TG NOIS : l’informazione dei migranti per i migranti


“Il Tg dei migranti per i migranti”, è così che si presenta Tg Nois, il notiziario web realizzato da Sardegna Teatro ed Eja Tv, selezionato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nel 2015 nell’ambito del progetto MigrArti.

Al momento sono andate in onda quattro puntate pilota dal 26 aprile al 14 di giugno su ejatv.com, sardegnateatro.it e progettohuman.it, tutte con l’obiettivo di divulgare notizie ed informazioni utili per l’accesso ai servizi, la formazione e l’integrazione.

La redazione è composta da sette stranieri ora residenti a Cagliari: Nadine Nasereddine, nata in Libano; Kilap Gueye dal Senegal; Dasha Kuznetsova, dalla Russia; Mariya Stepaniuk, nata in Ucraina; Yskouba Abdellatif nato in Benin ed arrivato in Sardegna nel 2015; Mandeep Kaur, indiana, e Young Lou, originaria della Cina.

Abbiamo intervistato alcuni di loro insieme a una dei coordinatori, Valentina Bifulco, e al giornalista di Eja Tv Salvatore Cubeddu.

Da che tipo di esigenza è nato Tg Nois?

Salvatore Cubeddu, Eja Tv: Nois in sardo significa noi. L’idea era quella di dar vita ad un telegiornale multietnico, che non si concentrasse semplicemente sul dare informazioni, ma piuttosto partisse da storie di comunità locali con un respiro “universale”.

Il focus era anche e soprattutto sullo storytelling e sull’esplorazione del tema della migrazione, facendo partecipare i migranti stessi, a prescindere dalla loro nazionalità. Ogni ragazzo che ha preso parte a TG Nois non ha raccontato la propria comunità di appartenenza, ma quelle degli altri.

Che storie cercate di raccontare e come?

Valentina Bifulco, coordinatrice: È un esempio tangibile di integrazione e di coesione tra stranieri sul territorio. Anche per quanto riguarda gli argomenti di cui abbiamo parlato, l’attenzione si è in parte concentrata su storie segnalate dagli stessi partecipanti, ma anche su storie scoperte sul territorio, spesso relative ai servizi per lo sviluppo della persona.

Mi ha molto stupito il lavoro dei partecipanti; tranne Nadine che aveva già lavorato come giornalista in Libano, nessuno degli altri aveva esperienza.

Qual è il valore aggiunto di un’informazione dei migranti per i migranti?

Dasha Kuznetsova, partecipante: Il valore aggiunto del nostro lavoro è il veicolare un’informazione non filtrata. È un racconto positivo di ciò che i migranti hanno portato e continuano a portare. L’obiettivo è la convivenza.

Si va prima di tutto a parlare, a scoprire, non solo a intervistare. Le persone si aprono in maniera diversa, si raccontano. E noi siamo riusciti a fornire un punto di vista “rovesciato”, dando la possibilità di vedere veramente all’interno.

Nadine Nasereddine, partecipante: Tg Nois è un mezzo di comunicazione tra le comunità. Lavorando ne abbiamo scoperte tante e abbiamo dato uno sguardo “interno”.

Qual è la vostra opinione su come i media mainstream hanno coperto finora le storie di migranti e rifugiati in arrivo?

Salvatore Cubeddu, Eja Tv: Il mainstream tende ad affrontare il tema in modo “impersonale”.

Si sentono spesso notizie e servizi televisivi che iniziano semplicemente con uno “sbarcano 400 migranti…”  Ma perché arrivano? Da dove? Occorrerebbe più approfondimento, senza fermarsi al “quanti”.

È quello che abbiamo cercato di fare noi qui, evitando di cadere nella superficialità dei numeri e ricordandoci che sono persone; molti non si sposterebbero se avessero scelta.

Valentina Bifulco, coordinatrice: Credo che sia importante ricordarsi di umanizzare, raccontare le storie di persone, che non sono solo volti o numeri.