Negli ultimi anni l’isola di Lampedusa si è ritrovata in prima linea nel fronteggiare e nell’accogliere un afflusso di migranti e rifugiati che ha messo in crisi il vecchio continente. Il sindaco Giusy Nicolini parla infatti della sua isola come “la porta d’Europa”, e per decine di migliaia di uomini, donne e bambini è stata proprio questo, una meta, una speranza.
Stando ai dati pubblicati ad aprile dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, almeno 170000 migranti hanno affrontato il viaggio attraverso il Mediterraneo dall’inizio dell’anno. Dei 18742 diretti verso l’Italia, 254 hanno perso la vita. Anche le acque intorno a Lampedusa sono state teatro di tragedie, come il naufragio del 3 ottobre 2013 in cui morirono 300 persone. Per la prima volta quest’anno quell’incidente sarà commemorato con una giornata della memoria per coloro che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, in fuga da guerre, regimi totalitari, violenza e povertà.
Quest’anno il Prix Italia si terrà lì, nel cuore del Mediterraneo e al centro della storia, proprio perché, come ha detto il segretario generale del premio, Vittorio Argento, “sappiamo tutti dov’è Lampedusa e cosa significa per tutti noi”. Per la presidente RAI Monica Maggioni “portare il Prix Italia a Lampedusa significa far giungere i migliori narratori dei grandi media internazionali nel luogo simbolo del fenomeno che più di tutti definisce il tempo in cui viviamo: la migrazione”.
Ed è da qui che nasce lo slogan della 68esima edizione del premio, “Historytelling, now”. Se Lampedusa e altre isole del Mediterraneo sono divenute la via d’accesso all’Europa, i media hanno raccontato la storia mentre accadeva.
“Historytelling now” riflette anche il ruolo dei media di servizio pubblico nell’informare i cittadini e nel facilitare l’integrazione. “Il modo in cui riportiamo la realtà è uno dei valori al cuore del servizio pubblico. – spiega Argento - Quello che raccontiamo ha un impatto immediato sull’opinione pubblica, nel nostro paese come altrove, e di conseguenza anche sull’integrazione e sulle politiche che possono essere messe in atto”.
Il sindaco Nicolini apprezza la scelta di tenere il premio a Lampedusa. “Ha un significato enorme – spiega – sta ad indicare che l’isola è al centro della più drammatica questione del nostro tempo e anche della sua soluzione, perché da questa grande emergenza umanitaria non si esce rinunciando a salvare gli esseri umani e i valori che questa Europa impaurita e incattivita sembra aver ripudiato”. “Lampedusa vuol dire tutto questo – continua Nicolini – e ambientarvi il Prix è una grandissima occasione di essere al centro del dibattito e del Mediterraneo come mare di pace ”.
Questo grande tema sarà il filo conduttore dell’edizione 2016, ma durante il Prix Italia, che premierà i prodotti che più si saranno distinti nelle categorie televisione, radio e web, ci sarà anche spazio per parlare di innovazione e per capire come nuove tecnologie, per esempio la realtà virtuale, possano permettere ai cittadini europei di entrare in contatto con il dramma dei rifugiati.