La lite sull'eredità Agnelli-Caracciolo finisce per coinvolgere anche Stellantis
Oltre ai processi civili nei tribunali svizzeri e italiani e alle indagini penale dei magistrati di Torino e Milano, la disputa sulla successione dell’Avvocato e di sua moglie, tra Margherita Agnelli e i suoi figli Lapo, Ginevra, e il presidente di Stellantis John Elkann, si arricchisce di una nuova pagina. I legali di Margherita Agnelli il 13 giugno hanno inviato una lettera a Stellantis NV, la holding multinazionale produttrice di auto con sede in Olanda, alla sua costola italiana Stellantis Europe, a FCA Partecipazioni, e alla AFM, la Consob olandese. Il motivo: sapere perché siano state ritrovate opere d’arte «compresi gli originali di alcune di quelle di proprietà di Margherita Agnelli» in un caveau del centro congressi del Lingotto, di proprietà di FCA Partecipazioni Il riferimento è a cinque capolavori assoluti dell’arte del Novecento: La Chambre di Balthus, Pho Xai di Jean-Leon Gerome, Glacons Effet Blanc di Claude Monet, La Scala degli addii di Giacomo Balla, e Mistero e Melancolia di una Strada di Giorgio De Chirico. La proprietà dei cinque dipinti è rivendicata da Margherita Agnelli, che ne ha denunciato la scomparsa alla Procura di Milano: le opere sono state ritrovate al piano -1 del centro archivi dell’ex fabbrica torinese durante una perquisizione della Guardia di Finanza di Torino delle scorse settimane. E adesso l’avvocato Dario Trevisan, che segue i procedimenti giudiziari italiani della figlia di Gianni Agnelli, chiede a FCA e Stellantis, ma anche alle autorità per i mercati finanziari dei Paesi Bassi, per quale motivo quei quadri fossero nei locali di FCA. Margherita Agnelli inoltre si riserva «di adottare le misure che riterremo opportune nei confronti di FCA Partecipazioni e dei suoi organi e/o della sua controllante Stellantis Europe S.p.A. e/o della capogruppo Stellantis N.V. quotata al New York Stock Exchange (NYSE), su Euronext Milan e su Euronext Paris».
Lo scorso autunno Report aveva rivelato che La Chambre, opera del pittore francese Balthus, risultava di proprietà di FCA Partecipazioni, mentre nei giorni scorsi ha riportato la risposta dei Fratelli Elkann alle domande su alcune opere della collezione Agnelli fatte dal ministero della Cultura dopo la pubblicazione della nostra inchiesta. I Fratelli Elkann hanno fatto sapere che gli originali del Balla e del De Chirico erano in Svizzera, mentre in Italia erano presenti solo delle copie, e come loro anche il Monet. Un elemento in contraddizione con gli inventari delle opere d’arte di proprietà di Gianni Agnelli ritrovati da Report negli scorsi mesi.
Report ha raccontato delle vicende relative alla collezione d’arte di Gianni Agnelli nell’inchiesta “Compra l’arte e mettila da parte”.