Terza e ultima parte
Jackie: Dopo brevi consultazioni e tentennamenti sul da farsi ci incamminiamo per la discesa del Fiorfiore.
Stavolta procediamo a piedi, per non stancare troppo la piccola Cotton mentre si affaccia l'alba di un nuovo giorno che, speriamo, sia in accordo almeno col tempo dei fiori della reggia!
Discendiamo distese di stami, giù, sempre più giù... lungo il pistillo del Fiorfiore.
Il terreno è ripido e occorre prestare molta attenzione.
L'unica a procedere con disinvoltura, a quattro palmi da terra, è ovviamente la mia nuvola.
"E' questo il territorio di Flowers?", domando candidamente.
Micky Mick: "Sì! Ma non pronunciare il suo nome a voce così alta!
Non ama essere disturbato durante le sue mediazioni boschive!"
Jackie: "E che avrò detto mai! Ho solo chiesto se sono o non sono ospite in casa sua!
Volevo saperlo perché non posso escludere che sia stato lui a trascinarci fin qui, che sia stato lui a parlarmi attraverso le fiamme..."
Nessuno mi risponde, segno che è un argomento di cui è meglio tacere.
Senza più dire una parola arriviamo lungo il greto del fiume sotterraneo.
Percy Bet domanda il da farsi.
Io propongo semplicemente di camminare lungo l'argine, seguendo il corso dell'acqua.
La sponda è molto scivolosa per la presenza dell'argilla.
Ogni tanto lancio un ramoscello per controllare l'intensità della corrente: più il ramo corre veloce sull'acqua e più si avvicina il punto della rapida...
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A dire la verità, non ci sarebbe stato bisogno di fare questo controllo perché la cascata si preannuncia con un roboante rumore d'acqua.
Ci fermiamo proprio sulla sommità!
E' un'altezza che fa venire le vertigini!
Iggy ci informa che la grotta si trova proprio dietro la cascata!
Percy Bet si domanda come scendere.
Il coniglio trema dalla paura... all'idea di doversi tuffare.
In effetti procedere non è banale.
La circostanza è resa ancora più inquietante per il fatto che il corso d'acqua è sotterraneo e il bacino di raccolta delle acque della cascata sembra molto stretto e l'acqua, al di sotto, è davvero turbolenta.
Mentre discuto con Percy Bet, arriva scodinzolante Cotton e ci fa capire il suo invito: vuole che montiamo tutti su di lei.
"Signori!", dico con aria ironica e sacrale, "stiamo per dare avvio a una nuova impresa: il torrentismo su nuvola!"
Iggy è perplesso... e io obietto:
"E' un'ottima soluzione, ineccepibile sotto ogni riguardo: da un punto di vista sportivo sarà un evento unico e, soprattutto, voliamo sulla cascata fino a individuare l'entrata della grotta senza alcun danno.
Cosa c'è di più confortevole? O forse... preferite mezzi acquatici?"
La mia domanda è altamente provocatoria vista la totale idiosincrasia dei gatti all'acqua.
Facciamo salire prima il gatto e il coniglio, che mettiamo al centro, mentre ai lati ci disponiamo io e Percy, così gli spruzzi d'acqua arriveranno solo a noi...
Cotton ha imparato a volare in modo straordinario perché è oramai capace di governare le correnti ascensionali, i vuoti d'aria, le situazioni più complesse del volo.
Sorvoliamo la cascata a quattro palmi di distanza dall'acqua.
Ad un certo punto si vede distintamente l'entrata di una grotta.
Urlo a Cotton di dirigersi verso l'entrata.
Qui avviene l'azione più difficile.
Il solo modo per raggiungere la nostra destinazione non è attraversare il flusso impetuoso (che ci travolgerebbe) bensì sgusciare lateralmente tra la tenda d'acqua e la roccia.
Cotton fa un primo tentativo... ma al dunque esita e devia dalla direzione giusta.
Poi ci riprova, più speditamente.
La nuvola si fa lunga e stretta e, hooop!
Passati... sani e salvi!!!
Ci troviamo ora all'entrata di una grotta, proprio dietro la furia delle acque.
Qui fa molto freddo e noi non siamo equipaggiati per l'occasione.
Soffriamo ma siamo felici per la missione riuscita, per il successo della nuvola!
L'ambiente circostante presenta poca luce; pareti rocciose, lisce e bagnate, per lo più ricoperte di vegetazione.
Micky Mick, estasiato, si aggira nella grotta, osservando le foglie magiche del capelvenere senza toccarle.
"E molto difficile col rumore della cascata percepire il tonfo di una singola goccia che cade", dico al gruppo, "dobbiamo trovare il punto dove c'è un'infiltrazione d'acqua nella roccia!"
Micky Mick: "Quanto di più semplice: basta cercare dove è attecchito il capelvenere che, come è noto, predilige le fessure della roccia soggette a stillicidio!
Ma non strappatelo perché potrebbero esserci delle conseguenze!!!"
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Jackie: "Sono affascinato dalla sapienza di questo coniglio!
Mio fratello Freddie sarebbe entusiasta di lui.
Iniziamo una minuziosa ricognizione delle pareti, toccando sistematicamente la roccia ricoperta delle foglioline di capelvenere.
Percy Bet individua un punto piuttosto ampio.
Mi chiama e insieme ispezioniamo la roccia.
E' molto bagnata e presenta una piccola concavità dove l'acqua si è raccolta.
Cerco con maggiore attenzione e sotto i polpastrelli sento una specie di asticella di pietra... sembra una bacchetta... una bacchetta magica!
La estraggo... passo le dita sulla sua superficie e sento che in rilievo c'è una scritta.
La sfioro piano pano e scandisco ad alta voce, una dopo l'altra, le lettere che mi pare di riconoscere:
"G u t t a c a v a t l a p i d e m...
o r a c o n t i n u a t u".
Che si intende con: ora continua tu?", commento mentre mi viene la pelle d'oca per l'emozione!
Micky Mick: "... non vi, sed saepe cadendo!
E' l'aggiunta della variante medievale al proverbio latino: La goccia scava la roccia non con la forza ma cadendo in modo costante."
Jackie: Alle parole pronunciate dal coniglio accade qualcosa di veramente stupefacente.
La parete si muove e, al posto della roccia, compare ora una porta splendente di luce.
(emozionato):
"Per Linneo il grande! Hai pronunciato parole magiche, istruzioni per l'accesso a un nuovo mondo!!!"
La porta è finemente sbalzata in argento e presenta molte simbologie elfiche, rune, nodi e altre meravigliose decorazioni di filigrana.
Al centro dell'uscio, in rilevo sul metallo, vi è la scritta:
"Indovina: qual è la pianta più maleodorante?"
A leggerla siamo sconcertati e quasi scandalizzati.
Prima un enigma dal sapore antiquo... come si dice nel Fiorfiore... e ora una questione quasi eretica per la flora.
Infatti... nessun vegetale fa le... puzzette!
Proviamo a formulare delle risposte: passiamo ore (presumo) a disquisire se la giunchiglia abbia o meno un buon odore, proviamo una lista di nomi di fiori ma, invano!
La porta non si apre.
Decidiamo di tentare con tutte le varietà e, nome dopo nome, declamiamo l'intero dizionario della natura.
"E' tutto vano... non c'è pianta che puzzi e quest'indovinello è una trappola bella e buona."
Percy Bet è stremato dalla fatica anche perché, da uomo d'azione, non ama i cavilli intellettuali.
Ci chiede il permesso di mettersi più comodo.
Ha un paio di stivali nuovi e stretti e vuole levarseli!
Ciò detto si siede in terra e tira via le calzature che stentano a liberare i piedi.
Improvvisamente, un lezzo pervade l'ambiente e il comandante betullico è chiaramente imbarazzato.
Sta per dire qualcosa per scusarsi... quando mi viene in mente che... sì!!!!
"La più puzzolente è la pianta dei piedi!!!", dico d'un fiato.
Ed ecco, immediatamente, la porta si spalanca e noi siamo al contempo felici e guardinghi.
Si mostra un luogo molto insolito.
Entriamo in una sala in cui sono allineati telai di ogni genere e forma.
Ognuno di essi ha dei fili montati.
Vediamo la trama e l'ordito di finissime tessiture, alcune terminate e molte altre ancora incompiute.
Il posto ci mette molta soggezione.
Domando a Micky Mick:
"Che dici se blocco la porta in qualche modo? Almeno, ci garantiamo una via di fuga!"
Micky Mick: "Inutile! Le porte magiche non possono essere bloccate con mezzi meccanici ma solo con artifici magici.
Se non li possediamo dobbiamo per forza correre il rischio..."
Jackie: Il mio pensiero va a Cotton che è rimasta fuori e sono preoccupato... ma dobbiamo andare avanti.
Dopo la prima stanza di telai passiamo in una successiva sala, piena di gomitoli di ogni fibra e colore.
Grandi rotoli ovali, tondi, di ogni dimensione, alcuni disposti in buon ordine su scaffali e altri alla rinfusa per terra, sui tavoli, sulle sedie e poltrone.
Più avanti, una terza sala con la fibra vegetale da filare: grandi balle di lana, cotone, rafia ed altri materiali ancora in forma grezza.
A un lato della stanza, quasi sommerso dalle balle di lana e di cotone, scorgo un fuso, non di grandi dimensioni, composto da una lunga bobina di legno che degrada di spessore alle estremità, montata su di una ruota di pietra che gira.
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Ad azionare il fuso non c'è nessuno: la ruota gira su se stessa e la bobina continua la torsione di un filo che si è spezzato: nessuna fibra viene più filata.
Guardo quest'antico oggetto, mi attrae, ne subisco un fascino particolare.
Mi avvicino, osservo il meccanismo rudimentale e mi sembra naturale che, in un territorio fatato, gli oggetti si azionino da soli.
Mi seguono anche gli altri e poi, mentre tutti sono intenti a guardare... poi, ho un'intuizione:
"Ragazzi, questo non è un fuso come gli altri perché questa non è una dimora come le altre... ritengo che siamo davanti al... FUSO ORARIO e dunque ci troviamo nella... CASA DEL TEMPO!!!"
Come finisco di parlare ho un assalto di freddo, dei brividi che mi percuotono la schiena.
Micky Mick, inutile dirlo, trema per conto suo ma anche gli altri rimangono veramente sbigottiti.
"Il problema dei fiori è tutto qui: vedete... il filo è stato interrotto e sono certo che se lo riannodiamo il fuso orario del Fiorfiore sarà di nuovo rispettato...
Gli orologi floreali saranno accordati sul tempo normale!", dico senza nemmeno capire bene a fondo le conseguenze di questa mia osservazione.
Micky Mick: "Il filo del tempo... e i suoi telai su cui si delineano le trame degli avvenimenti... forse i lavori finiti sono il passato mentre quelli incompiuti... sono il presente e il futuro...Ma se annodando il filo può succedere che si abbatta su di noi qualche anatema... come ai profanatori delle tombe egiziane?!?"
Jackie: "E cosa abbiamo da perdere? Peggio di così non potrebbe andare.
Io sono per procedere subito. Chi è con me?"
Alla fine, siamo tutti d'accordo e il gruppo mi elegge a riparatore del fuso orario.
Riannodo il filo con un nodo piano (trattandosi del tempo mi sembra un nodo dal nome auspicabile!).
Trattengo il fiato, attendo le conseguenze, con l'unica preoccupazione del destino della mia piccola nuvola.
Per eterni istanti non accade nulla.
Il fuso riprende la filatura.
Stiamo per tirare tutti un respiro di sollievo quando udiamo dei passi.
Qualcuno si avvicina e Mick trema... si sente che tremano dalla paura i suoi dentoni bianchi.
Entra nella stanza... l'autorevole, enigmatico Flowers che riconosciamo tutti per le descrizioni che di lui ci hanno fatto a corte.
Non osiamo profferir parola.
Io, in cuor mio, temo di averla fatta grossa con quel filo... forse non ho capito nulla!
Ho la testa vuota, mi sento tremendamente confuso!
Flowers fa ulteriori passi per avvicinarsi a me.
Ora mi è proprio davanti e mi osserva, severamente, dalla testa ai piedi.
Infine... mi parla e... si congratula!
Sento alle mie spalle un tonfo.
Deve essere svenuto il coniglio che non ha retto a tanta tensione.
Cerco di riprendermi anch'io e di rispondere con una domanda:
"Per... per cosa si congratula, di grazia?".
Flowers mi fa i complimenti per aver riparato il filo del tempo!
Per aver saputo, con l'aiuto degli altri, trovare la strada e superare la prova!
"La provaaa? Scusi, ma quale prova?", domando sbigottito.
Flowers con un tono molto pacato mi risponde: ho superato il test psico-attitudinale a cui Flowers è solito sottoporre gli eroi delle sue storie!
Mi spiega che si preannuncia qualcosa di importante e che quanto è accaduto non è altro che un test!
Mi dice che io sono l'eroe designato... che agisce oppure sparisce!
E me lo ripete per ben tre volte.
"Ssssì...! Floriflora me ne ha parlato... mi ha ripetuto per filo e per segno le vostre parole!", rispondo flebilmente.
Micky Mick: "E chi spiegherà alla gente infuriata che questo è solo un vostro esperimento?"
Jackie (racconta): A questa domanda Flowers spende molte parole per rassicurarci.
Prima che noi faremo ritorno alla reggia, la ghiandaia portinaia avrà raccontato ai Quattro Venti della prova superata e tutti sapranno che il Prof. Astronotus e i suoi coraggiosi amici hanno salvato il tempo nel Fiorfiore!
Poi il potente signore ci informa che per risalire prenderemo un ascensore... visto che la prova è stata superata brillantemente... e non dobbiamo più preoccuparci di nulla!
Seguiamo Flowers anzi, facciamo fatica perché cammina molto speditamente.
La nuvola vola, il coniglio procede a saltelli mentre io, Iggy e Percy Bet corriamo non senza guardarci attorno strabiliati.
Stiamo attraversando una galleria alle cui pareti sono incastonate migliaia di pietre preziose... con decorazioni simboliche e incisioni di formule sicuramente magiche.
Tento di memorizzarne qualcuna ma, nonostante mi sforzi, non riesco a imprimerle nella mente.
Arriviamo infine presso un vestibolo su cui si apre la porta dell'ascensore.
Ebbene sì: un moto ascensionale governato da un geiser che Flowers libererà, una volta che tutti entreremo nella cabina dell'ascensore termicamente isolata... il che è davvero importante... altrimenti della mia Cotton non rimarrebbe nulla!
(rumore di un colpo secco, come di cannone)
Ecco la corsa forsennata dell'ascensore.
Il geiser è entrato in azione.
Dopo qualche nano-secondo siamo espulsi in superficie.
La porta dell'ascensore si apre di botto.
Corriamo per una discesa a grande velocità mentre la mia nuvola, come un tappo di champagne, esplode in cielo e ci guarda da lassù scodinzolando!
Ci fermiamo un po' malconci e poi riprendiamo il cammino a passo lento.
Ci addentriamo per le vie e controlliamo le fioriture nei giardini... tutte uguali, in perfetto orario: le 10 del mattino, ora in cui schiude il latte di gallina!
Sulla porta della reggia troviamo Floriflora, vestita di rosa confetto per l'occasione, che agita con la mano un fazzolettino ricamato in segno di saluto, promettendoci grandi festeggiamenti.
E nell'attesa del conferimento dell'onorificenza... io, futuro mastro orologiaio del Fiorfiore, torno al laboratorio... a dormire, sognando un letto morbido e cavallini a dondolo!
FINE
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