TV Documentary

Her name went round the world: Jina Mahsa Amini, aged 22, died on 16 September 2022 following a violent arrest by the Tehran religious police. Her graceful, made-up face, a symbol of freedom under attack, sparked off a massive revolt by young people – mainly students from the lower middle classes – which was violently suppressed in autumn 2022. Faced with arrests, torture and executions by the Islamic regime, the movement ran out of steam. But behind the broken momentum lies another, silent revolution: the irrepressible cultural mutation of Iran's generation Z. A massive, highly urban (almost 80% of the population live in cities), highly educated youth – and a youth in pain, deprived of fundamental individual freedoms: to love, to meet, to dress without constraint, to dance, to sing…

Il suo nome ha fatto il giro del mondo: Jina Mahsa Amini, 22 anni, è morta il 16 settembre 2022 dopo un arresto violento da parte della polizia religiosa di Teheran. Il suo volto elegante e truccato, simbolo di una libertà sotto attacco, ha scatenato una massiccia rivolta da parte dei giovani – principalmente studenti delle classi sociali medio-basse – che è stata violentemente repressa nell'autunno del 2022. Di fronte ad arresti, torture ed esecuzioni da parte del regime islamico, il movimento ha perso slancio. Ma dietro questo ripiegamento si nasconde un'altra rivoluzione, silenziosa: l'irrefrenabile mutazione culturale della generazione Z dell'Iran. Una gioventù massiccia, di estrazione prettamente urbana (quasi l'80% della popolazione vive nelle città), altamente istruita – e una gioventù in sofferenza, privata di fondamentali libertà individuali: amare, incontrarsi, vestirsi senza vincoli, ballare, cantare…

Nowhere else in the world do bears and humans live in such close proximity like they do in Trentino, near Lake Garda. However, as the bear population grows, dangerous encounters are on the rise. A 20-member team of rangers and veterinarians is tasked with protecting both people and animals. When 26-year-old Andrea Papi is found dead in the forest during Easter 2023, it's suspected that he was killed by the bear called JJ4. This incident marks the first recent death caused by a wild animal in Central Europe. As foresters attempt to capture JJ4, the conflict between animal rights activists and bear opponents intensifies. Should JJ4 be killed? How should we handle the return of large predators? When do bears become "difficult bears"? Who truly owns nature and the forest?

Da nessun'altra parte al mondo orsi e umani vivono in così stretta prossimità come nel Trentino, vicino al Lago di Garda. Tuttavia, con la crescita della popolazione di orsi, aumentano anche gli incontri pericolosi tra umani e animali. Il team di 20 membri composto da ranger e veterinari responsabili della protezione sia delle persone che degli animali ha un compito particolarmente importante. Quando Andrea Papi, 26 anni, viene trovato morto nella foresta durante la Pasqua del 2023, emerge rapidamente un sospetto inquietante: Papi è stato ucciso dall'orso JJ4. Questo incidente segna la prima morte causata da un animale selvatico in Europa centrale nella storia recente. Mentre i forestali tentano di catturare JJ4, il conflitto tra attivisti per i diritti degli animali e oppositori degli orsi raggiunge un punto critico, sollevando domande urgenti: JJ4 dovrebbe essere ucciso? Come dovremmo gestire il ritorno dei grandi predatori nelle nostre foreste? Quando gli orsi diventano "orsi problematici"? E chi possiede veramente la natura e la foresta?

Two years after Vladimir Putin's full-scale invasion of Ukraine, we wanted to make a film that expands our understanding of the logic that sustains a war of aggression – and shows what life is like inside the closed world of Russian propaganda. By presenting the view of the other side – through the eyes of soldiers on the frontlines and civilians in Donbas – we do not diminish the suffering of the Ukrainian people but highlight the wanton destruction and bleak future of Putin's war.

A due anni dall'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin, abbiamo voluto realizzare un film che ampliasse la nostra comprensione della logica alla base di una guerra di aggressione – e che mostrasse com'è la vita all'interno del mondo blindato della propaganda russa. Nel presentare l'altra faccia del conflitto – attraverso gli occhi dei soldati schierati in prima linea e dei civili nel Donbas – non sminuiamo le sofferenze del popolo ucraino, ma mettiamo in evidenza la distruzione selvaggia e il cupo futuro della guerra di Putin.