Uno strano tifone


[Racconto di Giovanna Gra]

Prima parte


Jackie: E' buffo come talvolta avvengano le cose qui, in questo piccolo mondo.
Le coincidenze sono talmente tante da sembrare degli incantesimi e i pensieri, sovente, talmente espliciti da sembrare telepatici.
E se vi ho dato qualche strana impressione con lo scorrere del tempo, avete ragione!
Anche se talvolta li percepisco appena, mi sembra di sentire sempre più vicino fate, gnomi, draghi e altri mondi magici.
Qualcosa di decisamente irreale mi circonda.
Questa nuova vita mi sta cambiando e mi sento pronto a esplorare territori in avventure sempre più incredibili.
Beh, debbo essere sincero, non ho mai scorso una fata vera e propria qui e nulla in questo reame ne fa presagire l'esistenza, ma sento cose nuove e, più il tempo mi allontana da te, caro fratello e dal mio mondo, e più ho ricordi vaghi della mia vita precedente.
Qualcosa di fantastico sta crescendo dentro me, sento cose che prima non riuscivo a percepire, sento la magia, annuso la fantasia che spira dai punti cardinali.
Questa mattina, per esempio, mi sono svegliato con una nuova inquietudine.
Lo so, ti sembrerò pazzo... ma abbi pazienza, forse col tempo saprò spiegarmi meglio.
Cominciamo la cronaca di questi giorni.
Un vento caldo e persistente sta fustigando da molte albe la corte di Floriflora e Fanfauna.
Ci spegne le candele lasciandoci al buio, ci impedisce le normali attività quotidiane, rovina i fiori ed è nocivo al bosco.
L'altro giorno, alla riunione del Gran Floreal Consiglio, l'ho definito uno strano tifone ma non ho saputo dire di più.
Il fatto è che questo vento fa anche una gran puzza, dilaga per tutto il reame e, sempre più spesso, siamo costretti a girare con il naso tappato.
Ma nemmeno di ciò (sigh!) sono stato in grado di dare una spiegazione plausibile!

Lo scoiattolo Ghianda, guardia boschiva di sua maestà, ha inviato un rapporto che non lascia dubbi: le foglie, bistrattate da questo anomalo tifone, cadono miseramente al suolo, per gli alberi sembra essere autunno pieno e Primity, che sta tornando da un lungo viaggio, è scocciata perché lo scettro dovrebbe passare a lei fra poco tempo.
Ho chiesto e ottenuto dal Gran Floreal Consiglio di inviare un drappello di Betulli in cerca di Toty, il mio amico autunno che, a tutt'oggi, sembra essere l'indiziato numero uno.
Beh, almeno per quel che riguarda la caduta delle foglie!
Abbiamo anche ottenuto che i Cavalieri dell'Ordine della Brezza organizzino una battuta per scoprire l'origine di questo tifone puzzolente, magari prelevando campioni di aria da analizzare o battendo il cielo in cerca di irriducibili burloni.
Siamo in attesa degli esiti.
Ultimo, ma non meno grave, Floriflora è malata e di cattivo... che dico cattivo, pessimo umore!
Insomma, la verità è che sto un po' annaspando.
Qui, nel Fiorfiore, ci sono parecchie beghe da sbrigare.
E' l'alba e sto uscendo dal laboratorio per recarmi in biblioteca.
Il vento fischia e ulula contro di me. Busso, spero che qualcuno mi senta.

 

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Immagine di Jackie e Micky Mick nella Biblioteca (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) I due personaggi sono in piedi, uno davanti all'altro. Si vedono a mezzo busto, di profilo. Jackie indossa una giacca e ha una sciarpa attorno al collo, avvolta in più giri, che gli copre la faccia fino al naso. Il coniglio ha invece una sciarpetta a strisce, bianca e rossa, e un cappuccio di lana in testa, di identico colore. Nella zampa destra stringe una tazza fumante. E' prima dell'alba, come si intuisce dal cielo che si vede dietro le grandi finestre a arcate della Biblioteca Particolare di Micky Mick, di profilo. Le grandi orecchie del coniglio spuntano penzoloni davanti al cappuccio di lana che gli copre la testa. Particolare di Jackie, di profilo, avvoltolato nella sciarpa.
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Una manciata di minuti più tardi, un assonnatissimo Micky Mick mi apre la porta.
Con aria ostile si domanda l'urgenza di farlo alzare a quell'ora sbadigliando a ripetizione.


"E dai, Micky, durante il giorno devo stare fisso a corte per la regina... è tanto che mi ripropongo di fare questi studi!"
Finge di capire ma poi mi prende in giro ricordandomi che i draghi sono creature millenarie e che, occhio e croce, abbia tutto il tempo del mondo per studiarli.
Mhh...
Mi fissa in tralice.

Tempo cinque minuti e il coniglio scaraventa sull'ampio bancone di radice tutti i volumi che ho chiesto. Sono dieci, pesantissimi e polverosi.
Mi riferisce, annaspando, che gli annali degli Elfimastri del 1899 non li ha trovati... anzi, si domanda seccato a chi potrebbe averli dati in prestito.


"Io non ti ho mai chiesto niente del genere, Mick!", dico in mia difesa.
Mi guarda stupito, fratto dubbioso...
"E poi cosa sono gli Elfimastri?", indago cautamente.
Stupitissimo corre ai ripari per colmare questa mia incredibile lacuna.
Mi spiega che stiamo parlando di una dinastia di elfi esploratori e inventori che creavano cose stupende e meravigliose e appartenevano alla Corte Contenta d'Irlanda.

"Ma non era la Corte Scontenta di Scozia?", domando incuriosito.
Il coniglio scuote la testa quasi scandalizzato e puntualizza che quelli a cui mi riferisco io erano degli stallieri da cui nacque la nobile Stirpe di Pegaso.

"Ah, capisco", dico distrattamente sprofondando nelle mie letture.
Dopo un'ora, la pendola della biblioteca batte le sette del mattino.

Micky guarda fuori dalla finestra e, interrompendo il silenzio, borbotta contro il tempo da lupi.
Dice che un vento così al Fiorfiore non si è mai sentito.
Io mugugno senza ascoltarlo.
Mi domanda se ho scoperto qualcosa di magnifico sui draghi. E' più affettuoso e cortese di quando sono arrivato.
"Mah, tutto quel che riguarda loro è estremamente interessante.
Ho scoperto che ci sono dei fiori, come quelli del sambuco per esempio, a cui sono allergici."
Micky Mick mi fa notare che la regina ne ha una piantagione a nord del Fiorfiore. Poi, schioccando la lingua, mi confessa che dal nord arriva un ottimo sciroppo di sambuco. Quindi, mi chiede di andare avanti.
"Sai, questo mi ha fatto tornare in mente una ricetta di nonna Lucienne.
Era una ricetta per fare dei biscotti..."

 

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Immagine di Jackie in atto di eseguire un tuffo. (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede Jackie in figura intera, su una foglia. E' in costume da bagno e ha le ginocchia, flesse, il corpo proteso in avanti, la testa piegata e le braccia, stese all'indietro, nell'atto di darsi uno slancio prima di tuffarsi nell'acqua. Gli occhiali sono accanto a lui, poggiati sulla foglia. Sullo sfondo, sempre in piedi su una pianta, si vede Percy Bet che osserva attentamente. La scena è completata da altra vegetazione, dei grappoli d'uva nera e dei fiori di colore rosso. Particolare di Percy Bet, vestito con una tunica e un copricapo di petali color violetto. Tiene nella mano sinistra un bastone con cui si tiene in equilibrio, avendo la gamba sinistra piegata dietro la gamba destra. Particolare della testa di Jackie. Si vedono i folti capelli rossi e la schiena protesa in avanti.
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Le sue orecchie vibrano come antenne mentre s'informa se fra gli ingredienti c'è qualche carota.
"Ma no, solo sambuco e, pensa, li chiamava i biscotti di San Giorgio, perché l'ultimo drago fu catturato da San Giorgio nel IV secolo, che evidentemente conosceva il lato debole di queste creature!!"
Micky Mick con sussiego mi risponde che non ha mai sentito nominare questo San Giorgio.
Il coniglio detesta essere colto in fallo.

(divertito) "Non puoi conoscerlo Micky, è un signore che appartiene al mio mondo, non al tuo."
Il coniglio mi guarda con gratitudine e attende il seguito.
"E poi ho scoperto che tutti i draghi possiedono una pietra portafortuna, che ne so, un diamante, un granato, una perla e che questi brillocchi determinano la loro potenza e, talvolta, la loro ferocia!"
Micky rabbrividisce, non sa se vuole continuare ad ascoltarmi.

(misterioso) "E' così, ma c'è un giorno dell'anno che il loro gioiello perde potere e li rende tremendamente vulnerabili", aggiungo.
Il coniglio mi ascolta sempre più terrorizzato.
"Ah! E ho anche scoperto che hanno mille segreti e mille tesori nascosti tra le grinfie e che le notti di luna piena sono i momenti migliori per cercare le loro antiche tane!"

"E dai, Micky, non tremare così!!!
Guarda, voglio rassicurarti: i draghi temono il freddo e in questa biblioteca così umida non verranno mai! E se dovessero arrivare, tu abbagliali, perché detestano la luce."
Il tremante e pavido bibliotecario annuisce cianotico restando in attesa del resto.
"E poi... poi ho scoperto che sono le otto e tra mezz'ora sua maestà si sveglierà e io dovrò essere li per cercare di alleviare i suoi malanni.
E mi conviene correre, perché in questi giorni la regina ha un umore nero, ma nero che tu nemmeno te lo immagini!"
Micky mi domanda premuroso se il medico di corte si è pronunciato.
Scuoto la testa.
(desolato)"Non sa più cosa inventarsi e ha chiesto la mia consulenza.
Dice che la malattia di sua maestà ha del... soprannaturale!"
Quindi, mentre raduna i libri che mi ha rimediato, mi domanda se penso di tornare.
"Ma certo! Devo studiare i poteri delle pietre e molte cose ancora!", esclamo entusiasta.
Complice e compiaciuto mi sussurra che mi metterà i volumi da parte.

(grato) "Dentone sei un vero amico!", lo ringrazio mollandogli una poderosa pacca sulla spalla.
Corro al castello trafelato.
Il vento non ha smesso un attimo di fischiare ed entro nella reggia che sono tutto rintronato.
Ho poco tempo per riprendermi perché sua maestà mi viene incontro con una camicia da notte azzurra e delle babbucce ai piedi che hanno dell'incredibile.
Forse le ha disegnate un pavone in persona.

Floriflora: (esageratamente provata) "Jackie caro, quanto sto male! E voi mi trascurate per dei rinoceronti..."

Jackie: Si lamenta sua maestà svenendo sul trono.

(paziente)"Non sono rinoceronti e, da che vi ho lasciata, non ho mai smesso di pensare ai vostri malanni, maestà."
Floriflora si fa arcigna, da quando si è ammalata capita che sia aristocraticamente bisbetica.

Floriflora: (seccata) "Non avrete intenzione anche oggi di sentenziare diagnosi sulla mia persona accostandomi ai vostri lucertoloni! Sono una regina io, non un drago!"

Jackie: (paziente) "Maestà...", so dove vuole andare a parare, "Non intendevo affatto curarvi come un drago, ieri", spiego per l'ennesima volta.

Floriflora: (risentita) "A me pareva proprio di si!"

Jackie: Ma io insisto.
"Ho solo fatto un paragone! Forse un po' infelice, non dico di no, fra una certa vostra indisposizione e quella di un dragomaiale volante.
Che, per altro, è un autorevole personaggio della letteratura.
Volevo solo consolarvi e dirvi che siete in nobile compagnia."

Floriflora: (sussiegosa) "Ebbene? Se ogni tanto anche io parlo con le spalle c'è bisogno di sottolinearlo?"

Jackie: "Affatto", replico secco, "ma se devo curarvi dovremo pure affrontarlo questo meteorismo regale."

 

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Immagine dell'uovo nel laboratorio reale. (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede Jackie sulla sommità del grande uovo. L'uovo (invero la perla del drago) è sostenuto da un sistema di funi incrociate che lo cingono. Il professore è seduto a gambe incrociate e scrive la sua relazione scientifica. Davanti all'uovo è appoggiata una scala con la quale Jackie è salito. La stanza è disadorna. Particolare delle cime che cingono l'uovo. Sono legate l'una all'altra mediante dei legacci, semplicemente annodati con un fiocchetto. Particolare di Jackie intento a scrivere. Tiene il foglio proprio davanti al naso: è molto concentrato. Indossa una marsina le cui 'code' cadono lungo il profilo dell'uovo.
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Floriflora: (sospirando) "Almeno avete scoperto a cosa potrebbe essere dovuto?"

Jackie: "Sono propenso a credere che la vostra sia un'allergia alimentare, maestà."

Floriflora: "Se quella strega di mia sorella vi ha consigliato di prescrivermi una dieta, ve lo potete scordare!"

Jackie: La golosità di Floriflora è più che conosciuta a corte e lei la difende con vigore.
"Che il cielo me ne guardi!
Anzi! Ho fatto preparare dei biscottini al sambuco secondo una ricetta della mia nonna.
Se foste un drago non ve li darei perché i draghi ne sono allergici!"

Floriflora: (gorgogliando) "Ah, birbante! Conoscete la mia passione per quei germogli?"

Jackie: "No, maestà, ma sembra che questa pianta giovi a chi ha problemi ehm... intestinali..."

Floriflora: (rassegnata) "Eh! Allora sarei dovuta guarire da un pezzo con i bibitoni di sciroppo di sambuco che consumo ogni dì."

Jackie: Ero convinto di averla suggestionata dandole il sambuco come medicina, ma sono arrivato alla conclusione che il malessere di sua maestà si chiami noia.
Eh sì, penso che dovrebbe cambiare aria, insomma, credo che soffra un po' di... meteorismo da stress!
Ma, evidentemente, i biscottini di nonna Lucienne non mi aiuteranno a risolvere la situazione.
Fortunatamente la conversazione viene interrotta da un paggio che annuncia l'arrivo del fido Percy Bet.
Il Betullo ha un'aria grave, viene verso di me e mi dice che è cosa urgente.
Quindi, il soldato attende un cenno da sua Maestà che, magnanima, lo concede.

Floriflora: "Conferite pure Percy."

Jackie: Percy, senza nemmeno prendere fiato, annuncia che un uovo, un grosso uovo, è stato deposto in mezzo al ruscello che annaffia le bordure e le fioriere di sua maestà, deviando dispettosamente i corsi d'acqua.

Floriflora: "Oh, per tutti i boccioli spampinati! Prima questo vento odioso, poi le foglie che cadono fuori orario, ora una gallina distratta... dal meteorismo passerò all'infarto, indi perirò!"


Jackie: Annuncia Floriflora alzandosi e lasciandosi nuovamente cadere sul trono.
"Se voi morrete", dico serissimo, "non potrò occuparmi dell'uovo, né delle foglie, né del vento.
E tantomeno della gallina svanita! E le vostre fioriere sfioriranno!
E qualcosa mi dice che, se in questa corte c'è un tesoro, è proprio l'oro blu!"
Dopo attimi di silenzio, Percy Bet si schiarisce timidamente la voce e si dice convinto di quel che sostengo: l'acqua è il nostro bene più grande, ma proprio per questo mi domanda se non voglio effettuare un sopralluogo.
Mi rivolgo verso la regina, speranzoso.

Floriflora: (clemente) "Andate pure! Ma tornate presto Jackie!
Sir Ghianda ha spedito un pacco di foglie morte stecchite per farvele analizzare e questo mistero necessita di una risposta prima dell'arrivo di mia nipote Primity!"

Jackie: (eccitato) Finalmente un po' di moto.
Con Percy decidiamo di prendere una pigna navetta e ci rechiamo sul luogo dell'evento.
Parcheggiamo in prossimità di un gruppetto di sassi e ci caliamo nel letto del torrente saltando di foglia in foglia.
Ecco l'uovo!
Mi spoglio e mi tuffo.
Noto che è straordinariamente candido e, intorno a lui, l'acqua è stranamente aumentata di volume.
Percy Bet ha fatto le stesse mie osservazioni.
Intanto io salgo su una foglia spostandomi un ciuffo bagnato dalla fronte e tremando di freddo.


"Hai ragione Percy, credo sia opportuno rimuoverlo da lì e portarlo a corte".
Con una punta di ammirazione e d'incredulità, lui mi domanda come intendo procedere.
"Voglio costruire una gru con delle ruote mentre tu andrai a chiamare delle altre navette per trasportarlo.
Ho visto del bambù dietro quei massi: farà al caso nostro!"
Traccio in terra lo schema di come intendo realizzare la gru per spiegarlo a Percy. Penso di costruirla direttamente dentro la navetta, anche se non sarà facile. Dopo qualche tentativo maldestro, riesco nell'impresa.
Verso mezzogiorno siamo oltre il ponte levatoio del castello e, con l'aiuto dei Betulli, conduciamo l'uovo a corte, nel laboratorio reale.
Custodirò il misterioso oggetto sotto un telo.
E' immenso.
Col cornetto acustico che mi è servito per auscultare la tosse della regina mi metto in ascolto di eventuali movimenti interni.
Nulla.
Vorrei prendere le misure, ma è molto complicato.
Provo a salirci, ma ha un rivestimento lucido e scivoloso.
Sto rovinosamente cadendo a terra quando entra il paggio di sua maestà che annuncia che la regina richiede le attenzioni di Sir Astronotus.
Sorrido all'omino e lo prego di riferire che sarò da lei fra un attimo.
Lui annuisce e se ne va.
Copro l'immenso uovo con il telo e mi dirigo nella sala del trono.


... fine prima parte.

 

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