Un gatto in città


[Racconto di Paola Manoni]

Prima parte


Jackie (racconta): La regina Fanfauna ha appena lasciato il mio laboratorio chiudendo fragorosamente la porta.
Credo di non averla mai vista così agitata.
Ha camminato nella stanza, sbattendo i tacchi degli stivali mentre esponeva i suoi dubbi e le sue congetture.
A tutte le mie obiezioni ha scosso la testa riccioluta con il suo tipico turbinio di corna che le sovrastano la capigliatura...
Poi è tornata sui suoi ragionamenti... e alla fine mi ha affidato un caso delicatissimo:

Fanfauna: "E' della massima urgenza e segretezza! Se gli è accaduto o gli accadrà qualcosa di brutto io... ne farò una malattia!", ha concluso fra i singhiozzi.

Jackie (racconta): E' la prima volta che la vedo piangere e, poiché è noto come alla regina piaccia giocare il ruolo della persona forte, è scappata via senza nemmeno salutarmi.
Non posso ancora credere a quanto mi ha detto!
Iggy, secondo Fanfauna, è stato rapito!
Fanfauna aveva affidato al suo consigliere felino la missione di censire gli animali per il controllo delle specie estinte o a rischio di estinzione.
Sono passate due settimane dalle ultime notizie del gatto.
Poi, il silenzio!
Mi preparo seduta stante alla partenza, ma sono completamente sprovvisto di indizi, notizie e anche del possibile movente di un simile crimine!
L'unica cosa nota è che Iggy, nel suo ultimo messaggio, parla di un'etnia di cinciallegre stonate che, a quanto sembra, avrebbe incontrato poco prima che si perdesse ogni traccia di lui.
Armo di tutto punto lo Stravacante e prendo tutte le carte topografiche del Fiorfiore.
Ma non mi risulta che esista una mappa che rappresenti le zone di avvistamento degli animali!
Prego Cotton di seguirmi... in queste perlustrazioni aeree è bene essere sempre almeno in due.
Parto con una nuvola, alla ricerca di un gatto disperso...
Sono le dodici, il sole è allo zenit.
Salpo dal giardino del laboratorio, recupero l'àncora e libero lo Stravacante in aria!
Pulisco il cannocchiale di bordo... poi lo punto verso il basso e inizio l'analisi del suolo.
Anche Cotton guarda in giù.
E' buffa: è l'unica nuvola che vola con il sedere all'insù!
Attraversiamo il cielo tenendoci a una quota molto bassa.
Volo radente che ci consente una migliore visione delle cose.
Sorvoliamo le cime del Bosco Fitto, superiamo la vetta del Ciripaco.
Incontriamo molte specie di uccelli ma nessun avvistamento di cinciallegre.
L'unica cincia è una bigia che individua fieramente Cotton.
Prima notte di navigazione: non ho voglia di scendere e mi lascio trasportare dalla brezza di terra che è molto tenue.
Riprendo quota per schiacciare un pisolino (non vorrei finire schiantato su qualche cima d'albero!), come fossi un albatro, abbandonato nel sonno alle correnti, sulla curvatura dell'orizzonte oceanico.
All'alba, una pioggia sottile, composta di piccoli aghi d'argento, bagna l'abitacolo e metto subito via le carte che avevo lasciato sparse nel cestino perché non si bagnino.
Cotton non piove e storce il naso per via delle nuvole, sue compagne dispettose.
Il navfax di bordo inizia una trasmissione... nessun dubbio sulla sua provenienza:

Fanfauna: "Prego darmi vostre coordinate: ho intenzione di raggiungervi per partecipare alla ricerca. Naturalmente, è un ordine!"

Jackie (racconta): Manca la firma ma non ce n'è bisogno: sta tutta nello stile della comunicazione!
Rispondo:
"latitudine 42, 9 gradi Nord, longitudine 12 gradi Ovest."
"Tra 4 ore sarò nel luogo d'incontro! Rimanete dove siete", ricevo dalla regina.
Inganno il tempo dell'attesa giocando con Cotton: àncoro lo Stravacante e... salgo a cavalcioni sulla mia nuvola che per l'occasione si esibisce in un volo acrobatico.
Tra una circonvoluzione e un'altra, dopo una vertiginosa doppia cabrata con triplo tuffo carpiato in aria, avvisto un convoglio buffissimo, non aereo ma, diciamo, sopraelevato.
Trattasi di una specie di uovo con delle lunghissime zampe snodate e terminanti con delle pinne palmate, come quelle di un'anatra.
Avanza velocissimo, inerpicandosi con gran baldanza su di un sentiero.
Cotton ride a crepapelle e, più si sbellica, e più perde pioggia.
Mentre noi scendiamo sfiorando il terreno, dall'uovo viene azionato il tergicristallo.
Salto giù e attendo che Fanfauna esca dalla sua carrozza.

Fanfauna (con tono seccato): "Ma che modi... la pioggia di questa Cotton... è questa la vostra accoglienza?
Siamo in una missione disperata! Questa nuvola insensata dovrebbe rammentarlo!"

Jackie (racconta): Cerco parole di scuse, ma invano.
Fanfauna si affaccia nella cabina dell'uovo e afferra il suo bagaglio.
Poi chiude lo sportello e sul lato posteriore del trabiccolo dà vari giri a una chiavetta, come fosse la carica di una molla.
Assesta poi un vigoroso calcio all'uovo, il quale prende immediatamente a muoversi: fa dietro front, discendendo all'impazzata il sentiero.

Jackie (incredulo): "Ma come fa a trovare la strada del ritorno?"

Fanfauna (risoluta): "E' un uovo intelligente... con un sistema di registrazione di mappe... ma non perdiamo tempo con inutili questioni."

Jackie (racconta): La risposta di Fanfauna mi spiazza e mi colpisce sul vivo: ero o non ero, sono o non sono l'unico inventore di corte?
Da dove viene questo marchingegno?

Fanfauna: "Non ti perdere in strane elucubrazioni... queste zampe le ho progettate io... prima del tuo arrivo nel Fiorfiore!
Sono molto rudimentali e sono istruite solo per percorrere il Bosco Fitto."

Jackie: A volte ho l'impressiona che Fanfauna sia telepatica.
Arrossisco per aver avuto una punta di gelosia e... cambio discorso:
"In queste prime ore, nessuna traccia rilevata, vostra altezza! Nessun segno e, finora, nemmeno l'ombra di cinciallegre..."

Fanfauna (implorante e con aria tristissima): "Cerchiamo di salpare subito, te ne prego!"

Jackie (racconta): Non me lo faccio ripetere e, in pochi minuti, siamo tutti pronti.
Riprendiamo il volo.
Fanfauna è con me nello Stravacante e ci diamo turni di guardia al cannocchiale.
Non vola una mosca e si sente solo il sibilo del vento quando, all'improvviso, la regina prorompe un urlo:

Fanfauna: "Scendiamo, scendiamo, subito!
Traccia, traccia!"

Jackie (racconta): Manovro per la discesa.
Atterriamo un po' violentemente e Fanfauna rimane con le corna impigliate nelle scotte.
Si libera velocemente e salta a terra.
Siamo in una specie di radura del bosco.

Fanfauna (urla felice): "I croccantini... Sembrano i suoi croccantini preferiti!"

Jackie: Vedo delle piccole crocchette.
Non so proprio come abbia potuto avvistarle.
Le annuso.
Hanno un odore poco attraente per il mio olfatto e non ho il coraggio di assaggiarle.
Ne prelevo un mucchietto che metto in tasca.
"Sembrano appena posate in terra!"

Fanfauna: "Cosa te lo fa pensare?"

Jackie: "Non molte ore fa qui pioveva... i croccantini con l'acqua tendono a gonfiarsi e a spappolarsi... eppure questi sono integri!"

Fanfauna: "Giusto!
Credi che qualcuno abbia voluto farceli trovare?"

Jackie: "Non saltiamo subito alle conclusioni e andiamo avanti..."
Mi incammino in direzione di un viottolo che sale verso la zona rocciosa del Bosco Fitto.
Fanfauna mi segue, prosegue con rapide falcate.
In terra, altri croccantini, disposti stavolta in fila indiana.
Indicano la direzione a un bivio.
Pieghiamo sul sentiero di sinistra e dopo poco le tracce alimentari terminano, senza altra segnalazione apparente.
Fanfauna mi fa notare un fiore, poco distante.
E' strappato.
Poi poco più avanti, della stoffa strappata e un ciuffo di peli di gatto impigliati in un rovo spinoso.

Fanfauna: "Ecco, la prova del rapimento..."

Jackie: Cerco di consolare Fanfauna e prelevo alcuni campioni che sistemo in una bustina.
Voglio controllare se vi siano delle impronte sulla stoffa.
Ci troviamo in un ambiente che non ho mai visto prima.
E' molto selvaggio e impervio: solo roccia e arbusti spinosi.
Cresce un'ortica molto alta che mi pizzica le gambe perché riesce a penetrare nella stoffa dei pantaloni.
Devo controllare le orme sul terreno: le impronte di gatto sono molto piccole e composte da cinque segni: il cuscinetto centrale gli altri quattro più piccoli... le trovo ma in questo punto si dispongono in cerchi concentrici... come se Iggy avesse camminato in tondo, in spire sempre più strette, fino a dileguarsi!
Ma soprattutto, non si vedono le orme dell'aggressore!
Chiedo a Fanfauna qualche informazione in più sulla zona:

Fanfauna: "E' una zona di frontiera, il cosiddetto CDM... ovvero Cancello Direzionale Metropolitano... dietro il quale si dice inizino le città e da cui sospettiamo provengano i famigerati POPS!
E' un cancello invisibile... per noi impossibile da valicare."

Jackie: "Motivo in più per Iggy per controllare le forme viventi in questa zona."
Frugo nel mio zaino e ne estraggo alcuni strumenti.
Un contatore Geiger, solventi per l'analisi delle impronte, torcia all'infrarosso montata su di una lente d'ingrandimento...
Cotton incuriosita scende per vedere cosa sto facendo.
Aziono il Geiger.
Non faccio in tempo a regolarlo che, improvvisamente, sentiamo una scossa.
La terra trema.
Una marmotta, sbucata da chissà dove, scappa via terrorizzata.
Vedo Fanfauna sobbalzare e la parete di roccia fremere come se dovesse staccarsi.
Il Geiger cortocircuita e si spacca in mille pezzi.
Salgo su Cotton, riesco giusto in tempo a tirare su Fanfauna e metterla in salvo.
Un masso crolla, alzando un gran polverone.
Siamo attoniti, ammutoliti e per lo spostamento d'aria Cotton subisce un forte scossone che ci fa impennare in aria sgangheratamente e senza controllo.
Ci allontaniamo, in direzione dello Stravacante.
Beviamo un po' di tè alla menta che ho nella stiva, tanto per rifocillarci e riprenderci dallo spavento.
"Dobbiamo organizzare una vera squadra di soccorso", dico a Fanfauna, "la situazione ha assunto un altro aspetto!"

Fanfauna (voce commossa): "Hai ragione! Ma... se non è stato rapito... peggio, ha avuto un incidente... dobbiamo organizzare la ricerca, sì!
Torniamo indietro per cercare rinforzi."

Jackie (racconta): Anche lo Stravacante ha subito dei danni, le pale sono lievemente ammaccate e alcuni dei sacchetti di sabbia delle zavorre si sono aperti, perdendo il contenuto.
Arriviamo in paese dopo poche ore.
Lo scenario che si apre sotto i nostri occhi non è consolante.
Le scosse telluriche anche qui hanno lesionato alcune guglie della reggia, un piano della biblioteca è inagibile, la scuola dei fiori è crollata.
Ci dirigiamo subito al palazzo reale e troviamo il Consiglio al completo.
Flowers, Virgulto, le quattro stagioni e ovviamente Floriflora.
Flowers vaticina come sia in corso una minaccia tremenda e osserva che non si tratta di un terremoto naturale perché il regno, come è noto, non è soggetto a fenomeni tellurici.
Infatti il Fiorfiore galleggia su un manto di argilla che lo rende estremamente elastico.
E questo, conclude Flowers, è un disastro indotto dai nemici.

Fanfauna: "A noi il compito di cercare i dispersi: Iggy ha subìto un incidente! Le sue tracce sono rimaste al CDM dove ora si sono verificati diversi crolli di roccia!
Esigo un intervento immediato per il mio consigliere!"

Jackie (racconta): Illustro la nostra segreta perlustrazione, raccontando l'accaduto.
"C'è un particolare che conferma quanto asserisce Flowers", spiego al Consiglio, "qualche attimo prima stavo effettuando la misurazione della presenza di radioattività nell'aria con un contatore Geiger.
Ma nella zona interveniva una radioattività così elevata che è esploso il rilevatore, poco prima della scossa."
Micky Mick, appena sopraggiunto, domanda se non si tratti dell'epicentro.
Io ribadisco che ci servono informazioni geologiche sulla zona CDM: le caratteristiche, la morfologia, la composizione delle rocce.
Dobbiamo comprendere come si possa indurre un terremoto!
Flowres si domanda se questo sia l'attacco che da tempo era stato minacciato,
Fanfauna osserva come in gioco ci sia la vita di Iggy e propone di affidare a me la direzione delle indagini, la soluzione dell'intricato dilemma.
Il consenso è unanime indi, la seduta è tolta.


... fine prima parte.

 

 Esci  Torna al menù del racconto  Legenda