In Veneto
torna la paura
Continua a piovere in Veneto, ma i vigili del fuoco segnalano che per il momento la tenuta dei fiumi è sotto controllo
La pioggia continua flagellare il Veneto. Volontari e addetti ai lavori sono impegnati a fronteggiare la furia del'acqua incessante. Per ora i fiumi sono sotto controllo, ma è tanta la paura dopo i disastri dei giorni scorsi. E oggi è anche il giorno del lutto cittadino a Caldogno (Vicenza) in occasione dei funerali di Giuseppe Spigolon, 75 anni, una delle due vittime dell'alluvione, trovato senza vita nel garage della sua abitazione invaso da due metri d'acqua.
E il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha visitato le zone colpite dal maltempo. La gravità dell'alluvione, con danni quantificati in un miliardo di euro dal presidente della Regione Luca Zaia, si evince dalla minaccia di Confindustria Vicenza di smettere di pagare le tasse. E proprio il presidente della Regione minaccia: "Avremo l'acconto Irpef da versare, a questo punto fermiamolo qui. Quanto ci serve? Penso di non essermi sbagliato molto sul miliardo di euro di danni: allora negoziamo con lo Stato e facciamo in modo che i veneti lo versino direttamente alle casse del Commissario dell'alluvione che lo darà ai sindaci".
La Coldiretti sostiene che la nuova ondata di maltempo rischia di ritardare le operazioni di messa in sicurezza e di aggravare ulteriormente i danni nelle campagne: "Solo in Veneto sono affogati circa 150mila animali e sono andati persi interi raccolti di tabacco, compromesse le coltivazioni di ortaggi e distrutte serre e fungaie, con perdite incalcolabili. Gravi perdite si registrano peraltro anche nelle altre regioni interessate dai nubrifragi, dalla Toscana nella zona di Massa Carrara alla Calabria, dove è a rischio la stabilità di interi territori con frane e smottamenti".