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A Roma il 71° Prix Italia

Celebrating cultural diversity in a global media world

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Raccontarsi al mondo: le storie, i protagonisti, i luoghi, i sentimenti … la sfida oggi per i broadcaster è portare le identità culturali nel mercato globale. E il titolo  “Celebrating cultural diversity in a global media world” si riferisce a questo importante obiettivo comune a tutte le emittenti.     

Il pubblico di tutto il mondo è sempre più interessato ai racconti che vengono da lontano. E le storie locali hanno sempre più successo nel mercato globale.

L’Amica Geniale o il Commissario Montalbano sono prodotti italianissimi che hanno conquistato il mondo. Così anche i format e i documentari.

Forti del legame con il pubblico nazionale, i broadcaster puntano a coinvolgere platee più ampie, portando oltre confine le immagini e le storie dei loro territori.  

Di questo si discute nell’edizione “70 e uno” del Prix Italia, a Roma dal 23 al 28 settembre 2019.

Saranno presenti oltre 100 giurati provenienti da tutto il mondo per valutare i prodotti migliori radio tv e web presentati in concorso. E per la seconda volta nella storia del Prix ci sarà un premio speciale dedicato ai prodotti cross mediali immaginati fin dal concepimento per le multipiattaforme.

Il “quartier generale” sarà nell’area dei Fori Imperiali, grazie alla collaborazione con le istituzioni e all’impegno della produzione Rai sul territorio.

Numerosi saranno poi gli eventi che animeranno anche le periferie della Capitale.

A raccontare Roma, il suo spirito, la sua bellezza ai nostri ospiti stranieri gli studenti del Ylab, la piattaforma educativa digitale che coinvolge le grandi Università italiane.

Quest’anno sono già partner del Prix Italia gli Atenei La Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata. Anche le Università straniere presenti nella Capitale ci aiuteranno a offrire il punto di vista dei loro studenti.   

In 70 edizioni il Prix Italia ha accolto circa 9000 programmi radio tv e web in concorso e sono stati oltre 800 i vincitori selezionati.

Grandi nomi che sono nel palmares della cultura europea e non solo.

Da Becket a Jonesco, da Bertholt Brecht a Italo Calvino e ancora Jean Cocteau, Eduardo De Filippo, Marguerite Duras, Umberto Eco. Tra i vincitori figurano nomi altrettanto illustri come Samuel Beckett, Ingmar Bergman, Peter Brook, René Clair, Federico Fellini, Werner Herzog, Peter Greenway, Kean Loach, Harold Pinter, Dylan Thomas e tanti altri. Nel 2015 ha partecipato al Prix Italia anche Julian Rosefeldt che in questi giorni ha una sua installazione allestita al Palazzo delle Esposizioni.

Lo scorso anno hanno partecipato 250 programmi provenienti da 48 broadcaster in rappresentanza di 34 paesi dei 5 continenti.

Quest’anno hanno presentato richiesta di partecipazione 3 nuovi membri provenienti dal mondo arabo.

Il Prix Italia - il più antico premio radiotelevisivo internazionale (fondato dalla Rai nel 1948) e uno dei più prestigiosi - ha una struttura unica nello scenario dei festival internazionali. Sono infatti i delegati a deliberare la linea editoriale e a eleggere il Presidente. Soci attivi sono un centinaio di organismi radiotelevisivi pubblici e privati, in rappresentanza di 48 paesi. Essere soci è una condizione vincolante per inviare i programmi in concorso. Rai è responsabile dell’organizzazione della manifestazione e il Segretariato Generale ha sede a Roma.

Last but not least si rinnova quest’anno la collaborazione tra il Prix Italia della Rai e il Premio Morrione che aprirà la settimana del Prix in settembre con la presentazione delle inchieste finaliste. Nell'ottava edizione il Premio Roberto Morrione, in aggiunta a quella video, inaugura la Categoria Sperimentale, alla quale partecipano progetti di inchiesta realizzabili con qualunque linguaggio, tecnologia e stile espositivo. L'inchiesta vincitrice della Categoria Sperimentale verrà pubblicata e diffusa attraverso i social e le piattaforme digitali della Rai, a seconda del linguaggio e della tecnologia utilizzati.