Finanziamento Lega, pm chiedono processo per il tesoriere Centemero
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il tesoriere della Lega, l’on. Giulio Centemero. È accusato di aver violato la legge sul finanziamento ai partiti, in relazione a un presunto finanziamento da 40mila euro concordato, tra il 2015 e il 2016, con il patron di Esselunga Bernardo Caprotti (morto nel 2016): sarebbe dovuto andare all’associazione “Più Voci”, di cui Centemero era legale rappresentante, e invece, secondo l'accusa, fu destinato al partito per coprire gli ammanchi di Radio Padania. Centemero è indagato anche nell'inchiesta romana, chiusa nelle scorse settimane, su un altro presunto finanziamento illecito da 250mila euro, sempre all'associazione 'Più voci', da parte dell'imprenditore romano Luca Parnasi: vicenda raccontata da Report il 22 ottobre 2018 nell’inchiesta “#famolostadio” di Luca Chianca.
Nell’inchiesta “I commercialisti” del 10/06/2019 Report mostrò invece come Il gruppo parlamentare leghista al Senato avesse stipulato un contratto di 480 mila euro per la comunicazione social con una società aperta otto giorni prima e di proprietà della cognata del direttore amministrativo del gruppo della Lega alla Camera, Alberto di Rubba. Dopo qualche mese il contratto fu interrotto, ma la società girò 87 mila euro ad alcuni membri dello staff dell’allora ministro Matteo Salvini, tra cui il consigliere per la comunicazione Luca Morisi.
Nell’inchiesta “I commercialisti” del 10/06/2019 Report mostrò invece come Il gruppo parlamentare leghista al Senato avesse stipulato un contratto di 480 mila euro per la comunicazione social con una società aperta otto giorni prima e di proprietà della cognata del direttore amministrativo del gruppo della Lega alla Camera, Alberto di Rubba. Dopo qualche mese il contratto fu interrotto, ma la società girò 87 mila euro ad alcuni membri dello staff dell’allora ministro Matteo Salvini, tra cui il consigliere per la comunicazione Luca Morisi.