Prima parte
Jackie: Nevica ininterrottamente da quattro giorni.
C'è un odore nell'aria che evoca fortemente Green River, la mia casa.
I ricordi affiorano dalla nostalgia: il camino scoppiettante, il grog della Nonna.
Le osservazioni della neve con Freddie.
E quando questo spleen malinconico arriva alla sua acme... mi risveglio e comprendo che da quattro giorni sto mancando un'importante occasione scientifica.
I fiocchi di neve cadono silenti e io ora uscirò dal laboratorio per scavare... una buca... ne capirete tra poco il motivo...
Intanto, alla reggia, Floriflora sta ricevendo Madame Cipollina per discutere le nuove tendenze della moda per la prossima collezione primavera-estate.
Le divergenze delle due si evidenziano soprattutto in merito alle livree dei narcisi.
L'idea di far indossare loro dei completi gessati è per la regina improponibile!
Fanfauna trascorre il suo tempo in Biblioteca.
Sta compilando un censimento sulle specie di animali esistenti ma deve documentarsi su quelle estinte.
Iggy si è dato al migliore sport dei gatti: dormire acciambellato al tepore della stufa e sognare escursioni nel bosco, discese a perdifiato dai tronchi degli alberi.
Che dire poi delle quattro stagioni?
Estefy è partita per sovrintendere all'estate australe, Primity è in una beauty farm per una cura di bellezza;
Toty impazza sulle piste da sci e Vernon... inutile dirlo!
L'inverno è super-impegnato nelle sue pratiche stagionali.
Tanta neve fa da isolante fra le persone.
Ognuno segue le proprie iniziative e poche sembrano le occasioni d'incontro.
Forse perché fa freddo!
La mia buca è molto impegnativa.
Sto scavando da ore e fatico da pazzi.
Rimpiango le mie reali dimensioni fisiche, perse a seguito del rimpicciolimento provocato dalla tempesta pollinica!
Vedo Percy Bet arrivare dal sentiero che conduce nel mio giardino.
E' tutto imbacuccato: un passamontagna gli lascia liberi solo gli occhi!
"Salute Percy", dico io, lieto di vederlo.
Percy: "Salve a te, Jackie!", risponde il Betullo affannato dalla marcia sulla neve.
Jackie: "Qual buon vento ti porta?", domando smettendo di scavare.
Percy: "Motivi di servizio: possiamo entrare nel laboratorio? Preferisco parlarti al riparo da sguardi e orecchie indiscrete... non si sa mai!"
Jackie: Getto la pala sulla neve (non disdegno questa pausa perché sono stremato) e faccio strada.
Percy: Davanti a una tazza di tè fumante Percy mi spiega.
"Dobbiamo garantire il passaggio a un segreto, segretissimo convoglio di certuni che devono incontrare... ehm... riservatamente, Flowers... e io, per motivi che non vorrei spiegarti...
Jackie: "Cosa temi?", domando io piuttosto sorpreso.
Percy mi risponde dopo una lunga pausa.
Percy: "Sospetto una quinta colonna!"
Jackie: Il tè mi va di traverso e tossisco forte.
"Una che!!!????", faccio io sconvolto.
Percy: "Hai capito benissimo e, non farmi ulteriori domande, non ora ti prego!
Sono qui per chiedere il tuo aiuto: vorrei poter garantire il servizio di sicurezza in ogni caso!"
Jackie: Io avrei mille domande da porre ma... mi ha ridotto al silenzio e sta a me decidere se tendergli una mano o meno.
"D'accordo Bet... un aiuto non si rifiuta mai a un amico! Dimmi quello che ti aspetti da me!", rispondo con convinzione.
Percy: "Sì! Ti sono grato!", mi dice il Betullo, quasi commosso, "Tutto quel che dovresti fare è aiutarmi a sorvegliare la gara delle sculture di neve."
Jackie: "Non sapevo dovesse tenersi una simile gara!"
Percy: "Infatti, con le regine abbiamo deciso di annunciarla all'ultimo momento per non destare sospetti."
Jackie: "Ma come sarebbe a dire!
E perché Floriflora non me ne ha parlato?
Come faccio a diventare un eroe a tutti gli effetti se non sono informato delle cose che accadono in questo paese!?
Sono tutti presi dai fatti loro e non mi dicono niente!"
Percy: "Calmati, Jackie! Non sentirti escluso!
Hanno incaricato me di dirti tutto... il fatto è che la regina ha importanti questioni di moda, lo sai!"
Non voglio entrare nel merito, se sia più importante la moda o il rischio di attentati... e passo oltre.
Jackie: "Parlami di questa gara: non ne so niente!"
Percy: "Semplice: si bandisce un premio per la scultura di neve più bella e tutti sono invitati a eseguirne una.
I partecipanti, davanti alle loro case, modellano la neve e poi una commissione decide quale lavoro premiare."
Jackie: "E tu, temi che le sculture possano nascondere qualcosa o, qualcuno?"
Percy: "Diciamo che nella commissione giudicatrice ci sarà uno degli ospiti di Flowers... in incognito..."
Jackie: Saluto Percy che va via e riprendo la buca nella neve, ignaro di molte cose.
La presenza in cielo di nubi castellane mi dà la netta impressione che qualcosa di malefico si sta avvicinando.
Ma è qualcosa di più del temporale e del cattivo tempo.
Quando finalmente la mia buca è terminata e ne sto allisciando le pareti, il convoglio segreto si trova nella zona montuosa del Fiorfiore, per una sosta, non lontano dalla vetta innevata del monte Ciripaco.
Arriva Cotton che atterra proprio sopra la buca.
"Cotton cara! Sono ore che scavo e non pensavo di certo di prepararti una cuccia!", dico alla mia nuvola per la quale mantengo solidi sentimenti paterni!
Entro nel laboratorio per prelevare gli strumenti di rilevazione della neve e... ho l'impressione, assurda, che ci sia appena stato qualcun altro... che non è Percy.
Ne percepisco la presenza.
Mi guardo attorno, circospetto, perlustro tutte le stanze... ma nulla.
Apparentemente è tutto a posto!
Forse sono suggestionato da quanto mi ha detto la guardia betullica.
Prendo la tavoletta poggia cristalli e la lente contafili e torno fuori.
Salto dentro la buca e mi metto al lavoro mentre Cotton scodinzola e nevica poco distante da me.
Mi infilo i guanti e passo le dita longitudinalmente la parete di neve e conto.
Improvvisamente mi sorprende una voce che proviene dall'alto e che mi domanda che cosa sto facendo.
Alzo la testa e vedo spuntare le lunghe orecchie di Micky Mick a cui rispondo:
"Conto gli strati del manto nevoso per individuare la tipologia dei cristalli di neve!", ecco il senso di questa indagine scientifica
Il coniglio, stupito, mi domanda se gli strati si sentano al tatto....
"Certamente", rispondo io di slancio, "salta dentro la buca che te lo dimostro... ma tu non devi guardare: solo sentire con le mani.
Percepisci degli spessori diversi?
Ognuno di questi scrive la storia della nevicata della stagione e il suo metamorfismo!"
Micky rimane in silenzio... conta gli strati che sono quattordici.
E io confermo:
"Esattamente! In questo tratto sono intervenuti quattordici strati che hanno trasformato in modi diversi la neve caduta!"
"Il cristallo di neve, quando raggiunge il suolo perde la sua struttura e, a seconda delle condizioni di temperatura, si trasforma in un cristallo che contiene al suo interno una componente di aria o di acqua oppure muta per la fusione provocata da cicli di gelo e rigelo... ", vorrei andare avanti, ma il coniglio mi chiede maggiori dettagli sull'uso della lente.
Sicché continuo a spiegare:
"Come ti dicevo, cerco di prelevare i cristalli dai diversi strati per studiarne la trasformazione.
Li poggio sulla tavoletta e li osservo con questa potente lente.
Controllo se hanno acqua all'interno e se invece si presentano sotto forma di calice."
Micky non comprende cosa siano i calici...
"Devi guardarti dai calici!", il mio tono non ammette repliche, "Quando i cristalli sono a forma di piccoli calici, cavi all'interno perché pieni d'aria, vuol dire che è avvenuto un metamorfismo costruttivo e la neve ha accresciuto la sua struttura, rendendo l'intero strato poco resistente.
E quando questo si verifica... c'è la possibilità che si distacchi una massa nevosa..."
Micky tremando mi domanda se sia il caso di una valanga...
"Esattamente: una valanga a lastroni, radente o a forma di pera...", e mentre parlo il coniglio, come al solito, batte i denti dalla paura.
"Suvvia, Micky! Qui siamo in totale pianura, pendenza zero! Zero rischi!
Eppoi, non ho mica detto di aver trovato calici in questa buca!
Mentre continuiamo a parlare, il cielo si è squarciato e i merli delle nubi a forma di castello sono all'orizzonte mentre spira un vento gelido.
Il coniglio mi saluta e se ne va.
Io rientro nel laboratorio.
Chiudo ermeticamente le finestre e penso sia tempo di preparare la cena mentre Cotton, vestita da castellana, raggiunge le torri merlate delle nubi, sue compagne.
Si dice che mangiare speziato la sera faccia sognare cose strane... non mi pareva di aver esagerato coi condimenti... sta di fatto che il mio sognare è inquietante...
... fine prima parte.
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