Calici di cristallo


[Racconto di Paola Manoni]

Terza e ultima parte

Jackie: L'indomani, l'alba sul Fiorfiore è spettacolare.
Mai visto un cielo così limpido perché l'aria è molto secca: la si percepisce respirandola.
Entra sottile nelle narici e arriva gelida fino ai polmoni, come se fosse un fiotto di liquido!
Quando il sole è più alto l'aria si addolcisce e ne approfitto per andare all'appuntamento stabilito per attendere la commissione giudicatrice, davanti alla biblioteca.
Incrocio Toty, in tenuta da sci, che sta raggiungendo degli amici per una escursione scialpinistica sul monte Ciripaco.
Percy m'informa che il convoglio segreto non è ancora giunto ma che la persona dal cappuccio rosso arriverà di lì a poco.
In paese, intanto, è arrivata la banda.

Le reginsorelle sfoggiano vistosi occhiali da sole e attendono, sedute in prima fila nel gazebo della commissione giudicatrice.
Iggy è con loro poiché il gatto, e anche Micky, fanno parte della giuria.
Ci sono tutti, meno uno: il giudice dal cappuccio rosso!
Percy è molto nervoso.
Si avvicina per condividere le sue preoccupazioni.

Percy: "Questo ritardo è molto, molto grave! Temo sia accaduto qualcosa!"

Jackie: "Sì!", dico spazientito, "ma se è così non possiamo stare con le mani in mano! Andiamo a controllare!"

Percy: "Avrebbero dovuto essere qui da almeno quaranta minuti... il convoglio è generalmente molto puntuale!"

Jackie: "Temi sia stato assalito?"

Percy: "Non letteralmente... non è facile farla franca con gli ospiti di Flowers: hanno diversi poteri magici... e se qualcosa è potuto accadere, trattasi senza meno d'intervento molto più sofisticato!"

Jackie: Intanto, sul monte Ciripaco... il gruppo degli scialpinisti, capitanati da Toty, scende giù volteggiando sulla neve.
Tutto sembra andare per il verso giusto quando, all'improvviso, annunciata da una specie di rombo, un'enorme cornice di neve si distacca dalla cima e viene giù una valanga che alza un immenso polverone bianco e si estende per un fronte di circa cinquanta metri.
Il gruppo arresta la discesa con gli sci e guarda atterrito.


Non sono stati loro a provocare il distacco!
Qualcuno ha visto qualcosa muoversi nella neve, prima che cadesse la valanga: un piccolo cocchio-slitta, tirato da due cavallini bianchi!

In paese la banda, per ingannare il tempo dell'attesa, ha suonato quasi tutto il suo repertorio e Fanfauna decide, visto il forte ritardo, di dare comunque corso alla manifestazione.
Cotton volteggia nervosamente sulla folla, ancora arrabbiata per essere stata legata a lungo, tant'è che ora grandina e sprizza fulmini... ma è lei la prima ad avvistare il gruppo di Toty che trafelato arriva da lontano.
La commissione si ritira per sentire Toty che ha chiesto udienza alle reginsorelle.
Tutti prestiamo la massima attenzione al racconto del principe dell'autunno il quale prende le distanze dall'accaduto.
"I calici!", esclamo all'improvviso, "La neve, per eccesso di gradiente di temperatura, cioè per differenza di gradi tra la gelida aria e il calore della terra, ha trasformato la struttura dei cristalli in calici pieni d'aria.
Ha dunque reso fragile lo strato che è venuto giù.
Inoltre, il repentino calore di oggi, ha determinato il firn."
Le reginsorelle, in coro, domandano cosa sia il firn.
"Si chiama così quella crosticina di ghiaccio che si forma per via del raffreddamento dovuto all'evaporazione di neve in superficie che gela, per reazione, la parte esterna e scioglie la neve sottostante.
Tutti fenomeni che, sommati fra loro, provocano le valanghe!"

Percy: "Vernon! Ci dichiari pubblicamente se il calo di temperatura delle ultime ore è opera tua?"
L'inverno nega e imbarazzato confessa di non saperne affatto il motivo.

Percy: "Quand'è così... c'è solo una persona responsabile!
Romilda, la signora della grotta del ghiaccio perenne!
L'unica che con la sua malefica arte magica può condizionare i climi freddi."

Jackie: Poi Toty riferisce dell'avvistamento del cocchio-slitta.
Percy e anche le reginsorelle hanno un mancamento e riescono solo a mantenere la calma ed annunciare alla gente che per motivi di Stato la consegna del premio è rinviata a data da stabilirsi.
Tutti a casa, dunque!
Io e Percy ci cambiamo velocemente e, presi gli zaini, i ramponi, le piccozze, le corde, i cordini, le fettucce e i moschettoni utili per arrampicare, saliamo sulla mia Cotton per raggiungere le pendici del monte Ciripaco.
Le reginsorelle, anch'esse accessoriate da alpiniste, arrivano di corsa.
Vogliono partecipare alla missione... e in ultimo arriva Toty, il quale ci accompagna per mostrarci esattamente il punto dove scavare sotto la neve.
Giunti sul posto scendiamo tutti dalla nuvola e iniziamo la cerca.
Tutti tranne Floriflora e Fanfauna.
Mi domando cosa abbiano intenzione di fare...
Loro mi rispondono subito: intendono giocare d'astuzia e mi invitano a risalire su Cotton per andare a Nord, dove cresce il sambuco, per cercare il Drago (il quale ha un debole per i germogli di questa pianta)...
Sorvoliamo un campo di sambuco e le reginsorelle urlano a squarciagola il suo nome.
Poi all'improvviso un'enorme lingua di fuoco incenerisce il cielo.
Floriflora è molto abile e ammansisce il Drago il quale è disposto a seguirci solo se io risponderò al suo indovinello... e mi dice:
"Allora Jackie! E' facile, facile: sai dirmi chi risponderà sempre no alla domanda: Vuoi un cioccolatino"?

Ho fretta, non ho voglia di pensare affatto agli indovinelli del Drago.
Ho in mente il sogno di Romilda che temo stia agendo sotto la valanga.
Poi, stretto dall'urgenza in cui ci troviamo, mi viene in mente la risposta:
"L'eco!"
Il Drago mantiene la parola e ci segue... anzi, ci invita a montare su di lui.
Compresa Cotton... che esperienza, ragazzi... non è da tutti galoppare un Drago!
Arriviamo al Ciripaco in un nanosecondo.
La frenata è un po' violenta e ci catapultiamo giù dalla groppa del fantastico animale alato.
Il Drago è pronto ad alitare fuoco, ma lo fermo io:
"Aspetta! Dobbiamo dirti fin dove sciogliere la neve, altrimenti farai arrosto anche i malcapitati che ci sono finiti sotto!"
Chiedo a Toty quanti strati di neve abbia contato con la sonda, prima della valanga.
Il principe ci riferisce che sono sedici.
"Ok! Allora tira fuori nuovamente la sonda e contiamo quanti ce ne sono ora", dico perentoriamente.
Toty si mette all'opera: spinge la sonda nel terreno, percependo a scatti gli strati diversi del manto nevoso, e conta... uno... due... tre... sedici e poi diciassette!
Si è aggiunto uno strato.
Infatti, il diciassettesimo è quello della valanga!
"Allora, Drago, devi calcolare un'alitata di fuoco radente, che sciolga solo tre lunghezze di sonda. Hai capito bene?"
Il Drago ci chiede di allontanarci: farà una fiammata di precisione.
Una lingua di fuoco illumina tutta la neve e scioglie nella zona circostante la brina di superficie.
Penetra in profondità fino alla misura stabilita con l'immediata conseguenza che rivoli d'acqua scendono abbondanti lungo le pendici del monte.

Tra la neve s'intravede la carrozza con i due cavallini, veramente stremati.
Fanfauna si preoccupa subito dei due poveri animali.
Li sgancia dalla carrozza e cerca di scaldarli, ricoprendoli con la sua giacca a vento.
Io provo ad aprire lo sportello della carrozza, ma qualcuno dall'altra parte oppone resistenza.
Cerco di fare leva sulla maniglia con la piccozza e... niente.
Provo ancora, opponendo tutta la forza che ho, ma poi dall'altra parte mollano: lo sportello si apre di scatto, facendomi ruzzolare in terra.
Dopo un istante vedo Nero sopra di me che mi preme la punta di un'acuminata spada di ghiaccio sulla gola.
Mi dice che i nostri amici sono morti!
Ci ha pensato Smog a gasarli dentro la carrozza!
E ora, mi dice: "Mio caro doppio, è il tuo turno!"
E mentre sta per infilzarmi la gola, il Drago, con un'alitata che sembra stavolta un raggio laser, scioglie l'arma di Nero.
Nero inveisce contro il Drago il quale lo ammonisce dicendogli che per ora non lo uccide, ma solamente perché vuole vederlo scappare come uno scarafaggio nero sulla neve!
Nero effettivamente striscia sulla neve e scappa per un lungo tratto.
Poi, ne perdiamo completamente le tracce all'orizzonte.
Nella carrozza c'è effettivamente un puzzo indicibile e tutti i passeggeri sono in uno stato incosciente.
Floriflora tira fuori una fiaschettina che porta al collo e mette tre gocce di uno strano liquido denso sulla lingua dei malcapitati.
Mi informo circa il farmaco e la regina mi dice che si tratta di un'essenza di Melissa e di altre erbe segrete... insomma è un antidoto contro le intossicazioni provocate da Smog.

I quattro passeggeri iniziano a riaversi.
Anch'io, ora, sono in piedi e ringrazio il Drago:
"Stavolta, Drago, sono io in debito con te! Non lo dimenticherò", dico con estrema convinzione.
Floriflora garantisce il dono di una pietra preziosa e domanda al Drago se preferisca ricevere in dono uno zaffiro oppure un rubino...
Il Drago chiede invece uno smeraldo, senza alcuna timidezza...
Del resto, è nota la proverbiale attrazione di questi mitici animali per le pietre preziose.
Dopo aver salutato il Drago mi dirigo verso la carrozza... irresistibilmente sono attratto dalla persona col cappuccio rosso che le copre interamente il volto.
Costui sarebbe stato sotto la nostra custodia durante la gara delle sculture.
La tentazione è più forte di me e... con un ampio gesto, tolgo il cappuccio.
Rimango di stucco.
E' LEI! La ragazza del quadro che ho visto al castello, su Stella Pulcherrima!
Lei, con cui ho trascorso l'infanzia!
Sono totalmente rapito dalla sua bellezza e non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
Non mi accorgo nemmeno che Floriflora si è avvicinata a me.
Sento solo la sua voce che mi dice:
"Jackie, ora che l'hai rivista, qualcosa nella tua storia cambierà! Ma lo saprai a tempo debito!"
Non ho il coraggio di dire nulla e... dissimulo: faccio lo gnorri.
Attendiamo i soccorsi che abbiam richiesto: ho mandato in paese la mia Cotton per sollecitare i Betulli.
Sono confuso e mi guardo attorno.
Osservo la bellezza invernale di questa montagna, ne respiro il freddo, cercando di capire cosa mi attenda.
Ma questa... è già un'altra storia!


FINE

 

 
 

 

 Esci  Torna al menù del racconto  Legenda