Lotta dei carri tinti
Si tratta di una rappresentazione del teatro sacro a Bisanzio, nella Roma d'Oriente, dove si rappresentavano lotte di carri che avevano squadre suddivise per colore, un tempo introdotte nei giochi circensi. Nella Roma imperiale di epoca neroniana si delineavano vere e proprie formazioni di aurighi che si sfidavano in gare: le fazioni dei Rossi dei Blu dei Verdi e dei Bianchi. Invero queste fazioni si erano formate dai gruppi di amici e patrocinatori di allevamenti di cavalli. Ma Nerone le sovvenzionava garantendone uno sviluppo. Nelle sfide le squadre scendevano in campo con tre carri. I componenti della stessa squadra si aiutavano tra loro e spingevano i carri degli avversari contro la cosiddetta spina che era la barriera mediana di separazione nella pista del circo. Procurare questi incidenti era assolutamente lecito poiché rientrava nelle regole del gioco. Nerone aveva capito la funzione dei giochi per il controllo del popolo. E sosteneva la squadra degli aurighi Verdi perché era la più amata dalla plebe.
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