“La bibbia nera di William Blake”, prodotto da Radio Romania, racconta la storia di un adolescente nella Romania di oggi, concentrandosi sugli elementi che tendono a favorire la radicalizzazione delle giovani generazioni. Ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria Radio Drama durante questa edizione del Prix Italia.
Secondo la giuria, il programma si distingue per “la sua narrazione a più livelli, l’audacia nella forma e l’uso di comunicazione non verbale acustica o elettronica”.
La regista Ilinca Stihi ci ha spiegato il processo dietro questo prodotto.
Come è nata l’idea?
L’idea per il copione è nata da una canzone del gruppo britannico Fun, che si intitola “We are young” (Siamo giovani). Conteneva un certo grado di disperazione ed è stato quello a intrigarmi e a farmi pensare a come ci si sentirebbe a essere un ragazzo in un mondo che si sbriciola attorno a te. In qualche modo, l’idea di un personaggio kamikaze ha iniziato a prendere forma. Mi è sembrata la risposta giusta al gioco senza soluzione che la società propone agli adolescenti di oggi.
Perché ha deciso di svilupparla in questo modo?
Abbiamo iniziato cercando il modo migliore per avvicinare l’ascoltatore all’universo del protagonista adolescente, Nichita. Abbiamo deciso che la città e le sue sfide (le macchine che sfrecciano, il rumore, i club, la scuola, ecc.) dovesse essere il partner auditivo del nostro personaggio. Per questo motivo abbiamo registrato il suono sul campo, come nei film. È stato a questo punto che il copione ha iniziato a cambiare, visto quanto il suono poteva apportare alla storia.
In un secondo momento, abbiamo aggiunto una storia parallela, più astratta, che riguarda l’esistenza di una sorta di esistenza aliena. È qualcosa che è nato a partire da tutti i diversi suoni elettrici che abbiamo raccolto in svariati luoghi in città. È una sorta di presenza pericolosa e invisibile che ci condiziona silenziosamente.
Quali sono state le maggiori difficoltà?
La produzione è stata difficile in termini di registrazioni, dal momento che eravamo sempre un disturbo per le persone intorno a noi. Registrare in un bagno di una discoteca sabato sera può innervosire molto le persone.
Qual è stata la risposta del pubblico?
Abbiamo avuto un’ottima risposta del pubblico, soprattutto agli ascolti in surround che abbiamo organizzato. Siamo anche riusciti a raggiungere un pubblico diverso dal solito, un pubblico prevalentemente giovane. È stata una gioia anche vedere che la nostra idea ha avuto una eco fuori dalla Romania.
Infine, un commento sulla menzione speciale al Prix Italia di quest’anno.
Il Prix Italia è uno dei premi più prestigiosi al mondo, e competere per il premio è sempre una grande sfida.
La menzione speciale è arrivata come una sorpresa, visto che consideravo questo lavoro piuttosto scomodo, in termini di contenuto politico e sociale. Il riconoscimento mi ha riempito di gioia e gratitudine per l’opportunità di diffondere il messaggio dell’opera, che di fatto è mette in guardia nei confronti della società cinica che stiamo continuando ad alimentare.