Il Vaticano affronta per la prima volta nella sua storia, un processo in un tribunale inglese
Il caso vede Santa Sede chiamata in causa per le contestate accuse secondo cui sarebbe stata indotta a pagare più del suo valore per un ex magazzino Harrods nella zona ovest di Londra, in Sloane Avenue.
L'arcivescovo Edgar Peña Parra, testimonierà durante il processo. Si prevede che sarà interrogato sull'investimento del Vaticano e sull'eventuale acquisto della proprietà a Chelsea che aveva ricevuto il permesso di costruire per lo sviluppo in appartamenti di lusso.
La causa è stata intentata dal finanziere italo-britannico Raffaele Mincione in risposta alle accuse del Vaticano di aver gonfiato il prezzo della proprietà al 60 di Sloane Avenue quando gli fu venduta nel 2018.
Nell'inchiesta "Lo sterco del diavolo" di Giorgio Mottola avevamo ricostruito gli investimenti finanziari realizzati dalla Segreteria di Stato a partire proprio dall’acquisto degli ex magazzini Harrod’s di Londra, un palazzo costato al Vaticano oltre 400 milioni di euro e che oggi varrebbe non più di 290 milioni. Dietro questa operazione si sarebbero nascosti uomini d’affari spregiudicati, faccendieri, religiosi corrotti e una guerra all’interno dei servizi segreti italiani.
Il Vaticano, attraverso Credit Suisse e Citco che all'epoca agiva per conto del Vaticano, a condizioni ancora sconosciute, aveva investito per la prima volta nell'immobile quattro anni prima. Il Vaticano afferma di aver perso almeno 100 milioni di sterline quando successivamente ha venduto il sito. Raffaele Mincione è stato tra le dieci persone successivamente perseguite dalle autorità vaticane: ha presentato ricorso contro la sentenza vaticana che lo ha condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione.
Nell'inchiesta "Lo sterco del diavolo" di Giorgio Mottola avevamo ricostruito gli investimenti finanziari realizzati dalla Segreteria di Stato a partire proprio dall’acquisto degli ex magazzini Harrod’s di Londra, un palazzo costato al Vaticano oltre 400 milioni di euro e che oggi varrebbe non più di 290 milioni. Dietro questa operazione si sarebbero nascosti uomini d’affari spregiudicati, faccendieri, religiosi corrotti e una guerra all’interno dei servizi segreti italiani. Rivedi l'inchiesta "Lo sterco del diavolo"