Gioco, spettacolo, meraviglie, visioni, sonorità, letture, immaginazione
'Tu lo chiami "opportunità" io lo chiamo "regalo".'
Un'illustratrice italiana "Davide", scaglia la sua indignazione contro una multinazionale "Golia".
Appena pubblicato, già sta creando movimento in rete e commenti infuocati e di solidarietà. Rimbalza di bacheca in bacheca e di tweet in tweet.
Stiamo parlando di un post scritto da Morena Forza, sul blog "Roba da disegnatori".
Morena è una illustratrice milanese, membro dell'Associazione Illustratori e attiva nel suo ufficio stampa.
Tra i suoi lavori, ha illustrato sei libri interattivi per bambini per Spagna e Portogallo e pubblicato "Kill the Granny - Comedy Collection" un fumetto con Pavesio in Italia e Francia, e su "Focus Pico" (Mondadori).
Il blog, molto interessante, come da presentazione si propone di supportare il mestiere dell'illustrazione, con "notizie e segnalazioni di concorsi, storia dell'illustrazione e del fumetto, fonti di ispirazione, segnalazione degli illustratori e dei fumettisti più talentuosi da cui imparare, interviste ad artisti italiani e stranieri."
Il post che ha attratto la nostra attenzione e quella di decine di altri creativi che lo stanno rilanciando, dandogli supporto e forza, è questo (lo riportiamo esattamente come pubblicato sul blog di Morena):
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Mi segnalano un concorso da parte di un'azienda enorme e penso "Oh toh! Bella iniziativa!"
Poi leggo il regolamento e mi viene la depressione.
Il diritto di utilizzo, tra l'altro in via ESCLUSIVA (significa che non si può utilizzare la PROPRIA immagine per altri scopi perchè l'utilizzo diventa una loro proprietà, in parole povere) non è nemmeno remunerato.
Questi gentili signori spacciano il pagamento dei materiali e la visibilità come pagamento.
Questa è la mia lettera di risposta in merito.
Pensate bene a ciò che fate.
Gentili coordinatori del progetto "Make up the wall!" mi chiamo Morena Forza e sono un'illustratrice milanese, membro dell'Associazione Illustratori e parte del suo Ufficio Stampa.
Mi è stata segnalata la vostra iniziativa proprio oggi e appena letto il regolamento non ho potuto che consultarlo altre due volte per assicurarmi che, nella stanchezza post Children Book Fair, mi fossi persa qualcosa.
Purtroppo così non è.
Sono avvilita, amareggiata e indignata dal vosto regolamento.
Scusate se sono brutale, ma preferisco non girare attorno alle questioni.
In quanto ventottenne conosco molto bene "Le Colonne" come le chiamiamo nella nostra città.
Riconosco il grado di visibilità che la location offre ai selezionati, tuttavia mi trovo in totale disaccordo col fatto che tale visibilità sia considerabile come "premio" o riconoscimento.
Soprattutto perchè vi offrite di sostenere i costi di realizzazione spacciandoli come un beneficio che in realtà sono la norma, visto che l'evento sponsorizza la vostra multimilionaria impresa.
L'aspetto che maggiormente mi ha lasciata costernata però, è quello sui diritti d'immagine.
"La partecipazione all'iniziativa implica la concessione del diritto di utilizzo in esclusiva delle opere a Shiseido [...].
Siete fortunati che sono milanese; alcuni miei colleghi di Roma esclamerebbero "Una fettina di culo vicino all'osso, no?"
Facciamo il punto della situazione:
1) La visibilità non è una forma di retribuzione. Ed è ora che in questo Paese si formi una consapevolezza in merito. Un artista va pagato in denaro, perchè con la vostra visibilità non ci si pagano le bollette. Inoltre nella fattispecie, visto che mi capita spesso di bere una "birretta alle Colonne" so bene che nessuno si ferma a chiedersi di chi è questo e quel disegno, se non un altro illustratore/street artist, e quindi immagino l'utilità del nome accanto all'opera, in termini commerciali e professionali.
2) I costi dei materiali, laddove l'opera contribuisce all'immagine del vostro marchio, sono SACRI E SCONTATI, non un beneficio che voi nella vostra immensa filantropia e generosità, concedete.
3) I diritti di utilizzo ed a maggior ragione di esclusiva, SI PAGANO. Non sono gratuiti. Il vostro regolamento non è assolutamente professionale né eticamente corretto.
Voi non state cercando dei creativi, state cercando delle persone che vi facciano un enorme favore.
Buona continuazione.
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Questo qui sopra, il post lanciato da Morena il 21 marzo, all'ora di pranzo. Lo riportiamo a testimonianza del momento professionale che vive un settore, quello creativo, nel quale l'Italia dovrebbe essere all'avanguardia e di conseguenza altamente remunerativo.
A questo punto, è importante sapere se e cosa "l'enorme azienda" risponderà.
Vi terremo aggiornati su queste pagine.