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La classificazione paralimpica - Paralimpiadi - Rai

La classificazione paralimpica

La classificazione paralimpica fornisce la struttura di base per organizzare le competizioni.
Poichè gli atleti hanno impedimenti che determinerebbero svantaggi competitivi di differente livello, è necessaria una organizzazione che annulli il dislivello derivante da impedimenti e garantisca quindi che il risultato delle gare sia determinato da bravura, forma fisica, potenza, resistenza, abilità tattica e concentrazione mentale.
La classificazione stabilisce chi è idoneo a competere in uno sport paralimpico e raggruppa gli atleti ammessi in classi di sport in base al loro impedimento nei confronti di ogni determinata disciplina/specialità.
Di seguito l'identificazione e la definizione delle classi per ogni sport paralimpico invernale.

SCI ALPINO

Caratteristiche generali

Sono cinque le specialità del programma paralimpico: Slalom Speciale [SS], Slalom Gigante  [SG], Super G [S-G], Discesa Libera [DL], Supercombinata [SC] (l’unione di due discipline: Super G e Slalom Speciale). Tre le categorie per tipo di disabilità: Standing (in piedi, anche con una sola gamba); Sitting (seduti, all’interno del guscio o monosci), Visually impaired (ipovedenti e ciechi. Si gareggia seguendo un atleta guida collegato via radio).

La disciplina

Lo Sci Alpino è uno sport praticato sia da donne che da uomini con una disabilità fisica (lesioni spinali, cerebrali, amputati e les autres) e visiva (ciechi o ipovedenti). Un particolare sistema di calcolo dei tempi consente ad atleti con differenti disabilità di competere gli uni contro gli altri.

La storia

Le prime discese di atleti con disabilità furono quelle praticate dai reduci della seconda Guerra Mondiale.
Il primo evento per atleti con disabilità si svolse in Austria nel 1948. È presente nel programma paralimpico dai Giochi Invernali in Svezia nel 1976. Il monosci è stato introdotto solo nel 1984. La prima volta che l’Italia salì sul podio nello sci alpino fu nella Supercombi, con Bruno Oberhammer, nell’edizione Innsbruck 1984.

Limitazioni funzionali

•     Potenza muscolare alterata
•     Possibilità di movimento passivo alterata
•     Mancanza di un arto
•     Differente lunghezza delle gambe
•     Atetosi
•     Ipertonia
•     Atassia
•     Disabilità visiva
 

Classi sportive

Standing

LW1: Vi sono compresi gli atleti con forte disabilità agli arti inferiori. Possono avere doppia amputazione sopra il ginocchio o significativa debolezza muscolare a entrambe le gambe. Questi sciatori usano due sci e due bilancieri e possono avere i due sci legati.
LW2: Atleti con significativa disabilità a una gamba, usano un solo sci.
LW3: Hanno una disabilità moderata a entrambe le gambe. Usano due sci, due bilancieri e protesi, se hanno amputazioni. Alcuni sciatori nell’LW3 hanno leggeri problemi di coordinazione o debolezza muscolare a entrambe le gambe. Altri hanno amputazioni sotto il ginocchio di entrambe le gambe.
LW4: Questa classe sportiva è riservata ad atleti con disabilità a una gamba, al pari degli LW2 ma con minore limitazione di movimenti. Un tipico esempio è l’atleta con singola amputazione sotto il ginocchio. Utilizzano due sci in gara.
LW5/7: Atleti con disabilità a entrambe le braccia. Alcuni atleti hanno amputazioni e altri scarsa forza muscolare o problemi di coordinazione. Sciano senza bilancieri. 
LW6/8: Atleti con disabilità a un braccio, gareggiano con un solo bilanciere. Sciatori con disabilità sia agli arti inferiori che superiori. 
LW9: Atleti che hanno problemi di coordinazione, di natura spastica o perdita di controllo di un lato del corpo. A seconda della loro disabilità useranno uno o due sci con uno o due bilancieri.

Sitting

LW10: Atleti senza la minima stabilità del tronco, per esempio dovuta a lesione spinale o spina bifida. Possono fare affidamento principalmente sulle proprie braccia per manovrare il guscio
LW11: Gli atleti che gareggiano in questa categoria presentano una buona stabilità nella parte superiore del tronco ma un controllo molto limitato nella parte inferiore dello stesso e nei fianchi. Si tratta di sciatori con lesioni al midollo spinale di livello inferiore.
LW12: Atleti che presentano lesioni del tronco lievi e funzionalità della gamba leggermente compromesse. Gli sciatori con disabilità motoria agli arti inferiori, inseriti nelle classi LW1-4, possono essere spesso inseriti in questa classificazione, in modo che possano scegliere, a inizio carriera, se sciare seduti o in piedi.

Visually impared

B1: gli sciatori inseriti in questa classe sportiva sono ciechi o presentano un’acuità visiva molto bassa, tale che l’atleta non può riconoscere la lettera “E” (dimensioni 15x15 cm) da una distanza di 25 cm. Durante la gara devono indossare occhiali.
B2: questo profilo di classe sportiva comprende atleti con una maggiore acuità visiva rispetto agli atleti che competono nella classe B1, ma non sono in grado di riconoscere la lettera “E” da una distanza di 4 m. Inoltre, gli atleti con un diametro del campo visivo inferiore ai 10 gradi sono eleggibili per questa classe di sport. B3: il profilo di questa classe sportiva descrive il minor handicap visivo ammissibile per lo sci alpino. Gli atleti idonei presentano un diametro del campo visivo inferiore ai 40 gradi o una bassa acuità visiva.
 

SNOWBOARD

La disciplina

È la versione paralimpica della disciplina praticata sulle tavole da neve. Sono previste due specialità: snowboard cross [C] e banked slalom [BS].

Chi può farlo?

I riders, che possono essere donne e uomini con disabilità fisica (anche lesione spinale, lesione cerebrale o amputazione), devono scendere più velocemente possibile sulla pista. Tre sono le categorie sportive previste: Upper Limb (disabilità agli arti superiori), Lower Limb 1 e 2 (disabilità agli arti inferiori). Gli atleti Lower Limb, per gareggiare, utilizzano protesi.

Ai giochi paralimpici

Il debutto paralimpico è stato a Sochi 2014, con la sola specialità dello snowboard cross a cronometro per donne e uomini.
A PyeongChang 2018 si replica, con il Banked Slalom che si aggiunge al programma.

Limitazioni funzionali

•    Potenza muscolare alterata
•    Possibilità di movimento passivo alterata
•    Mancanza di un arto
•    Differente lunghezza delle gambe
•    Atetosi
•    Ipertonia
•    Atassia

Classi sportive

Sono tre le classi del para snowboard: due per chi ha disabilità agli arti inferiori (lower limb SB-LL) una per chi ha disabilità agli arti superiori (upper limb SB-UL)
SB-LL1: Hanno una disabilità significativa a una gamba (per esempio un’amputazione sopra il ginocchio) o una significativa disabilità alle due gambe (debolezza muscolare o spasticità). Queste condizioni pregiudicano la loro capacità di equilibrio e di controllo della tavola ad assorbire le difformità del terreno. Gli amputati utilizzano la protesi, in gara.
SB-LL2: Hanno disabilità a una o due gambe con minore limitazione. Tipico esempio, un atleta con amputazione sotto il ginocchio o lieve spasticità.
SBUL: Hanno disabilità a uno o entrambe le braccia che pregiudica la loro capacità di equilibrio mentre gareggiano in pista. Tipico il caso dell’atleta amputato a una mano.
 

SCI NORDICO 

CARATTERISTICHE GENERALI
Le gare di sci nordico sono aperte ad atleti con disabilità fisica (sit-ski - dove gli atleti gareggiano mediante una sedia equipaggiata con due sci - e standing) e ad atleti non vedenti (che gareggiano con guida). Le competizioni ai Giochi Paralimpici Invernali interessano due discipline: lo sci di fondo ed il biathlon.

LA DISCIPLINA
Lo Sci di Fondo è aperto a persone con disabilità fisiche e visive. In questa specialità competono sia uomini che donne nelle tre distanze della specialità: distanza lunga, media e corta (da un minimo di 2.5 Km ad un massimo di 20 Km) o nella staffetta, a tecnica classica o libera. Anche il Biathlon è aperto a persone con disabilità fisiche e visive: la gara, che prevede anche una fase di tiro a segno, consiste nel percorrere 7.5 Km di pista divisi in tre sessioni da 2.5 Km. Tra le due tappe gli sciatori devono colpire, con una carabina ad aria compressa, più bersagli posti a 10 m di distanza. La posizione di tiro deve essere sempre prona. Ogni colpo fallito comporta la penalizzazione di un aumento del tempo di percorrenza del tragitto. Gli atleti con disabilità visiva sono coadiuvati da segnali acustici che, a seconda dell’intensità sonora, indicano quando l’atleta è sul bersaglio.

AI GIOCHI PARALIMPICI
Lo sci di fondo ha fatto la sua prima apparizione ai Giochi Invernali del 1976 in Svezia, ove atleti donne e uomini percorsero tutte le distanze usando la tecnica classica. Per il debutto ufficiale della tecnica libera, invece, si è dovuto attendere i Giochi di Albertville, nel 1992. Quanto al biathlon, furono i Giochi di Lillehammer del 1994 a segnare la pietra miliare: fu introdotto per la prima volta il biathlon come evento da medaglia. L’Italia sale sul podio per la prima volta nell’edizione 1988.

LIMITAZIONI FUNZIONALI
•     Potenza muscolare alterata
•     Possibilità di movimento passivo alterata
•     Mancanza di un arto
•     Differente lunghezza delle gambe
•     Atetosi
•     Ipertonia
•     Atassia
•     Disabilità visiva


CLASSI SPORTIVE
STANDING 
LW2: Atleti con una disabilità alla gamba, per esempio l’amputazione sopra il ginocchio. Gli sciatori useranno la protesi e due sci altrimenti un’ortosi, se hanno scarsa forza muscolare.
LW3: Atleti con disabilità a entrambi gli arti, che può derivare da debolezza muscolare. Questi useranno due sci e due bilancieri.
LW4: Hanno disabilità agli arti inferiori ma lieve impatto sulla sciata rispetto alle categorie superiori. Per esempio sono amputati sopra la caviglia o hanno scarso controllo muscolare a una gamba. Gli sciatori useranno una protesi e due sci o un’ortosi se hanno problemi muscolari.
LW5/7: Hanno disabilità a entrambi gli arti superiori che non consentono l’uso di bilancieri (amputazioni o mancanza delle mani, atleti che non riescono ad avere una presa ferma).
LW6: Atleti che hanno una disabilità significativa a un braccio, ad esempio amputazione o difficoltà ad un arto sopra il gomito. Il braccio disabile è fissato al corpo e non è utilizzabile in gara. Lo sciatore usa un bilanciere all’altro braccio.
LW8: Atleti con moderata disabilità a un braccio, ad esempio non possono flettere il gomito o le dita di una mano, oppure con amputazione sotto il gomito. Usano un solo bilanciere.
LW9: Qui si trovano anche atleti con lievi problemi coordinatori delle estremità o con amputazioni ad almeno un braccio e una gamba. A seconda della severità della disabilità, usano uno e due bilancieri.
SITTING
LW10: Atleti con disabilità alle gambe e al tronco, per esempio con paraplegia alta. Sciatori non in grado di sedersi senza utilizzare le braccia.
LW10.5: Atleti con disabilità nel controllo del tronco. Hanno generalmente equilibrio di seduta, eccetto nei movimenti laterali.
LW11: Atleti con disabilità alle gambe e minore disabilità al tronco rispetto ai 10.5.
LW11.5: Atleti con minore disabilità alle gambe e quasi completo controllo del tronco.
LW12: Atleti con disabilità alle gambe che possono gareggiare sia in piedi che seduti e che sceglieranno come gareggiare, a inizio carriera.  VISUALLY IMPAIRED
Questi atleti hanno vario grado di disabilità visiva da B1 a B3. I primi debbono utilizzare una guida, i B2 e B3 devono scegliere se sciare con una guida o meno. La guida precede immediatamente l’atleta e lo informa delle specifiche del tracciato di gara, inclinazioni della pista, curve ecc. nel biathlon gli atleti con disabilità visiva seguono dei segnali sonori per colpire il bersaglio.
 

PARA ICE HOCKEY

Caratteristiche generali

È la versione paralimpica dell’Hockey su ghiaccio. Nasce a Stoccolma negli anni ’60 ed è un gioco di squadra dal ritmo molto veloce. 
Tre sole eccezioni, rispetto allo sport dei normodotati: l’utilizzo di uno slittino al posto dei pattini, di due bastoni per ogni giocatore e la durata delle 3 frazioni di gioco (15 minuti invece dei 20 tradizionali).
Viene praticato da atleti con una disabilità fisica nella parte inferiore del corpo.

Come si gioca?

I giocatori, seduti su uno slittino (sledge), con un casco a protezione del capo e con l’ausilio di due bastoni, sia per il movimento che per colpire il disco (puck), devono fare goal nella porta dell’avversario.

Ai Giochi paralimpici

Il debutto nel programma dei Giochi Paralimpici Invernali avviene all’edizione di Lillehammer del 1994. La prima partecipazione dell’Italia risale ai Giochi di Torino 2006.

Limitazioni funzionali

•    Potenza muscolare alterata
•    Possibilità di movimento passivo alterata
•    Mancanza di un arto
•    Differente lunghezza delle gambe
•    Atetosi
•    Ipertonia
•    Atassia

Classi sportive

La classe è unica e raggruppa tutti gli atleti con una disabilità agli arti inferiori.  I giocatori hanno, per esempio, amputazione della gamba, movimenti compromessi, rigidità di caviglia o dell’articolazione del ginocchio o una differenza di lunghezza gambe di almeno 7 cm. Alcuni hanno una paraplegia.