Mario Biondi

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Una voce calda, profonda, sensuale, eppure limpida e sicura. Sanremo 2018 segna il debutto di Mario Biondi che ha calcato il palco dell'Ariston già due volte, ma solo come ospite.

Appassionato di musica soul, dal 1988 apre alcuni concerti di interpreti ed autori del panorama internazionale, primo tra tutti Ray Charles. Ma l'opportunità più grande gli si prospetta con la pubblicazione in Giappone del singolo “This is what you are”, che rimbalza sulla consolle di Norman Jay, celebre dj della BBC1, che lo rilancia per tutta Europa. 
Nel 2006 esce il primo album, “Handful of Soul”. Il disco si articola in 12 brani, alcuni inediti ed altri tratti dal repertorio classico: una scelta accurata dalla quale Mario ha escluso gli standard più frequentati. L'esordio è accolto subito con grande calore dal pubblico, tanto quanto dagli addetti ai lavori così da conquistare ben quattro dischi di platino in pochi mesi. Il 2007 è l'anno dellla pubblicazione del doppio live “I love you more”, nel quale Mario canta affiancato dalla Duke Orkestra.  Anche questo nuovo album si rivela presto un successo discografico, conseguendo 2 dischi di platino. Il lavoro include la ghost track “This is what you are”, uno dei brani più amati del repertorio dell'artista catanese. Il 2008 apre una nuova, divertente prospettiva: l'interpretazione di due brani della colonna sonora del rifacimento del grande classico disneyano del cinema d’animazione Gli Aristogatti.  "If", pubblicato nel 2009, è il secondo album di inediti di Mario Biondi. Il disco, registrato tra Roma e Rio de Janeiro si caratterizza per il respiro internazionale del progetto artistico e della produzione, avvalorati dal prezioso contributo degli archi registrati a Londra dalla Telefilmonic Orchestra London e da musicisti tra i più affermati del panorama mondiale: da Herman Jackson (piano) a Michael Baker (batteria), da Jacqués Morelenbaum (violoncello) a Ricardo Silveira (chitarra), da Sonny Thompson (basso e chitarra) a Lorenzo Tucci (batteria), da Fabrizio Bosso (tromba) a Giovanni Baglioni (chitarra). In questo lavoro Biondi dà vita a un soul- jazz caldo e passionale, che sa interpretare con accenti ironici. La collaborazione con Burt Bacharach, nata in occasione del duo con Karima al Festival di Sanremo 2009, si approfondisce ed arricchisce con un dono, generoso e prezioso, di Bacharach a Mario: il brano “Something that was beautiful”, inserito tra le tracce del disco. “If” consacra Mario Biondi al grande pubblico e si traduce in un nuovo successo di vendita, vincendo 3 dischi di platino e un vero e proprio record di permanenza in classifica iTunes. Arriva un'altra prestigiosa collaborazione artistica: quella con Bluey, leader degli Incognito, che ha remixato “No' Mo' trouble”, un brano estratto da “If”, in vetta all'air play radiofonico italiano per tutta l'estate. Bluey, entusiasta di questa prima collaborazione, ha chiesto a Mario di partecipare al disco col quale la storica band festeggia i suoi trent'anni di carriera interpretando due canzoni: un duetto insieme a Chaka Kahn e un brano da solista (“Can't get enough”), osannato dalle radio londinesi. Nel novembre 2011 esce “Due (With the Unexpected Glimpses)”, disco che ha avuto un ottimo riscontro a livello internazionale: “Due” come gli artisti che interpretano ciascun brano, trattandosi di un album di duetti. Dopo due anni di lavoro tra Milano, Los Angeles, New York e Londra, arriva a gennaio 2013 “Sun”, il nuovo disco. Un album di grande qualità, dal respiro internazionale, prodotto dallo stesso Biondi e da Jean Paul Maunick, alias Bluey, leader della storica band jazz britannica Incognito. Il 10 maggio Mario Biondi torna nella capitale inglese insieme agli Incognito, per la prima volta sul palco della Royal Albert Hall, con un grande concerto-evento.
Dopo un tour di grande successo, Mario Biondi torna con l’album, “MARIO CHRISTMAS”, che racchiude in sé la tutta la magia del Natale.  Entrato immediatamente in classifica degli album più venduti su iTunes e per settimane nella Top 3, si aggiudica il disco di platino. Il 22 maggio 2014 Mario Biondi è l’unico interprete italiano a prendere parte, in qualità di guest star, all’edizione 2013 degli Echo Jazz Awards, i premi ufficiali dell'industria discografica tedesca conferiti dalla Deutsche Phono-Akademie ai migliori artisti tedeschi e internazionali. Il 10 aprile 2015 esce “Love is a temple”, il singolo che anticipa il nuovo disco di inediti di Mario Biondi “Beyond”, certificato disco d’oro.  A novembre dello stesso anno esce “Beyond special edition”, una riedizione dell’ultimo lavoro discografico di Mario Biondi, che si vede arricchire di un tributo ai Commodores, con la reintrepretazioni di 5 grandi successi della storica band britannica. Il primo singolo estratto da questo progetto monografico è “Nightshift”. Il 18 novembre 2016 esce “Best Of Soul”, anticipato dal singolo “Do you feel like i feel”. L’album, che celebra i 10 anni di carriera di Mario Biondi.