Sicché, quale che sia la direzione, anche dal basso verso l'alto e viceversa, il quadrato alfabetico recita sempre le stesse parole.

Il simbolo è un vero mistero fin dalla ricerca delle origini le quali sono nascoste in diverse epoche e culture.
Stampato su Bibbie di epoca carolingia, inciso su portali di chiese medievali francesi e inglesi e anche sul Duomo di Siena come a Santiago de Compostela.
Appare inoltre su di una moneta dell'imperatore Massimiliano II ed è presente su una coppa d'argento ritrovata in Scandinavia.
Noto a Paracelso e citato da Girolamo Cardano nel suo De rerum variegate.
Forse la più antica testimonianza è di Pompei: lo si ritrova inciso su di una colonna presso la Grande Palestra.
Questa pluralità di fonti confonde archeologi, paleografi e filologi, alla ricerca del significato del palindromo ermetico.
Una difficoltà è data dal vocabolo Arepo che non è di origine latina.
Nel campo delle supposizioni, si pensa sia di matrice celtica, dalla parentela con un tipo di carro celtico arepus.
Sicché arepo starebbe per ablativo strumentale.
Dal carro al seminatore Sator.
E la frase verrebbe:

Il seminatore, col suo carro, tiene con cura le ruote.
Nel senso del Creatore che tiene con cura le proprie opere.

In un altro impiego, le 25 lettere formano un altro anagramma, che genera la figura a croce latina di Pater Noster, scritto sia in verticale che in orizzontale, alle cui estremità si ripetono una A e una O: l'alfa e l'omega, principio e fine di tutte le cose:

E altri anagrammi potrebbero essere ricombinati da queste lettere come, ad esempio:

O PATER, ORES, PRO AETATE NOSTRA
(Oh, Padre, prega per la nostra età)

ORA, OPERARE, OSTENTA TE, PASTOR
(Prega, opera e mostrati, oh Pastore).

La storia e il significato del quadrato magico alfabetico restano dunque ancora oscuri.