Michele Senese dovrà tornare davanti ai giudici della Corte d'Appello di Roma.
La Cassazione ha annullato l'assoluzione del boss della camorra capitolina, conosciuto come "O' Pazz", nell'ambito del processo romano nato dalla maxi inchiesta "Affari di Famiglia" della Direzione distrettuale antimafia. I giudici del Palazzaccio hanno accolto il ricorso dei magistrati di Piazzale Clodio contro la sentenza di assoluzione dello scorso 9 febbraio 2023. La procura generale della Cassazione aveva chiesto invece di confermare quella sentenza, non riscontrando la mafiosità delle condotte contestate a Senese.
Il magistrato ha comunque affermato che «è superfluo sottolineare come il territorio capitolino sia disseminato di gruppi criminali di rilievo». Prima dell'assoluzione in appello, Senese era stato condannato a 15 anni in primo grado. Attualmente il boss sta scontando una condanna definitiva a 30 per l'omicidio di Giuseppe Carlino, l'uomo colpevole di aver ucciso suo fratello Gennaro. Secondo l'accusa della procura, Senese anche dal carcere ha continuato a coordinare e gestire i traffici della famiglia. Stabiliva la strategia criminale attraverso dei "pizzini" dati ai familiari durante i colloqui, in particolare con il figlio Vincenzo, e con la moglie, Raffaella Gaglione. «Cioè, qui stiamo parlando de… che è il capo di Roma! No il capo di Roma, il capo…il boss della camorra romana!!! Comanda tutto lui!!», si legge in un'intercettazione agli atti del processo.
Report si era occupato di Michele Senese e della criminalità organizzata che soffoca la Capitale in "Grande Raccordo Criminale" del 21 gennaio 2024.