobank) che hanno dato vita ad una lunga fuga di oltre 80 km raggiungendo anche un vantaggio dal gruppo di quasi 8 minuti. I fuggitivi sono stati ripresi a 44 km dal traguardo.

Una giornata no. Annunciata da una fitta nebbia autunnale che chiude Montalcino in una lattiginosa maglia impenetrabile e da una pioggia fine e sottile quanto persistente. Tempo da lupi per questa settima tappa dove Nibali perde la maglia rosa incappato in una caduta a 30 km dal traguardo costretto a prendere la bici di Agnoli e a proseguire questa volta con 1’40” di ritardo.

Vinokourov che più o meno alla stessa altezza parte come un fulmine e schizza in avanti e con lui Garzelli insieme a Miholjevic. A 15 km il kazako spinge con Evans che tiene il passo a ruota.

E la corsa nell’ultimo tratto finale, nel fango giallo dello strappo sterrato, è una sfida tra i due dieventati delle maschere di creta, costretti a pulirsi gli occhi e la faccia. L’immagine sofferta del ciclismo è soprattutto questa.

Dopo il primo strappo si intravedono Cunego e Garzelli che non mollano. Ai due si aggiunge anche Pinotti. La gara diventa individuale, non conta più nulla la scia. Gli schemi come le strategie disegnate sulla carte se ne vanno a benedire.

La testa della corsa rallenta e i due sfidanti (Evans e Vinokourov) vengono inghiottiti dal gruppo degli inseguitori (Garzelli, Gadret, Arroyo, Pinotti e Cunego). La partita è tra i sette mentre Basso e Nibali sono a 1’45” di ritardo.

Ma il messinese non molla in attesa dell’ultimo GPM. E’ uno strappo fatto per ex bikers, vedi Gadret, al limite dell’impossibile mentre a 6 km dall’arrivo la gran parte della salita è fatta. A un minuto dalla testa in evidenza Michele Scarponi che recupera terreno.

AL GPM di Poggio Civitella passano Evans, Vinokourov e Arroyo mentre Cunego si riporta sulla testa della corsa. Ma non ce n’è per nessuno, il kazako riparte di scatto e si gira per vedere dove si trova Evans. Cunego non si scolla.

Nibali scende a 1’48” la bici di Agnoli che aveva preso dopo la caduta ha le ruote in carbonio non adatte ai tanti km di fango e buche. Sulla discesa a 1km dall’arrivo Evans si butta in avanti a testa bassa e cerca di allungare prima di entrare nel centro storico di Montalcino.

Cunego si infila per primo nelle viuzze del pave di Montalcino con il fiato sul collo di Evans e Vinokourov. Ultima curva e ultimo strappo. Evans ha fiato e gambe per gli ultimi 200 metri e strappa il filo del tragurdo per primo.

Pietro Plastina
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