Morto Kevorkian, paladino dell’eutanasia
Aveva contribuito ad almeno 130 casi di suicidio assistito. Dopo il carcere continuava a portare avanti la sua campagna in favore della “dolce morte”
In tutti gli Stati Uniti era noto come “Dottor Morte”, il suo vero nome era Jack Kevorkian, 83 anni, medico patologo, di origini armene, che aveva fatto dell’eutanasia la sua ragione di vita. L’uomo aveva ammesso di avere prestato assistenza in almeno 130 casi di suicidio da parte di malati terminali. Quello di Kevorkian divenne un caso nazionale quando, nel 1990, il medico aiutò a morire Janet Adkins, malata di Alzheimer. Processato per omicidio, le incriminazioni vennero annullate perché in Michigan non esistevano leggi contro il suicidio assistito.
Nel 1999 era stato incarcerato per omicidio di secondo grado fino al 2007 quando venne rilasciato sotto libertà vigilata. Continuò però la sua personale battaglia per convincere l'America e il mondo intero che voler “morire non è un crimine”.
Da un paio di settimane Kevorkian si trovava in un ospedale di Detroit, per problemi ai reni e al cuore. Le sue condizioni si sono aggravate la scorsa notte. Prima di morire, ha chiesto di poter ascoltare Bach, il suo compositore preferito. La storia del controverso medico pro-eutanasia era diventata anche un film tv, “You don't know Jack” che fruttò un Golden Globe al protagonista Al Pacino.