Report Precari a vita

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Lo scorso 28 novembre, i ricercatori precari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il maggior ente per le ricerche italiano, hanno indetto un'assemblea permanente per chiedere a gran voce di essere stabilizzati. Il CNR è uno degli enti che ha maggiormente beneficiato del Pnrr, da cui ha incassato oltre 500 milioni di euro. Fondi che, anziché essere utilizzati per assumere 4mila precari, sono stati spalmati su progetti a tempo determinato che, una volta terminati, vedranno uomini e donne impegnati nella ricerca scientifica tornare a casa a mani vuote. A gennaio, in Legge di Bilancio è stato approvato un emendamento voluto dalle opposizioni che ha visto stanziare 32 milioni in tre anni per le assunzioni a tempo indeterminato. Tuttavia, la presidente dell'ente, Maria Chiara Carrozza, avrebbe espresso la volontà di inserire le risorse nella programmazione triennale per poi cominciare il processo di stabilizzazione entro dicembre 2026. Tra un altro anno. I tagli alla ricerca sono una scelta politica che ha un impatto sul nostro presente e futuro. Report ha raccolto le storie di alcuni ricercatori precari in occupazione nella sede dell'ente. La loro battaglia è sostenuta da Mario Tozzi, geologo e primo ricercatore del CNR: "Chi sceglie la ricerca lo fa per passione, se non si investe in realtà è proprio il Paese che non si muove".
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