Il 2012 è stato caratterizzato dal completamento del processo di spegnimento del segnale analogico su tutto il territorio nazionale.
Dalle quattordici regioni già ‘all digital' all'inizio del 2012 (pari a circa il 78% della popolazione italiana) si è infatti passato alla totalità della popolazione nei mesi di maggio e giugno con lo switch-off delle rimanenti regioni del Sud Italia (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia dove le operazioni si sono concluse il 4 luglio nella provincia di Trapani).
Come osservato nel corso degli ultimi anni in occasione dei precedenti switch-off, tra gli effetti più significativi dovuti all'ampliamento e alla diversificazione dell'offerta televisiva vi sono:
• l'aumento della platea che prosegue in un trend di crescita che dal 2009 in avanti vede il mezzo a livelli sempre superiori a quelli degli anni precedenti;
• la ridistribuzione degli ascolti tra emittenti generaliste e canali specializzati.
Nel 2012, grazie anche alla presenza di grandi eventi sportivi come gli Europei di Calcio e le Olimpiadi di Londra, sono stati infatti infranti i primati appena stabiliti nell'anno precedente: per il secondo anno consecutivo sono stati superati i 10 milioni di telespettatori nell'intera giornata (quasi 10,4 milioni di ascolto medio rispetto ai 10,2 milioni del 2011) e per la prima volta dall'inizio delle rilevazioni Auditel si sono raggiunti i 26 milioni nella prima serata (vs i 25,8 milioni di ascolto medio registrati nel 2011).
I canali generalisti (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Canale 5, Italia 1, Rete 4 e La7) continuano invece a registrare un trend in flessione scendendo complessivamente al 65,4% di share su base giornaliera (-5,5 punti vs 2011) e al 69,7% in prima serata
(-4,7 punti rispetto al 2011).
In questo scenario di crescente competizione, il Gruppo Rai si mantiene comunque leader riuscendo a contenere il calo di ascolti in misura maggiore di quanto sia riuscito complessivamente a fare il principale e storico concorrente.
Nel giorno medio, Rai si afferma con il 39,8% di share (-0,4% rispetto al 2011) a fronte del 33,8% di Mediaset (-2,5%).
Questo risultato è stato ottenuto in un quadro di generale incremento dei canali specializzati gratuiti presenti su satellite e/o su digitale terrestre: escludendo i canali Rai e Mediaset rilevati da Auditel, l'insieme delle ‘Altre Tv Free' sale complessivamente al 13,8% (+3,4 punti rispetto al 2011), mentre le ‘Altre Tv Pay' sono sostanzialmente stabili al 9,2%
(-0,1 punti.).
Alla performance del Gruppo Rai contribuiscono in modo determinante i canali specializzati (‘Rai Specializzate') che ottengono complessivamente il 6,2% di share nell'intera giornata (con un incremento di +1,4 punti sul 2011) grazie in primis alle performance di Rai Premium, Rai 4, Rai Movie e del canale per bambini in età prescolare Rai Yoyo, tutti nella graduatoria dei dieci canali più visti nel 2012.
Tra tutti i canali specializzati quello con il miglior risultato è Real Time del Gruppo Discovery che registra una media dell'1,4% seguito da Rai Premium, 1,2% e da Rai 4, 1,1%.
Rai presenta anche il maggior numero di canali in questa classifica, quattro, rispetto ai tre di Mediaset (Iris, Boing e La5), ai due di Discovery (Real Time e DMax) e all'unico di Switchover Media (Giallo).
Questi risultati consentono a Rai di confermarsi con la sua offerta completamente gratuita il primo editore digitale del mercato italiano, superando Mediaset (5,3%), Sky (4,6%), Discovery (2,4%) Fox (1,7%), Switchover Media (1,6%) e tutti gli altri competitor nazionali e internazionali del calibro di Disney, Viacom e Turner.
I canali generalisti Rai scontano, come quelli della concorrenza, una flessione fisiologica con i tre canali Rai che mantengono comunque le proprie posizioni di leadership nei confronti dei rispettivi competitor e si confermano tra i canali nazionali più seguiti:
• Rai 1 con il 18,3% di share (-0,3 punti vs il 2011) si conferma la rete più vista in assoluto e conserva un buon margine rispetto all'ammiraglia Mediaset (che realizza il 15,2%, -1,6 punti vs il 2011, che rappresenta il maggior calo tra le generaliste);
• Rai 2 si attesta al 7,6% (-0,7 punti) confermandosi come quarto canale nazionale, superato solo da Canale 5 e dagli altri due canali Rai;
• Rai 3 pur in calo al 7,7% (-0,9 punti) resta quindi il terzo canale nazionale più visto dopo le due ammiraglie.
In prime time il Gruppo Rai mantiene invariata la propria quota di mercato confermandosi leader con il 41,3% di share a fronte del 34,9% di Mediaset
(-1,9% punti).
Nella fascia oraria di maggiore ascolto, dove tradizionalmente i canali generalisti concentrano i loro prodotti di punta, la crescita delle altre offerte specializzate appare infatti più contenuta: l'insieme delle ‘Altre Tv Free' realizza l'11,0% di share (+2,4 punti rispetto al 2011), mentre le ‘Altre Tv Pay' restano ferme all'8,7%.
Per quanto riguarda i singoli canali:
• Rai 1 resta il canale più seguito con uno share del 19,4% (+0,4 vs il 2011) e supera Canale 5 di oltre 3 punti (16,1%, -0,9). Rai 1 inoltre è l'unico canale generalista con segno positivo, realizzato grazie anche alla presenza degli Europei di Calcio e all'ottimo risultato sportivo dell'Italia finalista di questa competizione;
• Rai 2 e Rai 3 registrano risultati analoghi, rispettivamente l'8,4% (-1 punto) e l'8,3% (-0,8) di share, confermandosi i canali più visti dopo le reti ammiraglie.
L'insieme dell'offerta dei canali ‘Rai Specializzate' raggiunge il 5,3% (+1,4 punti di share rispetto al 2011) collocandosi al pari dell'offerta specializzata Mediaset (+0,8) che in questa fascia oraria si avvale anche del rilevante contributo dato dagli eventi calcistici premium (quali la Serie A, la Champions League e l'Europa League).