L'Orologio dei fiori


[Racconto di Paola Manoni]

Seconda parte


Jackie:
Floriflora ci saluta tra uno sbadiglio e un altro, stupita di vedere il prof. Astronotus e il bibliotecario così presto la mattina.
Ci invita ovviamente a colazione, vieppiù che saranno servite le ciambelline all'anice che Floriflora ha espressamente richiesto al cuoco della reggia.
Poi arrivano Fanfauna, già in tenuta da jogging, pronta a fare la sua corsetta mattutina e Toty in pigiama, con la scatola di cacao in polvere sotto il braccio, risoluto a entrare nella stanza della prima colazione.
In pochi minuti tutto il palazzo si è svegliato ed è in movimento.

Micky Mick (schiarendosi la voce): "Regine e Signori della corte, un momento di attenzione, devo fare alle Vostre regali persone un'importante dichiarazione!", a queste parole si fermano tutti, in attesa di ascoltare le rivelazioni del coniglio che scandisce la seguente sentenza lapidaria, "Al Fiorfiore il tempo è... perso!"

(vociferare diffuso)

Jackie: Dopo momenti di incredulità generale interviene Fanfauna.
Vuole sapere per quale motivo si sia perso tempo... o se piuttosto non sia accaduto qualcosa... a tempo perso...

Micky Mick: "Intendo proprio che il tempo è andato via, è perduto!"

Jackie: Floriflora ha voglia ancora di tergiversare sulle parole e menziona un certo libro dal titolo Alla ricerca del tempo perduto.
Dopo una serie di risolini cerco di portare l'attenzione sui problemi emergenti:
"Scusate ma si sta divagando!", intervengo con decisione, "Micky Mick sta cercando di dirvi che non c'è più accordo orario tra tutti i nostri orologi floreali.
Qui alla reggia è mattino mentre in altri luoghi: ad esempio in biblioteca, in farmacia, presso gli impianti sportivi... i fiori segnano altri orari.
Per non parlare della stazione ferroviaria dove il problema sta assumendo delle proporzioni veramente preoccupanti."
Vernon, solitamente poco attento alle questioni di Stato, con nostro stupore domanda se sia andata in frantumi, nel Fiorfiore, la metrologia del tempo.
Non mi aspettavo una domanda tanto tecnica... sulla scienza della misurazione temporale!
Micky Mick conferma e Toty, conclude in modo semplice ma, diciamo pure, molto efficace.
In altre parole, arguisce che nel regno tutti i fiori siano svalvolati!
Florflora, ascolta attenta e spaventata ma, forse perché non ha ancora fatto colazione, ha un mancamento e perde i sensi.
Fanfauna reagisce in modo più risoluto e propone di emettere un decreto:
finché non si risolverà il dilemma, dovrà essere imposto, come unico tempo valido, quello della Reggia.

Sarà resa ufficiale l'ora dei fiori nei giardini reali che verrà comunicata con un gong, un rintocco ogni ora, scandito a cura dei Betulli.
La dimensione del problema è davvero grande perché senza un accordo temporale, un tempo universale, non sarà possibile l'avvicendamento delle stagioni...
Primity, sopraggiunta nella sala, è davvero preoccupata perché il provvedimento toglierà a tutti gli altri fiori l'incarico vitale di segnare il tempo!
Ho un certo imbarazzo a introdurmi in questa conversazione ma poi provo a dire timidamente
"Contate il tempo coi fiori tant'è che sono loro i vostri orologi e dunque non seguite direttamente la posizione del Sole..."
Ma Vernon precisa come la metrologia del fiore sia in funzione solare, secondo il ritmo biologico della vita.
Floriflora, ristabilitasi con una tazza di tè e un congruo numero di biscottini,
interviene accettando il provvedimento ma, di nuovo, rimarca come questo umilierà tutte le piante che sono fuori della reggia le quali non si sentiranno più protette dalla regina della flora!!!"

Micky Mick: "In via teorica si potrebbe pure accettare un uso del tempo relativo... infatti, quanti calendari ci sono al mondo? Quanti modi per definire il tempo?
Il tempo è il mezzo nel quale, più che aver luogo, SEMBRANO aver luogo, in successione, tutti gli avvenimenti passati, presenti e futuri!"

Jackie: "Preferisco per ora tacere e ascoltare gli altri..."
E interviene Toty il quale osserva come con la filosofia non partano i treni in stazione.
Insomma, sostiene che il problema, più che dottrinario, sia ferroviario.
Arriva poi Percy Bet per informare le Reginsorelle come il paese sia a un passo dal crollo gestionale.
Riferisce che la gente, da Nord a Sud, da Est a Ovest, è convinta che questo disaccordo dei tempi biologici dei fiori sia conseguenza della tragedia annunciata.
Pare stia salendo verso la reggia un esercito di coloni, armati di forconi e zappe, risoluti a prendere in consegna Jackie.
Dicono di volerla far finita con lo straniero che è causa dei loro guai... ehm... a dire la verità vorrebbero imprigionarlo, sotterrarlo... finché non ritrova la sua identità... per impedirgli di commettere ulteriori danni...
In pratica chiedono il mio arresto!!!
Fanfauna insorge comandando al Betullo di garantire la mia massima protezione... è convinta che la gente abbia perso il lume della ragione!
Io sono atterrito però un dubbio cova dentro di me.
E se fossi veramente io il colpevole?
E se la fine di questo mondo si stesse preannunciando con questa tragedia temporale?
Ma in che modo e quando avrei danneggiato i fiori?
Per amor di verità faccio partecipe tutti gli altri dei miei dubbi.
Floriflora ricorda come nessuno sia a conoscenza dei motivi del tetro futuro che si staglia all'orizzonte del Fiorfiore e mi conforta rammentando come Flowers mi abbia indicato quale eroe che salverà il mondo.
Ma io ribadisco:
"C'era però una condizione: sarò l'eroe a patto che scopra chi sono e da dove vengo.
Dopo il nostro viaggio, la mia identità è ancora più confusa... dopo aver visto il volto del Principe...!"
Oramai è tardi, mi sono scoperto.
In coro tutti dicono di voler sapere di più sul conto di questo principe!
Tutti domandano, tranne Floriflora (l'unica informata dei fatti) ed Estefy che mi guarda fissamente, senza parlare.
Ma non c'è tempo per le rivelazioni!

(schiamazzi di gente)
L'esercito del popolo che mi dà la caccia è alle porte.
Percy Bet mi esorta a fuggire...

Micky Mick: Andremo via assieme!

Jackie: Sono commosso per la solidarietà del coniglio e per l'offerta di Fanfauna... il gatto Iggy mi seguirà come rappresentante della fauna!
Cotton, rimasta in disparte, arriva spedita e ci fa montare in sella.
Viaggiamo senza avere una mèta precisa: è la fine di un giorno di cui abbiamo perso il conto delle ore e ora dobbiamo trovare un posto dove passare la notte.
Iggy e Micky Mick discutono sul da farsi e alla fine concordano per le Paludi Occidentali: uno luogo malsano che nessuno frequenta.
Qui è talmente umido che la mia nuvola inizia a piovere.
Atterriamo su di un prato pieno di raganelle.
Il gatto fa qualche piroetta, punta qualche ranocchio simulando una vera caccia e, in un battibaleno l'intera popolazione anfibia è sparita.
Ora il silenzio è assoluto.
Ci sparpagliamo per la ricerca di un po' di legna da ardere, per scaldarci attorno a un falò.
Ma è tutto così profondamente umido che temo la legna sarà fradicia ed inutilizzabile per un bel fuoco.
Dopo molti tentativi riusciamo ad accendere un focherello minuscolo.
Per fortuna Percy Bet ha il kit di sopravvivenza che tutti i Betulli hanno nella loro divisa quando sono in servizio (e che tengono dentro il cappello a punta).
Mastichiamo del cioccolato e facciamo scaldare in un pentolino minuscolo (anch'esso parte del kit) delle compresse di brodo vegetale liofilizzato.

Micky Mick: "Per ovvi motivi non possiamo dire da quante ore siamo in piedi... ed è bene riposare un po' perché non sappiamo quel che ci aspetta... e se organizziamo dei turni per sorvegliare il fuoco possiamo provare a dormire."

Jackie: "Faccio io il primo e poi il secondo e poi il terzo turno!", gli altri non vogliono che resti tanto alzato ma io insisto.
Non ho sonno e, soprattutto, mi sento terribilmente a disagio per tutti i guai che sto provocando... anche se non ne conosco il motivo!
Rimango a lungo a pensare mentre gli altri dormono, passo in rassegna i ricordi.
Il giorno della tempesta anemofila di granuli pollinici mi sembra oramai appartenere a un'altra vita!
Poi l'incontro con il Drago e in ultimo la profezia di Flowers che preannuncia il mio atto eroico o la mia sconfitta... ma, di quale avventura?
Cosa mi sta accadendo?
Qui nella palude sento molti rumori strani, animali che strusciano e che sguisciano, versi di uccelli di cui non conosco il nome, scricchiolii di rami spezzati e tonfi nelle acque acquitrinose.
Anche l'aria circostante è ferma come l'acqua.
Non un soffio di vento ma solo tanta umidità che intride le ossa.
A Green River avevo una camera da letto con una carta da parati decorata con cavallini a dondolo.


Il letto era di super piume d'oca: morbido, caldo... unico!
Mi faccio trasportare da questi desideri quando, all'improvviso, vengo riportato alla realtà dall'insorgere di un nuovo rumore.
E' un'incessante e ritmica goccia d'acqua che cola, come da un rubinetto che non chiude bene, ma amplificata dall'eco.

Non riesco a comprendere la sua provenienza.
Sembra giungere da tutte le direzioni!
Mi domando se sia il caso di svegliare i miei compagni... ma non faccio in tempo a muovere un dito che il fuoco, improvvisamente, raddoppia la portata delle fiamme.
Da rosso si fa blu elettrico e le lingue di fuoco iniziano a tremare, ad articolare favelle.
Mi sembra di sentire:
"Gutta cavat lapidem!", come una voce cavernosa che ripete ulteriormente il monito:
"Gutta cavat lapidem!"
Dopo un istante tutto torna come era prima e io mi riprendo dallo spavento.
Sveglio velocemente tutto il bivacco e racconto quanto accaduto.

Mick Mick: "Latino... caso nominativo più predicato e caso accusativo!!!"

Jackie: "...Dunque???"

Mick Mick: "La goccia scava la pietra, ecco cosa vuol dire!"

Jackie: (allarmato) "Sì! Ma per voi è normale che un fuoco si metta a parlare?"

Mick Mick: "Beh! Ha le lingue... dunque non è poi così sorprendente... ma solitamente i fuochi parlano per interposta persona!
Il messaggio proviene da qualcun altro!"

Jackie: Iggy interviene ipotizzando che si possa trattare di un antiquo che parla latino... Intanto il fuoco chiacchierino sta quasi per spegnersi e non ha più nulla di magico.
Delle fiamme blu non rimane altro che un po' di cenere calda sparsa sul terreno.
"Sia quel che sia, ma due sono le cose: il senso della frase e l'identità di colui per il quale il fuoco ha agito!", commento spegnendo completamente il falò e ricoprendo con la terra gli ultimi tizzoni di brace.
Ho intenzione di lasciare le paludi.
"Io non ho le carte geografiche di questo luogo e dunque sono completamente affidato a voi.
Ma, ditemi, ci sono nella zona delle grotte, degli anfratti umidi dove penetra l'acqua che, goccia dopo goccia, ha formato delle cavità nella roccia?", chiedo ai miei compagni di sventura.
Iggy mi informa della presenza di una grotta, quasi inaccessibile, al centro del Fiorfiore, nascosta dietro il salto di un fiume sotterraneo: una cascata vigorosa che sposta ogni giorno ettolitri e ettolitri d'acqua.

Mick Mick: "In quella grotta vive una specie magica di capelvenere le cui proprietà sono sconosciute ai più!"


... fine seconda parte.

 

 

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