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Pierre e Marie ebbero due figlie: Irène e Eve Denise.

Irène (1897-1956), con temperamento molto simile al padre, seguì gli studi scientifici dei genitori.
Sostituì la madre nella direzione dell'Istituto del radio e con suo marito, Frédéric Joliot, scoperse la radioattività artificiale, trasformando alcuni elementi chimici in isotopi radioattivi sintetici.
Come sua madre, nel 1935 vinse il Nobel per la chimica che condivise con suo marito.
Nei risultati della scoperta dei Joliot-Curie vi era anche l'identificazione del positrone e del neutrone ma i due coniugi non valutarono tale interpretazione la quale fu invece proposta successivamente.
In entrambi i conflitti mondiali Irène offrì il suo contributo scientifico e patriottico.
Nella Prima Guerra Mondiale, prestò lungamente servizio negli ospedali da campo, per l'impiego delle unità mobili radiologiche ideate da sua madre.
Nella Seconda Guerra Mondiale partecipò alla resistenza e con suo marito Frédéric contrabbandò la scorta di acqua pesante norvegese e la nascose ai tedeschi che avanzavano verso Parigi mentre loro, con il delicato carico, si spostarono prima nel Sud della Francia per poi arrivare a Southampton, in Inghilterra.
Irène, come sua madre, morì di leucemia causata dalle forti radiazioni delle sostanze radioattive manipolate in laboratorio.

Eve Denise (1904-2007) ebbe un temperamento completamente diverso dalla sorella e dai genitori.
Non seguì gli studi scientifici della famiglia e studiò il pianoforte.
E mentre la madre e la sorella erano estremamente sobrie e noncuranti nel vestire, Eve aveva interessi molto più frivoli.
La tal cosa indignava sua madre.
Nel 1937 scrisse l'importante biografia su Marie. Tra il 1945 e il 1949 fu coeditrice del periodico Paris Press e negli anni Cinquanta lavorò per la NATO finché non sposò Henri Richardson Labouisse jr., ambasciatore USA in Grecia nel 1954.
Per quindici anni suo marito fu direttore dell'UNICEF, per il quale ricevette il Nobel per la pace nel 1965.
Nel 1958 Eve divenne cittadina statunitense, visse a New York quando rimase vedova nel 1987. Diversamente da tutti gli altri Curie, ebbe una vita molto lunga: morì due mesi prima di compiere 103 anni.