Salve gente!
Vi scrivo dalla mia terrazza, qui, sul tetto del mondo mentre sono costretto ad una ritirata immediata da un freddo che fa davvero battere i denti.
Mi rifugerò nel vecchio lavatoio abbandonato.
Stamane, la mia nonna ha deciso di ripulire la cantina del palazzo.
Ha gettato via molta roba e, naturalmente, per ogni oggetto che le capitava in mano aveva una storia da raccontare.
Mi sono perso con lei, i ricordi sono andati in loop e non riuscivamo più a smettere di cercare, frugare e ricordare...
ogni cosa portava ad un 'altra!
Beh, a dir la verità era lei che ricordava, io ascoltavo rapito tutto quello che aveva da dire.
Fichissima la nonna!
Stringendo fra le mani la vecchia medaglia del nonno, vinta non ricordo dove, ho saputo che il mio grande vecchio era stato campione di sci di fondo!
E ho anche saputo che si era comprato gli sci raccattando qua e là carte e cartoni e rivendendo tutto per pochi centesimi ai compratori di cartacce.
Come? Eh, sì, un tempo c'erano i compratori di cartacce, dice mia nonna.
Poi, centesimo dopo centesimo, il nonno si è comprato gli sci e con quelli ha spopolato vincendo gare e garette!
La nonna mi ha raccontato queste cose frugando la cantina in lungo e in largo e borbottando in continuazione...
"Ma dove saranno gli sci del nonno?
Ricordo benissimo che per un sacco di tempo sono stati poggiati lì, in braccio alla mia vecchia sedia a dondolo!"
Aveva ragione lei!
Dopo qualche minuto... ecco spuntare i vecchi e anacronistici sci, con tanto di guanti e di racchette.
Mi sono molto divertito ad ascoltare quelle storie.
E ho anche incamerato un sacco di oggetti da portare nel mio rifugio:
il vecchio lavatoio.
Io e la nonna abbiamo rispolverato e messo in funzione una vecchia stufetta del pro-pro-prozio Gerardo, con la quale adesso mi riscaldo e alla quale lancio occhiate di profonda gratitudine per quelle lunghe e accoglienti vampate!
Brrrr! Sarei già morto di freddo quassù, se non ci fosse lei.
La nonna ha continuato con i suoi racconti per tutta la giornata.
Fuori tirava un vento da lupi e il cielo, che la nonna mi dice essere bianchissimo, minacciava neve e gelo.
A un certo punto è saltata sulla sedia:
"Oh, cielo, ma che ora è?
Cavolo quant'è tardi e adesso come faccio?
Dovevo sbrigare tante di quelle faccende!"
Poi ha aggiunto, affranta:
"Accidenti!
Fuori ha cominciato a nevicare!"
Ho cercato di tranquillizzarla.
"Non ti devi preoccupare nonna, non è necessario uscire per fare tutte le commissioni che avevi previsto, posso farle io per te, con il computer."
Lei mi ha guardato scoraggiata e ha osservato:
"Sarà, ma io non ci capisco niente dei tuoi computer Li, e non vorrei che finissimo nei pasticci!"
"Guarda nonna che in rete si possono fare molte cose senza alcun dispendio di energie. Approfittiamo del fatto che fuori nevica e non ci va di uscire!"
Non era convinta.
"Sei molto caro Li, ma Internet non so cos'è, non so come si usa e nemmeno so se lo voglio sapere.
E poi, sai che c'è?
Quando me lo spiegano non lo capisco mai!
Dunque, tesoro, tu sarai sicuramente bravissimo con questo Internet, ma perderesti del tempo con me.
Per carità, mi fa tanto piacere se mi parli e mi racconti la tua vita, le tue cose, ma oramai credo di non riuscire a seguirti su tutto...
Il mondo è molto cambiato, è molto diverso dall'epoca mia e io, a differenza di tanti miei coetanei, non mi diverto con telefonini e tecnologia, lo sai..."
Non mi sono dato per vinto e ho continuato:
"Oh, sì, lo so nonna, ma penso che sia un gran peccato andare avanti perdendo gente come te.
Tu hai solo paura dell'idea, hai paura di scoprire di non essere all'altezza e di ammettere che non hai capito.
Mentre la verità, probabilmente, è che qualcuno ti ha spiegato male o non ha avuto sufficiente pazienza!"
La nonna mi ha sorriso.
"Può darsi Li, sei un ragazzo molto intelligente.
Ed è vero, sono stufa di annuire come un pupazzo (che noia!) mentre penso a quanta spesa devo fare o se ho tanti panni da stirare, o se devo chiamare la zia Pina."
"Però è un fatto:
mi distraggo.
E' più forte di me.
Forse è un'idea troppo lontana,non è alla mia portata, forse è un futuro troppo... troppo... troppo laggiù, ecco.
E' tutto."
L'ho guardata un istante, non ero per niente d'accordo con lei anche se capivo il suo discorso.
Così ho attaccato:
"Ma va là, ti sbagli.
Internet è come la tua cantina!
Vorrei sapere, cos'è che non capisci della tua cantina!"
La nonna era molto stupita.
"La mia cantina?
Questa poi... davvero non l'ho mai sentita!"
"Ma sì, nonna! Basta pensare al mondo come a una cantina e sai cos'è Internet!"
Era incredula ma incuriosita.
"Cioè?"
"Cioè... facciamo finta che io sono io ed entro nella cantina per cercare una cosa.
Tu sei dentro la cantina e fai parte di quel mondo.
Insomma il tuo mondo è tutto l'insieme di cose contenute nella cantina, mi segui?"
"Sì, sì certo."
"Bene.
E facciamo finta che il tuo mondo sia il tutto o quasi di ciò che si sa e si conosce."
"Embè?", ha domandato lei.
"Calma, passo all'esempio:
Io voglio sapere degli sci del nonno.
Prendo gli sci del nonno e interrogo te che sei il mio motore di ricerca.
Ok?
In pratica sei la mia... beh, scegli tu, come ti vuoi chiamare?
Google o Yahoo?
Dai scegli!"
"Ma cosa scelgo, figlio mio...", "Cinque minuti fa ero una nonna felice di esserlo, adesso mi hai trasformato in un... un motore di ricerca che si dovrebbe chiamare come l'urlo di guerra degli Apache!"
Mi viene da ridere perché in effetti ha ragione, ma sono risoluto a spiegarle che Internet non è un mostro a nove teste, accidenti!
"Va beh ho capito, non ti vuoi chiamare Yahoo, pensa a un altro nome allora!"
Lei mi guarda perplessa, io non mollo.
"Allora?
Quale sarebbe il tuo nome se tu fossi un motore di ricerca?"
Due secondi e poi...
"Ornella", risponde fermissima.
"E vada per Ornella", le dico
"Non è molto tecnologico, ma fa niente.
Dunque, ricominciamo:
io entro in cantina, cerco gli sci del nonno e interrogo te che sei il mio motore di ricerca.
Quindi, tu, da brava search engine..."
Ma qui lei m'interrompe minacciosa:
"Non incominciamo con le lingue straniere adesso... visto che siamo su un terreno IGNOTO manteniamo almeno una lingua NOTA!
Senza considerare che non ho ancora capito che fa Ornella con gli sci del nonno!"
"Semplice", rispondo io tranquillissimo...
"Me ne parla.
Mi fornisce tutte le informazioni possibili e immaginabili sugli sci del nonno.
Quando li ha comprati, sì, insomma, di che epoca sono, perché li ha scelti, se allora erano di moda, di che colore sono, di che foggia, l'origine...
Poi, se voglio continuare a navigare sugli sci del nonno, mi racconta come li ha usati, perché, per quanto, per cosa.
E per tutte queste domande trovo altrettanti link correlati grazie ai quali posso continuare a sapere..."
"Cioè?", domanda lei, e capisco che era un po' distratta, "Beh, tu mi hai detto che insieme agli sci c'erano delle racchette.
E poi hai trovato dei guanti e mi hai raccontato la storia degli uni e degli altri.
In Internet puoi seguire tante strade con i link correlati... l'importante è che tu abbia la parola chiave!
Capisci?
Ti basta una parola nonna!
Per esempio, io avrei potuto seguire la strada dei cartoni che il nonno ha raccolto e venduto per potersi comprare gli sci digitando... che so... vendita carte e cartoni...
Pensa, da lì sarebbe potuto nascere tutt'altro percorso."
La nonna mi segue, ma capisco che queste cose non sono facili per lei.
"Dunque, se ho capito bene... tu ti rivolgi a Ornella e domandi quello che vuoi, giusto?"
"Giusto!"
"Però, se chiamo link questi guanti, sono sicura che tua zia Pina non capisce niente!"
"Beh, infatti quei guanti si chiamano guanti."
La nonna sembra capire, e ora mostra anche una certa avidità di sapere.
"Bene Li, ottimo.
E adesso cosa domanderai a Ornella:
paga le bollette della nonna?
Vai in tintoria e fai la spesa?"
Ridacchio un po' e proseguo la spiegazione:
"No nonna, non funziona esattamente così.
Però potremmo dialogare con l'INPS per avere, per esempio, notizie della tua pensione."
Lei sospira e commenta:
"Mah, non so se è una bella idea in questo periodo... forse preferisco non sapere niente!"
"E allora potrei aiutarti a mandare quella raccomandata che volevi portare in Municipio per protestare su quell'albero che è caduto al parco."
"E la ricevuta di ritorno?"
"Oh, non ti preoccupare, avrai tutte le ricevute che vuoi!"
"Niente più file alla posta?"
"No, niente più file alla posta!"
"Bene!
Comincia a piacermi!
Cosa devo fare per diventare un motore di ricerca?"
"Non devi diventare un motore di ricerca, nonna!
Quello era solo un esempio per aiutarti a capire.
Apriamo il computer... ecco fatto!"
"Magnifico ragazzo mio!
Che altro possiamo fare da quassù?"
La nonna è entusiasta e io con lei!
"Puoi cercare il percorso di un autobus.
Puoi addirittura comunicare con la mia scuola!"
La nonna si assesta sulla sedia che si lamenta debolmente:
"Bene bene, facciamo così:
ecco le bollette e la lettera da portare in Municipio per l'albero... così ho più tempo per pensare alla gita che voglio fare con la zia Pina per questo fine settimana che c'è il ponte."
"Beh, ma perché non ci occupiamo anche di quella?"
suggerisco io.
"Di cosa?", domanda lei stupita.
"Della gita con la zia.
Se avete una meta cerchiamo l'albergo più economico, magari qualche ristorante e un paio di itinerari di cose da vedere.
Ti va?"
"Possiamo fare tutto questo?"
"Certo!"
"Accidenti, da quando sono diventata un motore di ricerca mi sento quasi onnipotente!", sghignazza la nonna divertita mollandomi una vigorosa pacca sulla spalla, poi aggiunge:
"Vai nipote!
Procediamo, che dopo chiamo tua zia e la stupisco!"
La nonna ha deciso di andare a fare una gitarella ad Assisi, ergo, le scovo facilmente la mappa della città.
Le indico dove potrebbe prenotare da dormire e le cerco qualche bel ristorantino alla sua portata, ovvero:
piatti sopraffini a prezzi modici.
"Incredibile questo Internet!", esclama la nonna,
"Sembra proprio un altro pianeta."
"Beh, in effetti la definizione non è del tutto sbagliata.
Diciamo che la terra è finita in rete e, invece di avere un anello intorno come Saturno, sguazza in una ragnatela.
Pensa che ho scoperto un sito dove non solo si può andare in un altro mondo, ma persino navigare nel passato:
si chiama historypin.com.
Mi han detto degli internauti che ci puoi vedere i luoghi com'erano e come sono, grazie al contributo di tanta gente che ha fornito foto e notizie."
"Sai che sarebbe bellissimo se potessi venire anche tu con noi!
Ad Assisi, con tutte quelle notizie nel computer potresti farci da Cicerone nella basilica, commentare i monumenti..."
"...Naturalmente immagino già la tua risposta:
hai un sacco di compiti e dovresti portarti un sacco di libri.
Giusto?"
Sorrido.
"In parte, nonna, in parte...", le rispondo con aria un po' misteriosa.
"Che vuol dire in parte? O puoi o non puoi!
Quando ti volevamo portare a Sorrento ci hai detto che ti saresti dovuto portare due valige di libri."
"Beh, le cose cambiano in fretta a questo mondo, nonna, pensavo l'avessi capito..."
"E quindi?",domanda lei, "Cosa mi sono persa, adesso?"
"Ormai potrei farlo tranquillamente perché mi basta portare con me la mia nuvola."
La nonna è un po' basita e bisbiglia:
"Tesoro, di che diavolo parli?!"
"Ho trasferito i miei libri su una nuvola che, francamente, mi sembra molto più pratica di una valigia."
"Mi stai prendendo in giro?"
Mi domanda lievemente spazientita.
"Conservo tutto su una nuvola informatica, dove puoi elaborare, archiviare, tutti i tuoi dati e i programmi che ti servono."
La nonna mi guarda con la bocca spalancata e mi ascolta senza dire una parola.
"E' vero, gli hacker dicono che è bucabile in una manciata di secondi, ma io sto correndo ai ripari."
"Tesoro, è fantastico, credi che ci sarebbe una nuvoletta anche per me lassù?"
"Ma certo nonna, mi attivo subito se vuoi..."
"Se voglio? Eccome!
E' tanto tempo che sto cercando un posto dove nascondere le mie ricette!"
"E beh, sì, ha ragione... certi segreti vanno proprio custoditi fra le nuvole, e pensando alla sue strepitose lasagne mi precipito in rete, immaginando che la cloud della nonna sarà più che altro una sugar cloud.
E se gli hacker proveranno a bucarla... si carieranno tutti i denti!
Un saluto, sempre vostro
Li"
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