Terza e ultima parte
...Per completare l'opera, caro fratellino, mi auguro che tu abbia portato, fra le scorte, i calendari pollinici, in modo da sapere in anticipo i movimenti nemici e i flussi delle correnti irritanti.
In caso non l'avessi fatto, provvedo a inviarti un breve riepilogo:
Fine Inverno, inizio Primavera:
occhio a Ontani, Pioppi, Frassini, Salici e polline dei Platani.
In piena Primavera bada a betulle, querce, faggi, olivi, cipressi e graminacee.
In ritirata pioppi e salici.
In piena Estate avanzano i pollini di piante erbacee, ambrosia, artemisia, pino e castagno.
Naturalmente è inutile che ti rammenti le margheritine perenni!
Per le CONDIMETEO i nostri i satelliti non prevedono grandi novità ma, come sai meglio di me, circa le arie che spirano nei boschi quegli sprovveduti non prevedono affatto.
Ora, per quel che ne so io, nel bosco tutto dipende dall'aria che tira.
Tuttavia, come per i pollini, se non hai portato con te le agende della nonna, proverò a riassumere le indicazioni che ho rimediato.
Impugna il cannocchiale ragazzo e puntalo verso il cielo.
Se vedi lontano, molto lontano, aria fatta a fette, in meno di un'ora avrai lampi e saette.
Se sbatte forte e sbatte la ginestra è aria fredda, fredda di finestra.
Stanne lontano o ti ammalerai sicuramente!
Se l'aria e le nuvole sembrano pane se non piove stasera, pioverà dimane.
Se l'aria è densa e poco frizzantina, se non piove la sera pioverà la mattina.
Ma se l'aria ferma non spira ed è bassa, stai pur sereno che l'acqua non passa.
Se vedi aria rossa anche di sera, buone speranze, buontempo si spera.
Tuttavia, trovandoti in un regno presumibilmente fatato, avrai a che fare con arie diverse.
Beh, insomma, laggiù, per l'ambiente, c'è ben altro senso civico che da noi.
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Perciò, vedi di non parlare a vanvera, le fate non amano l'aria fritta.
Evita di parlar male di gente e/o cose che non conosci, perché buttar all'aria cose chiacchierando a raffica è usanza incomprensibile per certe creature.
Trovati sempre qualcosa da fare per non campare d'aria.
Se raggiungi dei risultati, entusiasmo, sì, ma non troppo.
Darsi delle arie, laggiù, non è proprio cosa.
Ah, dimenticavo, fra i coboldi, in caso di tempeste polliniche particolarmente furiose, c'è anche il detto:
Aria rossa o piscia o soffia.
Come sai meglio di me, i coboldi, provenendo dalle praterie del Gran Cobalto, sono blu, perciò non amano manifestazioni esagerate di quei fiori plateali e dai rubini eccessi.
Fra i pini, a Ovest dell'orto, lungo l'entrata del laboratorio, ho notato una lunga processione di lepidotteri verso i quali ti metterei in guardia.
Trattatasi di un vero e proprio esercito di desfogliatori.
Hanno sempre la maleducata usanza d'indossare peli fortemente urticanti.
Non paghi, lasciano poeticamente andare detti peli al vento per creare bolle e pizzicotti su pelli e mantelli nemici.
In quel caso, fratello mio, provvedi a rimuovere immediatamente ogni pelo, anche a costo di depilarti con del nastro adesivo.
Le reazioni della nostra pelle sono violente almeno quanto le loro risultano infide.
Ecco, mio caro piccolo Jackie, queste sono le raccomandazioni del tuo grande fratello Freddie per la tua avventura.
Sono poche, concise, pratiche, ma direi essenziali.
Seguile!
Accidenti, mi sono così accalorato nel darti consigli che stavo dimenticando il vero motivo per cui ho scritto questa lettera.
Ma sicuramente avrai già capito cosa voglio chiederti.
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Mio caro fratello, conoscendo la tua grafomania sono certo che anche in un regno di fate troverai supporti per aggiornare i tuoi dati.
Perciò, non m'importa se userai inchiostro di prugna o foglie di pannocchia essiccate.
Non baderò a una grafia imperfetta se comporrai missive cavalcando qualche pignetta con le ali.
Io ti aspetterò!
Aspetterò correnti propizie se userai refoli e venticelli stagionali per inviare le tue news.
Tu, in ogni modo, inviale, affidale all'aere, insomma, usa qualsiasi cosa pur di mandarmi tracce di te.
Non starò certo a stupirmi se a contattarmi sarà un grillo parlante.
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Però, Jackie, scrivimi, scrivimi appena arrivi, scrivimi appena puoi.
Raccontami quello che vedi, le fate che incontri, le Ninfe con cui esci.
Mandami i dettagli delle tue scoperte, informami se avrai assaggiato qualche incantesimo, risolto un enigma, mangiato la foglia.
E se, verso sera, mentre ti aspetto, vedrò branchi di lucciole illuminare la strada come in una poesia.
Ti penserò.
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