home > relazione sulla gestione > la Rai
Contratto di servizio
E’ stato sottoscritto in data 6 aprile
2011, presso il Ministero dello
Sviluppo Economico, il testo del
Contratto di Servizio con la Rai
relativamente al triennio 2010-2012.
Il testo è stato approvato con il D.M.
del 27 aprile 2011.
Si riepilogano di seguito i principali
elementi qualificanti del Contratto.
Digitale Terrestre
Il periodo di vigenza del Contratto
copre la fase di transizione del sistema
televisivo italiano dall’analogico al
digitale; in tale quadro il tema della
transizione rappresenta l’elemento
centrale del Contratto, sotto il profilo
sia dell’offerta che dello sviluppo
tecnologico.
Sul fronte dell’offerta, il Contratto
richiede alla Rai in linea generale di
realizzare “canali generalisti,
semigeneralisti e tematici per assolvere
alla missione di Servizio Pubblico; in
tale quadro, la Rai sviluppa e articola
l’offerta dei nuovi canali con l’obiettivo
di raggiungere la totalità del pubblico
con una programmazione aperta
all’innovazione e dispiegata in funzione
della crescente complessità della
platea televisiva”.
Più in particolare, prevede:
° l’ampliamento anche ai nuovi canali
digitali del perimetro per la
definizione dell’offerta
predeterminata di Servizio Pubblico,
con un incremento della quota
minima dal 65% al 70%;
° lo sviluppo di canali tematici
specifici. Tale previsione riguarda i
minori (con l’impegno Rai a
realizzare due canali dedicati ai bambini in età pre-scolare e a quelli
in età scolare) l’audiovisivo italiano
ed europeo, l’informazione (con
l’impegno Rai a riservare “un canale
tematico al genere informazione e
approfondimento generale”).
Per quanto concerne invece il fronte
della tecnologia, assumono particolare
rilievo le previsioni che richiedono alla
Rai di svolgere un ruolo propulsivo nel
passaggio del sistema televisivo
italiano alla nuova tecnologia digitale;
in tale quadro, la Concessionaria è
tenuta “ad attuare il processo di
conversione delle reti alla tecnologia
digitale secondo i tempi e le modalità
indicate dal Ministero nonché secondo il
Master Plan delle attività di conversione
che il Ministero stesso elabora per
ciascuna delle aree tecniche”.
Consolidamento del ruolo di
Servizio Pubblico
Il Contratto introduce una serie di
norme finalizzate al consolidamento
del ruolo di servizio pubblico affidato
alla Rai. In tale ambito si inserisce la
previsione che richiede alla Rai di
“realizzare un’offerta complessiva di
qualità, rispettosa dell’identità, dei
valori e degli ideali diffusi nel Paese,
della sensibilità dei telespettatori e
della tutela dei minori, rispettosa della
figura femminile e della dignità umana,
culturale e professionale della donna,
caratterizzata da una ampia gamma di
contenuti e da una efficienza
produttiva” individuando i principi ed i
criteri generali per il conseguimento di
tale obiettivo.
Quella che stabilisce che la Rai – tra
l’altro – deve assicurare “la qualità
dell’informazione quale imprescindibile
presidio di pluralismo, completezza e
obiettività” e favorisca “anche
attraverso l’informazione giornalistica, lo sviluppo del senso critico, civile ed
etico della collettività nazionale, nel
rispetto del diritto/dovere di cronaca,
della verità dei fatti e del diritto dei
cittadini ad essere informati”.
In tale contesto rientrano anche le
previsioni che richiedono alla Rai di
“applicare nell’esercizio della propria
attività i principi, i criteri e le regole di
condotta contenuti nel Codice Etico e
nella Carta dei Doveri degli operatori
del Servizio Pubblico, inteso come
l’insieme dei valori che Rai riconosce,
accetta e condivide e l’insieme delle
responsabilità che Rai assume verso
l’interno e l’esterno, e
conseguentemente a sanzionare, con le
modalità ivi previste, ogni
comportamento contrario alla lettera e
allo spirito dei suddetti documenti”.
Quelle che stabiliscono che la Rai “è
tenuta a recepire nel Codice Etico, per
la parte di competenza, e nella Carta
dei Doveri, il Codice di
autoregolamentazione in materia di
rappresentazione di vicende giudiziarie
nelle trasmissioni radiotelevisive,
sottoscritto il 21 maggio 2009, il
Codice di autoregolamentazione delle
trasmissioni di commento degli
avvenimenti sportivi, denominato
“Codice media e sport”, sottoscritto il
25 luglio 2007 e il Codice TV e minori
di cui all’articolo 34 del Testo Unico,
nonché previsioni specifiche per i
reality, da comunicare alla
Commissione Paritetica entro tre mesi
dalla entrata in vigore del presente
Contratto”.
Di rilievo, ancora, l’impegno a
contrastare “le forme di pubblicità
occulta” attraverso lo sviluppo di un
nuovo sistema di monitoraggio e
l’impegno a renderne noti i risultati al
Ministero dello Sviluppo Economico,
all’AGCOM e alla Commissione
Parlamentare di Vigilanza.
Il nuovo Contratto si pone l’obiettivo di
avviare una nuova tendenza culturale,
impegnando la Rai alla “corretta
rappresentazione dell’immagine delle
donne e più in generale del mondo
femminile da parte della televisione”
anche attraverso la promozione e
valorizzazione di “un nuovo corso
nell’impiego della figura femminile, nel
pieno rispetto della dignità culturale e
professionale delle donne, anche al
fine di contribuire alla rimozione degli
ostacoli che di fatto limitano le pari
opportunità.”
Rapporto tra costi e ricavi relativi
alla missione di Servizio Pubblico
Il Contratto introduce una serie di
norme di salvaguardia che consentono
alla Rai di proporre modifiche al
Contratto stesso nel caso di
significative alterazioni nel rapporto tra
costi e ricavi di Servizio Pubblico.
In tale quadro, si rileva il
rafforzamento del ruolo della
Commissione Paritetica mista
Ministero-Rai; la Commissione, infatti
ha non solo il compito (già previsto nel
Contratto vigente) di “definire – in
coerenza con l’evoluzione dello
scenario di riferimento – le più efficaci
modalità operative di applicazione e di
sviluppo delle attività e degli obblighi
previsti nel presente contratto” ma
anche quelli di:
Più in particolare, prevede:
• l’ampliamento anche ai nuovi canali
digitali del perimetro per la
definizione dell’offerta
predeterminata di Servizio Pubblico,
con un incremento della quota
minima dal 65% al 70%;
• “a) definire gli opportuni interventi
volti a superare le difficoltà di
applicazione e di interpretazione
eventualmente emergenti;
• b) segnalare alle parti contraenti
significative alterazioni dell’equilibrio
contrattuale, anche sotto il profilo del
rapporto di proporzionalità e di
adeguatezza tra missione e costi del
Servizio Pubblico e relativo
finanziamento, proponendo le misure
idonee a ristabilirlo”.
Si ritiene opportuno, ancora, rilevare
l’impegno del Ministero a “individuare,
anche con il coinvolgimento delle
amministrazioni competenti, le più
efficaci metodologie di contrasto
all’evasione del canone di
abbonamento, proponendo le
opportune iniziative legislative e
adottando le necessarie misure
amministrative”.
Da rilevare che il Contratto di Servizio
ha reso vincolante il Codice Etico della
Rai approvato dal Consiglio di
Amministrazione della Società nel
2003, in ragione della rilevanza degli
impegni previsti nello stesso codice.
Con atto successivo è stata istituita la
Commissione stabile prevista dall’art.
1.5 del Codice Etico, con il compito,
tra l’altro, di fornire assistenza e
supporto nell’attuazione e controllo del
rispetto e dell’efficacia del Codice
Etico.
La Commissione, così come previsto
dal suo Regolamento approvato nella
prima riunione tenutasi il 29 novembre
2004, si è riunita periodicamente con
cadenza mensile.
Il Codice Etico dal 2005 è parte
integrante del Modello di
Organizzazione e Gestione Rai ex D.
lgs. 231/2001, è stato distribuito ai
dipendenti e ai collaboratori ed è
richiamato per formale adesione in
tutti i contratti stipulati. Il Codice può
inoltre essere visionato sul sito Internet
aziendale (www.rai.it).