Astronube


[Racconto di Giovanna Gra]

Terza e ultima parte

JACKIE: (racconta)
Finalmente, arriva il gran giorno della festa di Toty.
Toty ha rimediato per Cotton niente meno che la voliera reale e, ovviamente, me l'ha comunicato urlandolo ai Quattro Venti, tanto che ho dovuto zittirlo per l'ennesima volta.
Comunque lo ringrazio, è un luogo affascinante e, per fortuna, un po' defilato dalla corte.
Cotton è molto carina in mezzo alle api, alle libellule e alle coccinelle tutte rosse, lei, così soffice e color panna.
Intanto, nel castello, una lunga tavola imbandita troneggia nel bel mezzo della sala dei banchetti.
Il trono di sua maestà è vistosamente decorato.
Toty non si vede, si starà facendo bello, immagino, pensando alle Margherite.
In compenso arriva Estefy, ha un abito nero e bianco e la sua bellezza è imbarazzante.
Mi chiede se mi piace, facendo una piroetta che mi confonde.
Mi confessa che si chiama Luce e ombra.
Trova che il nome si addica all'estate.
Rifacendole un po' il verso, le dico che il mio si chiama rosso di sera bel tempo si spera.
Stupitissima, mi fa notare che sono vestito di verde.
Ammiccando le confesso che parlavo della mia faccia! Estefy ride con civetteria.
Uno dei Betulli mi fa un cenno e sussurra che la mia nuvola vagisce.
"Lasciate fare Percy Bet", dico al pretoriano di sua maestà, "sono solo capricci!"
Estefy spalanca gli occhi: "Cosa sto dicendo?", domanda allibita.
Tronco il discorso sul nascere.
Faccio il vago: nuvola? Quale nuvola?
Per fortuna, in quell'istante giunge Primity e mi sommerge in un abbraccio felice di vedermi.
Noto che profuma intensamente di ali di grillo.
Suo fratello Vernon, invece, annaspa dietro di lei, dicendo che a corte si muore di caldo.
Intanto, Camelia Spighetta fende la sala con falcata da mannequin.
Ci siamo quasi! Dopo estenuanti prove, sua Maestà dovrebbe sbucare dal reale roseto alle nove in punto.
Toty scende dalla sua speedy-foglia, paffuto e raggiante.
Ora la corte è pronta e il ponte del castello sta per essere calato per ricevere gli invitati.
E' a questo punto che noto qualcosa di insolito.
Le code della mia marsina hanno un comportamento ben strano perché... fluttuano! Anche i miei capelli fluttuano.
Per non parlare del vestito di Estefy, con tutti quei veli! E del garrire dei tendalini che agghindano il castello.
Mi avvicino a Toty che, in effetti, mi evita da qualche minuto ma... è troppo tardi.
Il mazziere di corte sta introducendo gli ospiti a gran voce.
E così il regno è lieto di omaggiare:
I Duchi Alisei, Monsieur Mistral, Madame Tramontana, Mister Chinook! E ancora... Messer Ponente e il Duca di Levante.
Il mazziere prosegue ineluttabile e saluta con ancor più impeto: i Principi dei Quattro Venti, Le Correnti orientali, Le Correnti Occidentali, Sir Monsone e Lady Bufera!
Assisto, attonito, a una sfilata di mantelli e cappelli vuoti, stoffe di tutti i tipi, sciabole e spadini, stivali che avanzano a grandi passi.
E poi, vestiti da signora disabitati, marsine deserte, panciotti solinghi.
L'unica percezione che ho degli ospiti di Toty è un insieme vorticoso di spifferi, refoli caldi, brezze gelide, sospiri marini e antichi profumi orientali.
Altro che fiori selvatici!
Il castello è in balìa dei venti e i tendalini e gli stendardi di sua maestà si sfilacciano in un'impetuosa danza aerea!

Sento sghignazzare alle mie spalle... qualcuno parla dell'inventore-gallina.
Sono i Principi dei Quattro venti, ma come mai sono al corrente di tutti i miei affari? Ah, già, grazie agli urli di Toty.
Era ovvio che prima o poi l'avrebbero sentito! Mi rivolgo a lui inviperito:
"Fammi capire: hai invitato tutti?"
Toty fa l'occhio di triglia, annuisce e pensa di tranquillizzarmi dicendo che tutti han promesso che si terranno a regime di brezza.
Naturalmente lo vorrei strozzare con le mie mani, ma... le trombe squillano per annunciare l'ingresso della regina.

Ragazzi, se avessi sotto mano una pozione per diventare invisibile...
La nostra sovrana si muove con piccoli passetti che, bisogna dire la verità, non giovano affatto alla sua mole.
Ha in testa una specie di tortiglione di bacche alto quanto me.
La sala è ammutolita perché il regime di brezza, assai concentrato viste le presenze ventose, imbastisce una lotta furibonda coi capelli di sua maestà.
Alle sue spalle, il cespuglio di rose nane si sta spappolando in mille petali e colgo nello sguardo di Camelia Spighetta puro orrore.
Infatti, ora la regina, al posto di una raffinata acconciatura, ha un corno tutto storto.
Estefy, con un soffio, cerca di tranquillizzarmi, dicendo che nessuno rivelerà a sua maestà che cosa ha in testa, almeno nessuno a favore della monarchia... ah, ah!
Traggo un sospiro di sollievo, ma lei prosegue dandomi la notizia ferale:
la sovrana ha ordinato uno specchio ogni venti minuti.
Deglutisco amaro.
Floriflora tende la mano agli astanti e si intrattiene con loro e, mentre chiacchiera amabilmente, vedo il corno pendere una volta di qua e una volta di là.
Prendo per il braccio Toty e, digrignando i denti, gli sussurro:
"La vedi la messa in piega di tua zia?
Sai cosa succederà appena se ne accorgerà?"
Toty è sfuggente, nicchia, poi, esasperato, mi fa notare che la zia ci mette del suo, intrattenendosi tanto a lungo coi Venti Periodici!
Non capisco, gli chiedo spiegazioni.
Lui m'informa che quelli son venti che spirano a volte di qua a volte di là... e che è ovvio che al loro cospetto le cose ondeggino.
"Ah, è ovvio?", replico allibito e furioso.
Ma Floriflora, forte dei settantun parrucchieri, continua le sue public relations, ignara di quel che avviene sul suo capo gentile.
Anzi, sento che discetta di turbolenze con un uragano.
Improvvisamente odo un grido strozzato.
Mi faccio spazio a fatica tra la folla.
Trovo Estefy che combatte con il nulla, ma dà l'impressione che qualcuno la voglia soffocare.
Si porta le mani alla gola, è terrorizzata, io intervengo in suo aiuto e improvvisamente la misteriosa forza desiste.
Gli ospiti sono decisamente allarmati.
Lascio Percy Bet, il capobetullo, a rassicurare gli invitati.
Conduco Estefy nella sua stanza.

Ora che la situazione è sotto controllo le chiedo di raccontami esattamente cos'è successo.
Spaventata e preoccupata mi dice che non lo sa, che si è sentita soffocare.
Ordino che una scorta di Betulli faccia la guardia alla sua stanza e torno nella sala dei festeggiamenti.
Toty cerca conforto, è molto accigliato.
Io ancora non mi pronuncio.
Evidentemente c'è qualcosa nell'aria.
M'informo se gli ospiti si fermeranno anche domani e se hanno confermato tutti.
Toty annuisce, ma è molto angosciato.
Mi domando: perché minacciare lei che ha appena concluso la stagione e non lui, che sta per salire al trono?
Ne conviene e adesso è decisamente spaventato.
Cerco di tranquillizzarlo.
Ordino ai Betulli una scorta per ciascuno dei reali.
Finalmente i festeggiamenti della giornata hanno termine e, a causa dell'imprevisto, Sua maestà ha abbandonato l'idea di specchiarsi ogni venti minuti... ergo, non si è accorta dello scompiglio dell'acconciatura!!!
Meno male.
Ora il castello è avvolto da una pace inquietante.
Mi sembra di percepire presenze sinistre, ma forse sono solo refoli, o, più semplicemente, è la mia paura.
Eppure, mi pare di percepire a tratti un respiro affannoso, come di chi è affetto da asma o da una brutta bronchite.
Cammino lungo un corridoio deserto.
Antichi ritratti di nobili fiori mi guardano sussiegosi dalle pareti damascate.
I miei passi rimbombano spaventosamente, vecchie armature del Settimo Betullico costeggiano il mio percorso sull'attenti.
Ho la sensazione che qualcuno mi segua, affretto il passo ma non capisco se il rumore che sento è quello dei miei piedi o qualcos'altro.
Accelero, anzi, corro come un matto; sto sudando, ho il cuore in gola, svolto l'angolo e... con sollievo incontro una ronda di Betulli.
Mentre riprendo fiato mi intrattengo a parlare un po' con loro circa le gare, oramai prossime.
Loro scommettono sul principe e, naturalmente, anche io, visto che sono il suo CT.
Vorrei andare a trovare Cotton, ma la sensazione che tiri una brutta aria non mi molla.
Beh, una brutta aria, bella forza, con tutti questi venti è pure normale che uno si confonda! Forse ha ragione Toty, la voliera è abbastanza defilata e la mia nuvoletta è sicuramente più al sicuro di noi.
Torno dalla scorta di Betulli che veglia le camere di sua maestà.
Mi appoggio al muro e mi assopisco.
Beh, credetemi, ho passato notti migliori.
E' quasi l'alba e un urlo straziante lacera il silenzio.
E' la regina! Ci precipitiamo nelle sue stanze.
Floriflora è davanti allo specchio.

FLORIFLORA:
Oddio, i miei capelli...le rughe... che orrore!
E poi c'è qualcuno che fa delle puzzette orribili, qui!!!

JACKIE: (racconta)
Effettivamente qualcosa di sconvolgente le disegna il volto perché è invecchiata di cent'anni.
E' tutta bianca e sembra che si stia accartocciando su se stessa.
Più che la regina sembra il suo spettro.
Ma non c'è tempo per capire, perché un altro grido di aiuto fende il silenzio dell'aurora.
E' Primity, la primavera.
Corriamo nell'ala del castello dove si trovano i suoi appartamenti.
Primity si rotola per terra e, disperata, ci urla che le brucia la pelle, piange e si contorce.
L'abbraccio per calmarla, poi mi faccio portare delle coperte bagnate e vi avvolgo la ragazza.
Prendo in mano la situazione.
"Fermi tutti!", ordino ai Betulli, "che nessuno esca dalla stanza."
Mi guardo intorno esaminando ogni anfratto.
Vernon mi fissa spaventato.
Nella stanza non tira un refolo di vento.
Terminato il giro di ricognizione, Toty mi raggiunge.
Lui e Vernon m'implorano di fare qualcosa.
Lo interrompo bruscamente e ripeto fra me e me: già... lui e Vernon... mi sta venendo un'idea!
Toty mi guarda interrogativo, gli suggerisco di fidarsi di me e di dare inizio alla festa.
Ho bisogno di tempo e ho bisogno che i suoi ospiti rimangano presso il castello per acciuffare il colpevole.
Poi mi chiudo nel mio laboratorio.
Toty m'insegue stranito dicendomi che lui ha mezza famiglia più morta che viva mentre io penso alle danze.
Gli ordino perentorio di fare come dico e mi dileguo.
La giornata trascorre senza altri incidenti.
Gli ospiti chiacchierano e ridono riuniti nella grande sala.
I servitori stanno portando le ghiande con il succo di gusci.
Osservo le operazioni della mescita giocando con il mio bastoncino di licheni, me lo passo sotto il naso, come fosse un sigaro.
La regina ha ragione, c'era un cattivo odore nella sua stanza e anche il bastoncino ora ha un cattivo odore che, per altro, mi sembra di conoscere bene.
Ma ora c'è qualcosa che m'interessa di più dell'aria ed è il contenuto dei bicchieri.
Mi guardo intorno facendo il vago.
Finalmente trovo quello che cercavo: un bicchiere usato.
Qualcuno vi ha appena bevuto il succo di gusci, ma il liquido rimasto sul fondo è eccezionalmente effervescente, molto più di quanto dovrebbe.
Ciò indica un'eccessiva presenza di anidride carbonica.
Improvvisamente rammento le parole di Percy Bet.
Mi precipito fuori.
Cotton è su tutte le furie ed emette uno strano nitrito, roteando all'impazzata nella voliera.
Sembra un animale braccato, per questo non ho più alcun dubbio.
Ho capito!
Toty, che non ha perso un mio movimento, mi chiede lumi.
"Pensi che i tuoi amici venti possano farci un favore?", gli domando.
Affermativo, non vede l'ora di potermi aiutare.
Lo prendo da una parte...PSSSTT...
"Ascoltami bene.
Ti ricordi quando ti dissi di non urlare ai Quattro venti che stavo covando Cotton?"
Toty annuisce, colpevole.
"Beh, io non sapevo chi erano i tuoi invitati ed evidentemente il segreto si è sparso."
Quindi, gli porgo il bastoncino di licheni.
Lui capisce, annusa e fa una smorfia.
"Noi sappiamo che il bastoncino assorbe tutto, vero Toty?"
Annuisce ancora, impaziente.
"E non ti sembra curioso che siano state colpite solo Estefy, Primity e la regina?"
Sì, è vero, constata, mentre lui e Vernon sono rimasti illesi.
"Cosa vi differenzia dalle vostre sorelle?", domando incalzandolo.
Azzarda poco convinto che potrebbero essere... i capelli?
"Ma no! Tu e Vernon siete stagioni fredde! Ecco perché!"
Toty annuisce, ma non capisce.
Cerco di non perdere la pazienza e mi accingo a spiegare.
"Mettiamo insieme gli elementi: c'è una gran puzza, anche il mio bastoncino puzza, si vede che ha assorbito aria cattiva..."
"Puzza, puzza", conviene lui.
Lo fisso negli occhi e annuncio che il nostro nemico ha colpito, oltre la regina, solo le stagioni calde.
Però, la mia Cotton da qualche istante è molto nervosa.
"Embè?", domanda lui.
"E allora, caro amico mio, siamo in presenza di Smog che, com'è noto, predilige il caldo.
Si è confuso fra i venti perché, essendo invisibile, ha potuto nascondersi sotto un mantello qualsiasi.
Ora segui il mio ragionamento: lo Smog, tra i tanti danni che produce, è irritante per la pelle, e infatti Primity sentiva un bruciore su tutto il corpo; determina un invecchiamento precoce e la tua regale zia si è improvvisamente ritrovata piena di rughe; crea danni al sistema respiratorio, proprio come è successo a Estefy!
Tutto questo l'ho trovato fra i miei libri.
Se Smog deciderà di agire sistematicamente, in poco tempo devasterà questo regno e si mangerà la mia Cotton, di cui è sicuramente ghiotto, per colazione."
"Come possiamo fare a stanarlo?", mi domanda pallido.
"Nello Smog", replico, "c'è sempre molta anidride carbonica che, in piccole dosi, serve a far diventare effervescenti le bibite, ma in certe quantità è molto velenosa.
C'è un bicchiere mezzo vuoto laggiù, da cui lui ha sicuramente bevuto, perché il liquido residuo è stranamente effervescente.
Troppa anidride? Già, troppa anidride!"
Poi gli sussurro in un orecchio:
"Ora vai dalla vecchia Tramontana, che è un vento freddo del Nord e pssst... psst... pssst"...
Toty non se lo fa ripetere due volte, corre in mezzo alla sala e incomincia a servire il succo di gusci agli invitati.
Vedo che ha la fronte imperlata di sudore, ma non perde mai di vista il bicchiere sospetto; finché qualcuno, finalmente, non glielo porge.
Un mantello nero con uno strano cappellaccio, bruscamente porge il bicchiere galeotto.
Madame Tramontana, debitamente informata, interrompe il regime di brezza e incomincia a sibilare attorno al sinistro individuo, mentre gli altri venti berciano in coro e... capperi che freddo!!!

Vernon, ignaro, commenta che non si usano mezze misure nelle feste di suo fratello.
Smog schizza verso la voliera: è chiaro che non vuole andarsene, almeno non senza essersi pappato un bocconcino prelibato come la mia spumosissima Cotton.
Siamo tutti con il naso per aria e tratteniamo il fiato.
Madame Tramontana lo insegue raggelante e soffia contro il nemico con tutta la forza di cui dispone.
Vedo Cotton rabbrividire, la tensione si taglia col coltello.
Ad un certo punto si ode una voce cavernosa che minaccia, sputa, impreca, ma, per fortuna, è sempre più lontana.
"Sta scappando!", annunciano gli invitati in coro.
Annuso il mio bastoncino, adesso ha tutt'altro odore!
Floriflora, esausta, mi getta le braccia al collo.

FLORIFLORA:
Oh, Jackie, Jackie caro, caro Jackie, ci avete di nuovo tolto dai pasticci! Grazie, Grazie!

JACKIE: (racconta)
Poi, la regina, passandosi una mano fra i capelli mi guarda con orrore.

FLORIFLORA:
Poffarbacco Jackie, questo è un colpo di stato: ho la forfora!
Spolvero la spalla di sua maestà e replico stupito: "No maestà, questa è neve!!!"

JACKIE: (racconta)
Toty mi dà una poderosa gomitata indicandomi la mia nuvola nella voliera.
Cotton, suscettibile al vento del Nord, ha raggiunto il punto di condensa e ha imparato a fare la nuvola.
Sono entusiasta e orgoglioso!
Mentre tutti festeggiano lo scampato pericolo ed Estefy gorgheggia come un gallo alle mie spalle, fiero in petto, mi faccio portare del succo di gusci corretto: certe emozioni hanno bisogno di essere annaffiate!
"Così, il nostro scienziato sa anche covare?", mi sussurra lei, ironica come sempre.
Arrossisco... Sì! Lo so, forse li ho trascurati un poco, ma si può... si può capire.
Mentre sorrido imbarazzato, tanto per togliermi d'impaccio, Toty comunica alla corte che Jackie Astronotus, mitico scienziato nonché eccellente gallina da laboratorio, se non esistesse, bisognerebbe proprio inventarlo.
Caro Freddie, spero, come sempre, che questa mia ti arrivi.
Per concludere, ci tengo a dirti che ogni riferimento a persone esistenti o fatti realmente accaduti è puramente floreale! Hi, hi, hi!
Sempre tuo
Jackie Astronotus


FINE

 

 
 

 

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