Nel Fiorfiore

[Racconto di Giovanna Gra]


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durata 32 minuti - Credits

"Caro Freddie,
Incido queste poche parole nel mio registratore.
Conto di mandarti i dischetti coi risultati delle mie ricerche con una cadenza mensile.
Lascio Green River per un po'.
Scusami se sono fuggito così alla chetichella ma la vita da laboratorio stava incominciando a starmi stretta.
Troverai una lettera con maggiori ragguagli sotto la provetta pulita.
Vado a raccogliere dati.
Lo sai, è un mio vecchio pallino studiare le primulacee, specie nelle varietà spontanee.
Ti ricordi, Freddie, cosa diceva nonna Lucienne?
La primula è un fiore attorno al quale gravitano tante leggende e arie fatate.
Un giorno mi disse che tenendo in bocca un petalo di primula puoi prendere la via di un mondo meraviglioso, mentre se raccogli questi fiori in un mazzetto è facile finire in rovina.
Quante cose raccontava e quanto mi manca nonna Lucienne!
Le primule... sì!
Voglio seguire l'evento, così raro, della loro impollinazione.
Prendo in prestito la mongolfiera; la restituirò al laboratorio il prima possibile.
Forse è solo un momento in cui ho bisogno di star solo... sai, fra Mary e me è finita.
Non mandarmi al diavolo e a presto!
Baci tuo fratello Jackie."

Per un po' di giorni sorvolo la terra nel silenzio e nella quiete, ma poi qualche peripezia in quota mi fa venire voglia di fischiettare...

Ragazzi che smaltita!
E' il 10 marzo 2003.
Ad occhio e croce direi di essere salpato da Green River circa due giorni fa.
Lo scopo di questa spedizione è verificare un racconto della nonna intorno alle primule.
A onor del vero tale spedizione non è dettata da scopi meramente scientifici, ma qualcuno dovrà pure verificare certe teorie prima di smentirle a priori... Ecco, io sono quel tipo di scienziato!
Mia nonna conosceva tante leggende sui fiori e diceva che ogni esemplare ha un significato, per esempio: la rosa rossa vuol dire passione, mentre quella bianca vuol dire: manteniamo il segreto.
E sarà vero che viaggiare con un petalo di primula in bocca conduce in un mondo meraviglioso?
A questo cercherà di rispondere il mio, spero, avventuroso viaggio!
Mentre la mongolfiera galoppa fra le nuvole, mi accingo, come tutti i comandanti che si rispettino, a fare l'inventario delle scorte.
Dunque: 50 metri di scotta, il kit di tela di ricambio per il mio pallone a gas, un po' di formaggio, gallette integrali, acqua, una bottiglia di vino.
E ancora: dieci matite colorate, due penne, colori per dipingere i tessuti, un cannocchiale, un aquilone, un sapone di Marsiglia.
Bene, anche questa è fatta, penso che schiaccerò un pisolino.

13 marzo 2003.
Il tempo è stato clemente e mi ha regalato due giorni di sereno.
Ho mangiato il mio primo petalo di primula e attendo fiducioso.

14 marzo 2003, mattina, calma piatta.
Tengo la guiderope a portata di mano per evitare di schiantarmi al suolo, non si sa mai!
Sono molto perplesso, ho ingoiato il petalo di primula ma questo non ha scatenato particolari conseguenze...
15 marzo 2003, mattina.
Qualcosa sta cambiando, almeno nel clima; tira una leggera brezza.
Faccio rilevazioni di temperatura in quota e vedo uno splendido esemplare di falco pellegrino.
Sono allegro, oggi.

18 marzo 2003
"May day, may day, may day qui parla il capitano Astronotus.
Sono vittima di una tempesta anemofila di granuli pollinici!

Ho strane reazioni allergiche al contatto della polvere gialla profusa dalla tempesta.
Ho la netta sensazione che la pelle mi stia stretta.
Una fetta di formaggio posata sulle parti dolenti farà passare il pizzicore che mi produce tutto questo polline?
Ah, se ci fosse qui la nonna con i suoi rimedi!
...Finalmente una vela in lontananza... strano, visto che si naviga in cielo!
Chiederò aiuto.
Mi correggo, la vela risulta essere una cosa di cui non si capiscono i contorni...
...Sono a circa cinque metri dall'oggetto non identificato, troppo vicino per qualsiasi manovra della mongolfiera.
Che il cielo mi fulmini se non sono di fronte a un fiore gigantesco!
Descrivo l'oggetto: trattasi certamente di esemplare avventizio.
Si avverte un intenso profumo, tanto forte da dover ricorre all'uso di una bandana.
Ho deciso di puntare al centro della 'cosa' sperando di riuscire ad atterrare nel ricettacolo.
Confido negli stami quali possibili elementi ammortizzatori e nei petali per trattenere la caduta del mio prezioso pallone.
Per tutti i cicloni ci siamo! Due minuti...! Uno...! Cinquantasette secondi...! Trenta...!Quindici secondi...! Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, dueeeee... Szzz szzz Prontobzzz...
Pronto, pronto... qui è il capitano Astronotus che parla, sto aggiornando le registrazioni di bordo.
Forse...orse la mia voce...oooce si avvertirà imperfetta perché c'è una forte eco.
Impatto avvenuto.
Nessun danno.
Ho attraversato gli stami del mega fiore e adesso mi trovo in un tunnel... uuunnel.
L'odore è ancora forte, dà un po' alla testa ma è gradevolissimo.
E' un esperienza meravigliosa!
La temperatura è di circa dieci gradi ed è umido, decisamente umido. Intorno a me ci sono cascate di colori, tripudi di macchie variopinte e un carnevale di essenze mai annusato.
A giudicare dall'andamento della mia navicella sto attraversando la 'cosa' con un movimento a spirale.
Avvistato esemplare marziano ...insomma, un indigeno del luogo.
Mi preparo a stabilire un contatto.
Passo e chiudo.
Ah dimenticavo, dal mio punto d'osservazione direi che il fiore che sto attraversando è una pianta vascolare con degli organi riproduttivi più che evidenti, colorati e manifesti e dunque si tratta decisamente di una pianta fanerogama!
Non vorrei sbagliarmi, ma direi che appartiene alla specie delle angiosperme... Passo e chiudo."


"Altolà, mio caro pilota astralfloreale con l'aspetto da scienziato pazzo!
Ma che diamine di insetto sei?!"
Mi crepita nell'orecchio una ragazza dai modi spicci, con una sorta di stivali anfibi ai piedi, i capelli arruffati e un vestito di foglie o alghe la cui sostanza scientifica non sono in grado di documentare.
Rispondo con prontezza: "Identificazione errata baby, non sono un insetto, del resto è palese l'assenza delle ali o delle antenne!
Sono Jackie, Jackie Astronotus, naufragato a causa di una perigliosa tempesta di granuli pollinici!
Ti sarei sommamente grato se mi potessi dare qualche coordinata, tanto per capire dove ci troviamo.
Ho scampato una disastrosa collisione con un fiore dalla mole strepitosa.
Credo, tra l'altro, di aver fatto una scoperta senza pari nell'averlo individuato, devo assolutamente ritrovarlo!"
"Ne stai circumnavigando l'interno ragazzo... e non è solo un fiore strepitoso, è di più: è il Fiorfiore!
E' la frontiera attraverso la quale noi si accede ad altri mondi!", sentenzia lei compiaciuta.
Sono a disagio davanti a quella fanciulla così spigliata.
Non dico niente, mi limito a osservare tra me e me che dall'altra parte del fiore, ovvero da dove sono venuto, le ragazze sono diverse, ma non saprei dire perché...
Lei, intanto, continua a chiacchierare indisturbata:
"Allora, mi servono i documenti con le misure del tuo guscio, la merce che trasporti, l'altezza delle tue antenne e una dichiarazione scritta di tuo pugno che non sei un contrabbandiere di petali!
Inoltre devo verificare se trasporti fili di seta.
Hanno rubato i petali per costruire l'abito che sua maestà Floriflora dovrà indossare alla festa del solstizio.
Nel luogo del delitto, cioè sui regali petali, sono state rilevate tracce di un filo serico: indizio molto importante!"
"Perbacco!", dico sinceramente colpito. "Tu sbavi?", replica lei secca.
Strabuzzo gli occhi incredulo:
"Stai facendo un errore amica mia, credimi, io non sono un insetto e non sbavo... sono uno studioso!"
"Bene, scriverò nel mio registro quanto asserisci, così i Betulli si faranno quattro risate!"
"Chi sono i Betulli?", domando con preoccupazione.
"I soldati delle loro maestà Floriflora e Fanfauna!", risponde la ragazza aggrappandosi a un cespuglio di campanule che incominciano a tintinnare.

Prima che io possa chiedere spiegazioni un acuto ZZZZZ annuncia l'arrivo dei Betulli.
I Betulli giungono su delle pigne armate di elica e attrezzate come navicelle spaziali.
Sono due omini con degli elmetti a guscio di noce e delle alette a guarnir le scapole, come quelle delle libellule.
L'armatura sembra friabile come un biscotto.
Debbo dire che le mie conoscenze botaniche non mi ingannano, non è difficile riconoscere nelle guardie pretoriane di sua maestà, due semetti di betulla.
"Comandate, altezza!", i soldati si rivolgono alla bella con molta deferenza.
"Il ladro!", asserisce lei laconica
"Ladroo!?", esclamo incredulo, "Ma che il cielo mi fulmini se qui non c'è un errore!"
"Niente affatto, Navigator, ti conviene arrenderti.
Se consegni i petali del vestito della regina terremo conto della restituzione della pregiata stoffa e avrai delle attenuanti!"
"Ma io non c'entro niente con il vostro mondo...so-sono un essere umano!"
"Seh: alto sette millimetri, senza odore di smog e tracce di pesticidi sulle mani?
Navigator, taci!"
"Ma sarà stata la tempesta di granuli pollinici ad avermi rimpicciolito!
E il sospetto che si trattasse di polline di primula, in cuor mio, aumenta sempre più!", esclamo sconsolato, ma ho l'impressione che nessuno mi ascolti.
Intanto penso alla nonna: aveva ragione!
Poi aggiungo, veramente piccato: "Non ho tracce di smog sulle mani perché viaggio su una mongolfiera che, per l'appunto, non inquina.
E sono per le coltivazioni biologiche, io!"
Nel frattempo un Betullo impugna carta e penna mentre sua altezza si accinge a fare rapporto.
"Oggi, 13 marzo 2003, alle ore eccetera eccetara fermato individuo sospetto.
Seppure invitato a mostrare una carta di riconoscimento, l'individuo si ostina a nascondere la propria identità fornendo false e fantasiose generalità.
L'identificazione del prigioniero, pertanto, risulta complessa, anche se si presume che appartenga alla famiglia dei coleotteri.
Altezza: circa sette millimetri e mezzo, si sposta nell'ambiente volando, possiede un guscio simile a una coccinella senza elitre..."
"Ma quale guscio, quella è la mia mongolfiera!", ma la guardia continua imperturbabile:
"...di cui, tuttavia, può disfarsi assumendo l'aspetto di un ridicolo bruco.
Si direbbe animale diurno, sul capo gli svolazzano mille peluzzi semoventi di color rossiccio che sembrano capelli, ma sospettiamo essere antenne fortemente velenose..
Il tegumento (cioè la pelle ) risulta essere molle e flaccido, colore rosa sbiadito."
"Tutto questo è veramente ridicolo!", esclamo al fine.
Nessuno si cura della mia irritazione.
"...Ha un apparato boccale in funzione perenne che utilizza per dichiarazioni ambiziose e strampalate.
Asserisce, agitandosi come un pazzo, di essere un uomo.
Considerate le dimensioni e l'aspetto sembra altamente improbabile!"
Conclusa ogni formalità mi conducono alla reggia delle reginsorelle: Floriflora e Fanfauna.
Chiedo di portare con me il registratore.
Dopo un vago esame dell'oggetto, mi viene consentito.
Il trasferimento avviene attraverso un convoglio di ghiande navetta.
Approfittando delle manovre per il decollo impugno il microfono, faccio girare le bobine e sussurro alle spalle dei Betulli quanto segue:
Pronto, pronto... non so che giorno sia ma è il capitano Astronotus che parla.
Ho perduto la mongolfiera (Freddie non me lo perdonerà mai!) e sono stato fatto prigioniero da un drappello di esseri che non saprei definire.
E' ridicolo se aggiungo che sono scortato da due semi di betulla?
Al comando c'è una giovane donna. Ragazzi quando mi è vicina schiatto dal caldo e sembro il replicante di un pomodoro!
Sono un po' preoccupato ma questo è un mondo pazzesco, ho già visto tre specie di lepidotteri che io e Freddie pensavamo estinti nel mesozoico!
Passo e chiudo.

Io e i miei insoliti guardiani stiamo sorvolando un'intera prateria di fiori, fluttuando fra i petali, facendo lo slalom tra gli stami ed entrando nei calici come fossero tante gallerie in fila!
Dovrei pensare a come difendermi ma sono molto confuso.
"Corrente di granuli pollinici a nord ovest!", segnala uno dei due Betulli.
Passiamo nell'attimo in cui le antere consegnano alle correnti favorevoli nuvole di piccoli semi gialli.
Ci viene un po' di tosse.
Dal sapore e dai profumi che ci avvolgono direi che siamo in una mimosa in tempesta!
"Hai avuto un bel coraggio, Navigator, a rubare quelle stoffe, ammiro la tua audacia!", dice a un certo punto la ragazza mentre le navette aggirano uno stimma su cui molti granuli si posano attratti dalle forze della natura.
"Non sono stato io, te l'ho già detto!"
"Oh si certo!", conclude lei con un risolino nervosissimo.
"Che c'è da ridere?", domando un po' risentito
"Cerco di immaginare l'ira della regina.
E' un anno che le trenta orchidee reali tessono petali per il nuovo abito che dovrà indossare alla festa del solstizio.
La moda è la passione della regina Floriflora, davanti a un bell'abito perde la ragione.
E poi non possiamo permetterci ulteriori ritardi!"
"Quante storie, nel mio mondo è tutto in ritardo e tutto è sempre sotto sopra.
Altro che solstizio e solstizio!", commento stizzito.
"Stai forse scherzando!?
Per noi è una festa importantissima!"
"Ovvero?", chiedo con distaccata curiosità, mentre una vampata di caldo mi colora la faccia.
Questa ragazza mi fa sentire in uno stato di perenne stupidità.
Lei comincia a spiegare: "E' un delicato passaggio di consegne fra una stagione e l'altra e la regina deve soprassedere: è lei il ministro della flora, se tale potere andasse alle farfalle o a certi bruchi ci sarebbero delle gravi alterazioni nel nostro ecosistema!"
"Mi sembri un po' esagerata!
Come può una farfalla alterare un ecosistema, suvvia!", osservo con superiorità
"Forse incomincio a credere alla tua storiella dell'uomo di sette millimetri, sei troppo rozzo per appartenere a qualsiasi altro mondo!
Aldilà del Fiorfiore sono nati degli ecosistemi artificiali dove la diffusione di certi parassiti può avvenire in modo esplosivo.
Questi parassiti tramano contro di noi!", dice lei guardandomi con autentico schifo.
"Comunque", dico cercando di togliermi dall'impaccio e cambiando discorso, "io detesto l'estate, è veramente insopportabile!"
La ragazza si volta inviperita: "Non è vero!"
Mi accorgo di averla colpita.
"Oh si è insopportabile, insopportabile e sfiancante!", ribadisco sventolandomi con una foglia.
Un Betullo ci comunica che siamo arrivati.
Atterriamo su una foglia.
Alzo gli occhi e vedo una ragnatela di stradine e ponticelli costruiti, tra una foglia e l'altra, con grande perizia architettonica.
In alto, la reggia.
La ragazza saluta cordialmente una donnina che trascina faticosamente dei grappoli di maggiociondolo: "Ehilà Madame Cipollina quali nuove?"
"Ah non se lo immagina nemmeno, mia cara!", dice l'altra per tutta risposta.
Sembra avere molta voglia di chiacchierare, infatti prosegue: "La regina Fanfauna è voluta partire per la Missione Bosco Fitto.
Sua maestà Floriflora ne ha fatto una tragedia.
Hanno sprizzato polline e petali per due giorni.
La regina Fanfauna è volata via e sua eccellenza Floriflora ha giurato di non rivolgerle più la parola.
Credo che sua maestà sia molto affaticata, è passata dalle liti con la sorella al furto delle regali vesti.
L'unica nota positiva è l'arrivo del nuovo ciambellano, Sir Corolla.
Dicono che venga da molto, molto lontano.
Tanto lontano che nessuno ha capito quanto!"
La mia custode decreta in un soffio: "Se non si intende di moda avrà vita breve anche se arrivasse dalla luna!"
"Ah no!", si affretta ad aggiungere Madame Cipollina, aggiustandosi le pieghe del vestito, "Dicono che si sia presentato a corte con un abito di lino pregiato, profumato come una tuberosa!"
"Mhh", fa eco la mia amica-nemica, "Roba da cariare gli incisivi..."
"E dicono...", continua imperterrita Madame Cipollina, "...dicono che gli esperti di gemme e di galateo abbiano avuto da ridire."
"Ma davvero?
Pensa l'eccitazione... il ciambellano sarà l'unico argomento del regno per una settimana!"
"Non credo", replica la Cipollina, "Sua maestà è molto turbata per la rapina dei serici veli!"
Mentre la Cipollina mi scruta con autentico schifo domando alla mia affascinante carceriera:
"Non hai molta stima di chi vi governa?"
"Per carità", esclama lei esplodendo in una risata, "Io adoro le regin sorelle, diciamo che ogni tanto tra un buon governo e l'altro nascono fatui ed esteriori affari di stato che fanno gran gola alle cronache floreali... a me un po' meno!", la guardo stupito e domando:
"Cosa ne sai tu di buon governo?"
"Più di quanto tu possa immaginare", replica misteriosa.

Arrivati alla reggia troviamo la regina Floriflora pigramente assisa sul suo trono a dondolo, uno splendido fiore.
"Buongiorno zia", esclama la mia guardiana anticipando me e i Betulli.
"Estefy! Amore, mia piccola Estate, finalmente sei qui!
Ho sentito dire che hai delle novità."
Sono allibito: dunque nel mondo della meraviglia le stagioni sono persone?
E io ho appena offeso in maniera irrimediabile l'Estate!???
Incasso il colpo in silenzio, mentre l'Estate, o Estefy che dir si voglia, mi guarda altera.
Proprio in quell'istante un insolito personaggio, con un abito giallo e nero esageratamente agghindato e tanto truccato da sembrare mascherato, si presenta al cospetto dell'insolita congrega.
"Finalmente!", esordisce.
"Finalmente cosa?", domanda la fanciulla irritata e aggiunge rivolta alla zia.
"E costui chi sarebbe?"
Mentre Floriflora si appresta a rispondere penso fra me e me: "Chiunque sia, il contenuto del cestino che ha fra le mani è molto interessante!"
"Sono Sir Corolla, il nuovo ciambellano di sua maestà, nonché esperto di lettere antiche, per servirvi!", dice lo strano tipo a Estefy.
A quelle parole i Betulli schioccano sull'attenti.
Sir Corolla estrae dal cestino diversi esemplari di piante e fiori, tra i quali svetta una magnifica rosa bianca.
Poi prende un mazzolino di campanule: "Vi rammentate cosa vogliono dire le campanule, Maestà?"
La regina, come una bimba che non ha fatto i compiti, incomincia a tergiversare.
"E va bene, sarò onesta, non lo rammento, lo so che le abbiamo studiate l'ultima volta ma proprio non lo rammento.
Queste lingue antiquate non mi entrano in testa. E poi sarà rimasto qualche antiquo con cui parlarle?!"
"Sarò clemente maestà ma che non si ripeta!
La campanula vuole dire: costanza, perseveranza!"
"Niente affatto", intervengo istintivamente, "se voi aveste in mano un esemplare di campanula piramidale avrebbe quel significato, ma voi avete fra le mani una campanula normale, che vuol dire: adulazione, vanità!"
"Chi è quel bruco rosa e cosa sta dicendo!?", domanda Sir Corolla perplesso.
"Ah, ancora col bruco!", borbotto scocciato.
Mi presento rivolgendomi a sua maestà: "Sono un esploratore, mia regina e vengo dall'aldilà del Fiorfiore e... non sono un bruco ma un uomo che si è ristretto, io presumo, a causa di una tempesta di polline di primula, almeno così sosterrebbe mia nonna.
Ma prima, nel mio passato di bruc... no... di uomo, ero mooooolto più grande di così e... perbacco... quante castronerie sto dicendo... beh ecco io... diavolo, non lo so ma... quello che so per certo è... che NON SONO UN BRUCO!"
"Alzatevi lestofante!", sbraita Sir Corolla inviperito.
Ho la netta sensazione di essergli esageratamente antipatico, temo di aver peggiorato la mia posizione cogliendolo in difetto sull'antico linguaggio dei fiori.
Ma c'è qualcosa che non mi quadra.
"Sicché il ladro delle preziose stoffe della regina siete voi?
Siete in un brutto guaio giovanotto!
Domani sarete condotto nella Gola dei Petali Inceneriti, dove morirete arrostito!
Potete condurlo in un fiore e prima del tramonto rinchiuderlo in un bocciolo!", dice Sir Corolla rivolto ai Betulli e aggiunge:
"E fate in modo che il fiore non sia una bella di notte, visto che l'ultima volta, per la vostra distrazione, abbiamo assistito a una disastrosa evasione notturna di pidocchi galeotti!"
Vengo strattonato e portato via senza troppi convenevoli.
Nel bocciolo è buio pesto.
Ho freddo.
Continuo a ripassare gli eventi della giornata, le battute, i volti.
L'intenso profumo del fiore mi fa venire un grande appetito, cosa si mangerà quaggiù?
Spighe di grano arrosto?
Continuo a rimuginare fra me e me perché c'è qualcosa che non mi quadra.
Sento di essere a un passo dalla soluzione... basterebbe riuscire a mettere a fuoco quel che mi sfugge...
Ma piano, piano il sonno si impossessa della mia persona e perdo lentamente conoscenza.
Vengo bruscamente svegliato dalla mia giovane carceriera.
"Volevo augurarti la buona notte Navigator..."
"Veramente stavo già dormendo, a proposito, ho almeno diritto a un processo?"
La giovane Estate si avvicina comprensiva:
"Domani avrai un po' di tempo per portare delle prove a tua discolpa."
La guardo disperato: "Cos'è la Gola dei Petali Inceneriti?"
"E' un luogo dove crescono fiori che vengono arrostiti da strani raggi e nemmeno io, che di raggi me ne intendo, sono stata in grado di capire questo fenomeno... credo siano orrori di altri mondi!"
Da lontano si sente la voce squillante della regina: "Eeeestefyyyy! E' ora di andare a dormire", quindi sua maestà si affaccia sul mio bocciolo-cella:
"Sono spiacente figliolo, ma devo mantenere l'ordine con condanne severe ed esemplari; siamo in prossimità del cambio di stagione e non ci possiamo permettere colpi di stato!"
Il giorno dopo mi conducono alla Gola dei Petali Inceneriti preceduto da una lunga processione di buffissime creature.
Dopo una rapida osservazione del luogo esclamo:
"Perbacco altro che petali inceneriti, questo è un campo elettromagnetico!
Ecco cosa fa il passaggio delle onde delle antenne dei cellulari e di tutto quello che nel mio mondo non risulta percettibile né alla vista né agli altri sensi!
Qui si toccano con mano i danni che produce un uso indiscriminato di queste cose!"
"Non ci interessano le tue dotte interpretazioni!
Tutto questo, accade anche a Toty, cioè l'autunno, quando fa arrostire le foglie durante la sua stagione: sono verdi e poi diventano marroni e croccanti", crepita Sir Corolla odioso.
"Aspettate!", intima Floriflora, "mia nipote dice che questo individuo sostiene strane cose.
Voglio ascoltarlo!"
"Maestà", dico schiarendomi la voce.
Sono tesissimo: "Io conosco il colpevole e ho le prove!"
"Ma che cosa dici, diavolo di un replicante di un coleottero!", esclama il ciambellano furibondo.
Allora, tremando, punto il dito verso di lui: "Corolla, il vostro ciambellano, maestà, non è un esemplare innocuo, ma un mangiatore di professione!
Si è agghindato bene, ma avuto la debolezza di non voler rinunciare alla sua pelliccia e a quei colori!
Mi gioco la mia mongolfiera rotta se sotto la veste gialla, nera e pelosa, non si cela la divisa e il vessillo di un terribile bruco, meglio conosciuto come processionaria!"
"E' falso!", urla Corolla, ma io, quasi in trance, continuo: "Ci sono troppi indizi contro di voi caro fitofago!
E' vero o non è vero che nel luogo del misfatto è stato trovato un filo serico?"
"Già, è vero, c'era una traccia di bavetta sui pochi petali rimasti", borbotta la regina.
"Quello è il tracciato binario della processione!", sentenzio.
Mi sto giocando il tutto per tutto.
"E' folle!", urla Corolla agitandosi.
Non mi faccio spaventare.
"E' vero o non è vero che Corolla si è presentato come esperto di lettere antiche dicendo di conoscere il desueto linguaggio dei fiori e fingendo di insegnarvelo?!"
"Indiscutibilmente vero!", conferma la regina.
"Ed è vero o non è vero che il giorno in cui vi ha offerto davanti a tutti il mazzolino di campanule, aveva nel cestino una rosa bianca, una foglia d' agave, della rudbecchia irta e un arbusto di alcanna!?"
"Vero!", sentenzia l'Estate.
"Ho tracciato uno schema, maestà, sul significato di quei fiori, ascoltate bene:
Rosa bianca: manteniamo il segreto, agave: circospezione, alcanna: ostacolo, rudbecchia irta: ladroneccio!
Mi pare chiaro che c'era un ostacolo e che doveva avvisare i suoi complici a cui, sicuramente aveva insegnato a masticare un poco del linguaggio dei fiori, almeno per quel che riguarda una serie di segnali scelti!
E mi pare chiaro che l'ostacolo avrebbe messo in pericolo l'autore del furto e la riuscita dei suoi loschi piani e ho forti sospetti che l'impedimento fosse proprio l'arrivo del sottoscritto!
Troppe guardie per sorvegliare il prigioniero, troppi controlli a corte!"
"Maledetto ominide esploratore!
Misero replicante di un coleottero... bruco-maiale!"
"Corolla, Voi?
Con tutte quelle cose che sapevate sul prêt à porter!?
Con tutti quegli effluvi di tuberosa... e la poetica dei rammendi?
E i rimproveri che mi avete fatto sui paltò foderati di patchwork.
Non mi avete concesso una debolezza!
Brigante!
Avevo ragione io: le martingale non saranno il pezzo forte della prossima sfilata...!
E non è vero che la manica raglan è al tramonto.
Non è vero!"
Mai vista una regina così furibonda, ma sua altezza non ci dà nemmeno il tempo di pensare, prende Corolla per il bavero e prosegue la sua giaculatoria.
"A causa vostra ho fatto fare l'orlo a festone a tutti i miei mutandoni.
Ho emesso un decreto a favore dei fuseaux a foglia d'edera, puah!
Che orrore!
Ho allontanato le mie fedeli sarte e aggiunto alle divise delle mie guardie quegli orribili ponpon!"
Ecco perché la duchessa Pratolina mi salutava con quel sorrisino pettegolo!
"Mio caro bruco peloso avete ricamato la vostra rovina.
Avete cucito sul vostro nome l'ignominia e l'esilio..."
Il bello a questo punto è che Corolla tenta anche un contraddittorio: "Ma vi ho suggerito la scollatura a barchetta!"
"L'unica scollatura che vedo in questo momento, mio caro lombrico, è quella di un cappio intorno alla vostra testa!"
Ragazzi che sfuriata!
Non mi intendo di moda, certo non come la regina Floriflora, e non ho idea della gravità dei suggerimenti di Corolla, ma devono essere scandalosi a giudicare dalla rabbia della regina.
Ma la replica del verme non si fa attendere.
"Non vi dirò mai dove sono nascosti i petali reali!
Un giorno noi bruchi impugneremo il potere e allora, anziché quest'anarchia tra le specie, obbligheremo i fiori a sbocciare secondo la nostra volontà!" Corolla è in pieno delirio brucoide-dittatoriale.
I Betulli di sua maestà allungano le mani sulla processionaria travestita.
"Quindi quello che indossate non è affatto un abito da ciambellano, caro bugiardo matricolato, ma una divisa!
La divisa delle processionarie!
Vi siete preso gioco della mia passione per la moda e io... che vi ho creduto sulla parola!
Mettetelo a rammendare, almeno per un anno, foglie brucate!", ordina la regina poi, rivolta a me dice: "Adesso ditemi tutto di voi, mio eroe, cosa posso fare per sdebitarmi?"
Santi numi non chiedo di meglio: "Lasciatemi vivere alla vostra corte, maestà, e vi prometto che vi aiuterò a risolvere molti di questi problemi.
Credo, umilmente, di averne le possibilità!"
"E sia!", sentenzia Floriflora, "affare fatto giovanotto.
E... ehm... si da il caso che un problema io l'abbia già."
Mi sorride furbetta:
"Il mio abito, sono senz'abito per il solstizio... mai successo, è scandaloso!"
Sudo freddo, non posso fallire alla prima richiesta di sua maestà.
Detto, fatto!
Non potete immaginare che abito fantasioso si possa creare avendo a disposizione un kit di tele e dei colori per la stoffa.
Del resto quelle tele non mi serviranno più.
La mia mongolfiera, abbandonata a se stessa, è andata distrutta senza speranza di recupero.
Niente di grave (Freddie a parte!), ho in mente qualcosa di più adatto per volare da queste parti.
Ebbene sì, cambio vita!
Mi fermo qui.
Sono sicuro che nonna Lucienne sarebbe fiera di me.
Penso di farla finita anche col mio registratore, non è attrezzo per questi luoghi.
Ma inciderò la mia ultima impressione perché un bravo naturalista conclude sempre le proprie osservazioni.

"Pronto... pronto ragazzi che smaltita!
Qui è il capitano Astronotus che parla, ho perduto la rotta e anche la navicella ma ho scoperto cose incredibili: qualcuno di voi costruirebbe il proprio regno su una foglia?
Avete mai pensato che l'Estate potesse avere una zia?
E ancora: com'era Toty, cioè l'autunno, da bambino?
Credo di essere l'unico a poter rispondere a queste domande, vista l'amicizia che oramai mi lega alla regina Floriflora.
Resterò qui per farvi la cronaca delle storie di questa corte e delle sue due autorevoli regine, che da una minuta foglia di betulla governano un regno così vasto.
Oggi, nell'ora in cui schiude i petali la cicoria e mentre i trillium si preparano a sbocciare, volgo il mio sguardo e apro il mio cuore a un altro mondo!"

Jackie

 
 

 

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