Il viaggio

[Racconto di Giovanna Gra]

 



Prima parte


Madre Natura: "Schtttt... zitti, zitti... Cos'è?"
La voce di Jo Farfalla echeggia nel buio fitto del bosco.
Frank Coccino allarmato si domanda cosa starà succedendo...
Forse Jo ha intruppato contro qualcosa?
Forse lì in terra c'è qualcuno?
E' che nella radura, di notte, non si vede un gufo, è tutto terribilmente buio.
"Servirebbe proprio una torcia", osserva Jo Farfalla agitato.
Frank, ad ogni modo, consiglia all'amico di abbassare la voce.
Una lucetta si avvicina svolazzando.
"Ehi ragazzi, come va?", domanda gioviale il bagliore.
E' Lola, la lucciola a cui Frank, finalmente, chiede d'illuminare la radura.
E' allora che scorgono un ammasso informe, cioè il robo contro cui Jo deve aver sbattuto e che, a un esame più dettagliato, risulta essere una rondine.
"Ma dai? Così ridotta?", si domandano all'unisono Lola la lucciola, Frank e il vecchio Jo Farfalla.

Il Bacca dai rami alti interviene.
Vuole essere sicuro di aver capito: non sarà mica primavera?
Lui ha fatto solo tre matassine, si lagna preoccupato.
Ma gli altri gli ricordano il detto.
Che detto?
"Che una rondine non fa primavera", berciano in coro i tre amici.
Poi, giunge anche Nemo che sonnecchiava poco più giù.

Nemo: (Preoccupata) "Oh, una rondine!
Dobbiamo portarla in un luogo appartato e curarla, poverina.
Sapete per caso di qualche nido abbandonato dove potremmo farla riposare?"

Madre Natura: "Appunto, rondine!", fa notare Frank.
E chi di loro sarebbe in grado di portarla su un nido?
Certo non Jo con le sue possenti ali da... farfalla!
"Ah, no, non saranno possenti ma sono audaci e potrebbero anche farcela!", fa notare il vecchietto risentito.
Stanno solo perdendo tempo, chiosa Frank.
La rondine va trascinata su un letto di foglie e portata vicino a un tronco.
Nella loro radura sarà più che protetta; e poi chiameranno qualcuno per curarla.
Detto fatto, la rondine viene trascinata presso il tronco.
Quindi Frank chiede a Nemo se ha l'anello.

Nemo: "Certo Frank, lo porto sempre con me."

Madre Natura: Soddisfatto, Frank la prega di andare a chiamare Ugo il gufo: lui saprà come curare la rondine.
Ugo è l'uomo, cioè, il gufo giusto.
E per trovarlo non si può sbagliare, la sua casa è la quercia più giù.

Nemo: "Corro!"

Madre Natura: Esclama Nemo, infilando l'anello e partendo in quarta, ma Frank la richiama al volo e l'avverte: il professore è un tizio un po' strano.
L'importante è non farci caso.
Anche perché, nella radura, è l'unico medico che c'è... oltre che essere una vera autorità.

Nemo: "Occhei!
Frank stai tranquillo... vado e torno."

Madre Natura: Infatti, qualche istante dopo, arrivando a tutta birra, Nemo si ripresenta al tronco a cavallo del vecchio gufo, dall'aria molto sprint.
Jo, soddisfatto, nota e fa notare quanto il suo amico sia vigoroso e gagliardo.

Ugo: (voce roca) "Mi difendo come posso Jo... tu, invece, hai messo su pancetta, eh?"

Madre Natura: "Pancetta? Ha detto pancetta?", ripete Jo, fintamente stupito.

Seee, seeee, gli fa eco Frank, ha detto proprio pancetta.
E sbugiarda il farfalla man invitandolo a confessare all'assemblea quanti barattoli di mousse di polline divori nascosto fra i petali.
Segue un ping pong di spione!
Ciccione!
Finché...

Nemo: "Ragazzi, ragazzi!
Qui qualcuno sta male!
Prego professore, per di qua..."

Madre Natura: Ugo il gufo, vista la rondine esanime, estrae da sotto l'ala un sacchetto di petali cuciti a guisa di bisaccia e incomincia a visitare l'uccello stremato.

Ugo: "Ad un primo sguardo sembra proprio morto... Però io non perdo mai le speranze e difatti... noto... che, lievemente, respira..."

Nemo: (perplessa) "Beh, meno male!"

Madre Natura: Quindi, il professore estrae dalla bisaccia uno stetoscopio composto da due cappelli di ghianda uniti dal gambo elastico di un ciclamino e annuncia:
"Auscultiamo."
Seguono attimi di silenzio che tengono gli astanti col fiato sospeso.

Ugo: "Mhhhh... ha molto volato... uhhhh, centinaia e centinaia di chilometri, dice il suo cuore... e ha molto amato... lo dicono i palpiti ma anche i sussulti... il becco è secco e la palpebra calante..."

Nemo: "E qual è la sua diagnosi, dottore?"

Ugo: "Credo di poter tranquillamente affermare che il soggetto è affetto da una rara forma di... ehm... stanchezza strapazzata e, per dirla in termini medici, soffre della sindrome da tour de force."

Nemo: "E' grave?"

Ugo: "Eh, beh, è un codice rosso."

Nemo: (angosciata) "Ed è in fin di vita?"

Ugo: "Beh... è molto, molto trascurata.
Il becco, oltre che secco, è pallido, le ali sono abbrutite, il piumaggio è impolverato... ne ho visti diversi di passeriformi in queste condizioni, ma solo di recente.
Che il cielo si sia ingrandito?
Bah..."

Madre Natura: "Accidenti, ma cosa sta dicendo il prof?
Non sono da lui simili corbellerie!
Il cielo ingrandito?
E da chi?" si domanda Jo Farfalla.

Ugo: "Ah, al giorno d'oggi mi aspetto di tutto.
Magari delle nuvole che si sono espanse, o dei punti cardinali che son diventati rette, chi può dirlo?
Un dato è certo: il mondo gira e sovente si trova a testa in giù e quando le cose sono storte può accadere di tutto, financo il suo contrario, non ci son dubbi!"

Nemo: "Sì, ma allora quale sarebbe la cura?"

Ugo: "La cura?
Eh, la cura... direi... un po' di riposoterapia con l'assunzione di molte ore di sonno, la possibilità di qualche lieve russatina con sogni, sia mediante abluzioni che in polvere.
Acqua in gocce al risveglio e vermi cotti e gommosi a colazione."

Nemo: "Bleah!
Che schifo... e come dovranno essere cucinati?"

Ugo: "Sulla noce, al vapore.
Ripulite tutto con cura dalla terra, dalla bava e, soprattutto, dai moscerini. Sarà meno indigesto."

Madre Natura: Ciò detto Ugo il gufo guarda Nemo negli occhi e, con aria paterna, le domanda...

Ugo: "Dunque sei tu l'esemplare di specie sconosciuta?"
Nemo: (timida) "Sì."

Ugo: "Ti senti bene?"

Madre Natura: Jo Farfalla, allarmato, chiede al gufo il perché di tutte quelle domande.

Ugo: "Non conosco la sua specie, amico mio, ma questa ragazza è pallida e ha le occhiaie."

Nemo: (stanca) "E' vero.
E' qualche giorno che ho un terribile mal di testa e le spalle mi fanno molto male."

Ugo: "Qualcosa la influenza."

Madre Natura: Prosegue diretto il dottore, compiacendosi della sua diagnosi.
Jo Farfalla, sempre più ansioso, si domanda se non possa essere il polline

Ugo: (ridendo fra sé) "Oppure è allergica alle rondini o... alle farfalle con la pancetta!"

Madre Natura: Ugo il gufo gorgoglia in modo strano, Nemo intuisce che è semplicemente il suo modo di ridere.
Il vecchio volatile continua.

Ugo: "Ora sta incubando.
I sintomi sono troppo pochi, otterrebbe al massimo un codice bianco.
E poi la ragazza sorride, dunque, forse, non è grave.
Vedremo."

Madre Natura: Ciò detto, Ugo il gufo lascia la radura trascinandosi dietro il suo frusciante piumaggio.
Dopo giorni e giorni dedicati a spiare gli anfratti, a scavare buche nella terra e sul prato, i nostri eroi contano vermi per almeno una settimana.
Il Bacca, in un raro attacco d'efficienza, ne cattura al lazo almeno una decina: la rondine avrà di che nutrirsi.
Così, la grande noce, pentola delle grandi occasioni, incomincia a borbottare allegramente al centro del prato.
Mentre cucinano, Frank chiede a Nemo notizie sulla sua salute, anche lui ha notato che la piccola ha l'aria stanca.
Nemo non sa cosa rispondere, minimizza e il discorso finisce lì.
Finalmente, in una bella e fredda mattina di primavera, con un incerto
"Do-do-dove sono?", la rondine risorge nel mondo delle fresche frasche e dei volatili.

Nemo: "Nella nostra radura, signora.
Non vi preoccupate, siete al sicuro."

Madre Natura: "Una radura?", si stupisce la rondine.

Nemo: "Oh, sì, signora!
Questa è una radura."

Madre Natura: La rondine si rincuora, temeva di essere precipitata nel deserto!
Jo le chiede se è da lì che viene.
Lei annuisce a fatica.
Ogni anno le rondini devono affrontare la traversata del deserto... quest'anno era parso a tutti tanto lungo, ma così lungo...
Insomma, come se qualcuno lo avesse...
"Allungato?", gli fa eco Jo Farfalla.
Coccino ridacchia: "Aridai!
Pure Jo ci si mette?
Ma certo, hanno allungato il deserto, ingigantito il cielo, le nuvole si sono espanse... va a finire che la tarantola e la mosca tse-tse ci fanno un baffo!
Bah, davvero... dopo Ugo il gufo sembrano tutti pazzi!"

Nemo: (seccata) "Magari sta accadendo qualcosa che ignori, caro il mio insetto di mondo!
Cosa ne sai? Stai sempre qui a girellare in questa radura!"


... fine prima parte.

 

 Menù del racconto  Torna al sommario