Il viaggio

[Racconto di Giovanna Gra]

 



Terza e ultima parte


Madre Natura: Passata la notte, la luna, un po' seccata dal forte bagliore emesso dalle fronde, cala.
La mattina dopo, la riposoterapia del professore ha fatto effetto anche su Nemo.
I dolori alla schiena non sono andati via del tutto ma va molto, molto meglio!
Il Bacca, eccitato, si fa avanti con il regalo appena confezionato

Nemo: (felice) "Un regalo?
Per me?
Non vedo l'ora, ma cos'è?"

Madre Natura: Il Bacca, misterico, fa un cenno verso il cielo e Lola e le altre improvvisano un coretto, facendo calare le ali al centro della radura.
Un complicatissimo gioco di fili viene reso possibile da due millepiedi amici del bruco e bravissimi a imitare delle pulegge.
Così, le ali maestose sventolano e scendono, scendono e sventolano sopra il naso di Nemo.
Uaciuariuuuuuuuu!!!
Intonano Lola e le altre, sincronizzate alla perfezione con il flap-flap delle ali.

Nemo: (estasiata) "Tutto questo ha del meraviglioso!
Ma come avete fatto?"

Madre Natura: Jo Farfalla e Frank Coccino, colmi di orgoglio, pompano il petto fino a scoppiare anche se ammettono che l'idea e l'ingegneria sono merito esclusivo del Bacca.
Le ali, fatte di seta, sono state tinte da Jo con della crema di polline, le giunture sono tutte ornate da botton d'oro e i segnavento sono di papavero e campanella.

Nemo: (gongola) "Mhhh...fantastico!
Delle ali profumate!"

Madre Natura: Basta prendere la rincorsa e lanciarsi, spiega Jo e plof, si lancia in aria prendendo quota.

Nemo: "Ci provo, eh?"

Madre Natura: Con un impercettibile flap-flap, Nemo e suoi buffi capelli blu, si ritrovano a fluttuare leggeri nell'aria.

Nemo: (eccitata) "Volo...volo... oh, santo cielo... Volooooooooo!"

Madre Natura: Fortuna vuole che anche la rondine si senta ormai pronta per la trasvolata, perciò è deciso: si va in città!
I saluti sono sempre un fatto difficile quando ci si lascia.
Soprattutto quando ci si lascia per affrontare un'avventura.
Insomma, non si sa mai cosa si trova, perché le avventure sono belle ma anche molto, molto pericolose.
Del resto, c'è chi dice che il loro fascino sia proprio lì.
Comunque, qualche lacrima scappa fra Nemo e gli amici del bosco.
Bacca si dispera annaffiando i suoi fili e Nemo, come addio, gli da un bacio sul naso.
Strano, baciare un bruco...

Nemo: "Grazie, non lo dimenticherò, ma se vuoi... non parto."

Madre Natura: Ma il Bacca, da grande amico, fra singhiozzi e sniff-sniff la spinge via.
La ragazzina deve andare.
E' importante che capisca chi è e che conosca la sua gente.


Nemo: "Tanto sarete sempre nel mio cuore, Bac!"

Madre Natura: Seguendo la rondine, Nemo scompare nel cielo.
Volare: che cosa magnifica!
Ore e ore di carezze e baci delle nuvole, i pensieri non pesano e le preoccupazioni stanno a galla da sole, senza romperti le scatole.
Volare senza alcuno sforzo, con il sedere spinto dal vento e le mani piene di spifferi.
Ma come fa, la rondine, a capire dove andare?
Luce dell'alba, tramonto, campi magnetici, questi sono gli strumenti, spiega la sua compagna.

Nemo: "E cosa sarebbero 'sti campi magnetici?"

Madre Natura: "Si tratta di luoghi che, quando li sorvoli, esercitano delle pressioni più o meno intense sulle ali", spiega il sapiente uccello alla ragazzina.
"E", continua, "variano a seconda della latitudine, così, in virtù della spinta che ricevi, sai in che regioni ti trovi, anche se oramai è un sistema antiquato.
Adesso per volare c'è la rete..."

Nemo: (stupita) "Rete?
Che rete?"

Madre Natura: La rondine spiega che la rete si estende per tutto il cielo ed è una rete di odori e refoli.
Tanto più comoda e immediata, ti dice sempre dove ti trovi e rilascia molte informazioni in più.

Nemo: "Fantastico!
Siamo a buon punto?"

Madre Natura: Sì, le due sono a buon punto è già si scorgono i primi camini della misteriosa città.
Un posto che, a prima vista, sembra una distesa di torrette da cui escono ampi fumi.
Il cuore di Nemo incomincia battere a un ritmo più intenso e meno sicuro.
Forse sta cercando di attrarre la sua attenzione.
Forse le sta suggerendo che deve farsi qualche domanda, prima di entrare in città.
Per esempio: è così sicura di voler incontrare i suoi simili?
Ci sarà qualcuno disposto a credere alla sua strana storia?
Le faranno del male?
Saprà adattarsi a quel modo di vivere?
Sarà diverso dalla vita nel bosco?
Ci saranno barba-gianni in grado di tagliare capelli blu?

La rondine, intanto, posa a terra la ragazzina e corre a chiedere info fra i nidi, per sistemare Nemo per la notte.
Appollaiata su un tetto fra migliaia di uccellini trepidanti, Nemo guarda quel mondo che dovrebbe adottarla, piena di incertezze e di paura.
Poi, improvvisamente, nello stormo comincia a serpeggiare una certa inquietudine.
"Ecco l'uomo! Ecco l'uomo!", urla uno starnazzante gabbiano.
Nemo si volta e vede un essere molto simile a lei.
O meglio, più simile a lei di tanti animali.
L'uomo, minaccioso, brandisce uno strano bastone contro gli uccelli cacciandoli e colpendoli ripetutamente.
E' un fuggi-fuggi, generale e anche la ragazzina comincia a scappare, segue lo stormo e vola verso una collina.
Mentre sta per atterrare, la testa torna a farle male.
I dolori alla schiena la confondono.
Perde il controllo delle ali e comincia a precipitare nella gola di un profondo dirupo.
Mentre cade, Nemo perde coscienza.
Molto lontano, da qualche parte, la voce della rondine la chiama.

Quando riapre gli occhi, la bambina si ritrova in un luogo umido, guarnito di felci e capelvenere.
Un antro di muschio e piccole collane di rugiada che circondano il suo letto di foglie.
Quando apre gli occhi, la rondine è vicino a lei.
Cos'è accaduto?
Dov'è finita?
E perché è caduta?
La rondine, che sembra sempre molto consapevole, le descrive per filo per segno l'improvviso svenimento e... sì, insomma... di come quel malore abbia rivelato una stupefacente verità.

Nemo: (confusa) "Non ho capito una parola di quello che mi hai detto... comunque penso di stare bene, nonostante il gran capitombolo."


Madre Natura: La rondine sorvola, la spiegazione gliela darà nel bosco.
Per caso può camminare?
Nemo fa cenno di si.

Nemo: (con eco) "Sì, sì, il mal di testa è passato.
Anzi, ti dirò, mi sento così leggera... come non mi sentivo da tempo.
Ma tu credi che potrò, insomma, riuscirò a uscire da questa gola?
Insomma, le mie ali sono rimaste intatte?"

Madre Natura: La rondine, ridacchiando fra sé e sé, dice di non avere dubbi e continua a sbirciare la schiena di Nemo emettendo curiosi gridolini.
Strano comportamento.
In effetti, dopo qualche tentativo, Nemo, riesce a spiccare il volo.
Uscite dalla gola, le due compagne di viaggio si dirigono verso il bosco.
Nemo non vede l'ora di tornare a casa, tanto che la rondine fatica a starle dietro.
Le racconta che, mentre le cercava un giaciglio, ha saputo che molte delle sue compagne non sono tornate dal deserto.
Nello stormo dicono che il tempo sta cambiando, la siccità avanza e migrare sarà sempre più complicato.

Nemo: "Quindi aveva ragione Ugo il gufo: il cielo si è espanso ed è pieno di nuove difficoltà!"

Madre Natura: Poi sparisce in una nube con una cabrata davvero esemplare.

Madre Natura: La radura è silente.
Ascoltando con attenzione si sente in sottofondo un ciucciare confuso, intermittente: il Bacca, nel suo consueto filare, si sta arrendendo a un pisolino.

Poco più là, un leggero frullio d'ali rivela la presenza di Jo Farfalla che schiocca ripetutamente la lingua dentro un fiore: sta distillando polline e affini in gran quantità.
E' immerso nella pappa gialla fino alle ginocchia e si muove un po' appesantito, coprendosi la bocca con la mano onde evitare qualche rumore imperdonabile: il bosco ha la sua dignità, perbacco!

Frank è steso su un tronco e fissa nel vuoto.
Una foglia gli cade sul naso.
Poi una seconda, quindi una pignetta e poi una terza foglia... ma che caspita...

Nemo: (urla felice) "Ehi, Frank!
Bacca!
Jo!
Sono tornata!
Sono tornata!!"

Madre Natura: Nemo e la rondine atterrano delicatamente sull'erba cipollina al centro della radura.
Lo schiocco dei baci di benvenuto scuote il languore del bosco.
"E allora?
Com'è andata?
Perché sei già di ritorno?
Li hai visti gli ominidi?
Erano belli?
Ti sono piaciuti?"

Nemo: (esitante) "No... ecco, io... non me la sono sentita di scendere nella città e..."

Madre Natura: Il Bacca, che vede sempre le cose da un'altra prospettiva, si lascia scivolare appeso a un filo e fissa Nemo ondeggiando su e giù.
Alla fine conclude che Nemo ha fatto benissimo a battere in ritirata visto... ehm, un certo particolare...

Nemo: (stupita) "Quale particolare?
Che c'è Bac, perché mi fissi a quel modo?"

Madre Natura: Il Bac, grattugiandosi il mento, chiede ai presenti se vedono esattamente quello che vede lui.
"Ah! Finalmente qualcuno se ne è accorto", commenta sarcastica la rondine.

Nemo: "Ma di che cavolo state parlando?"

Madre Natura: Gli amici sorridono, borbottano e dandosi poderose pacche sulle spalle commentano con frasi tipo: "e chi ci avrebbe mai pensato!"
"Ehi, Nemo, ora niente più mal di testa vero?
Dì un po', ti senti più leggera ve'?
Ah, ma che stupidi a non capire..."

Nemo: "Ma cosa?
Che dite?
Oh, insomma Bacca, le ali le hai fatte tu perciò dimmi cos'è successo?"

Madre Natura: Il Bacca tentenna un istante, esita un pochino ma poi le confessa che le sono spuntate due splendide antennine sulla testa e delle piccolissime ali fra le scapole.
Tutto sommato niente, proprio, ehm, niente di cui preoccuparsi... Giusto?

Nemo: (molto agitata) "Niente di cui preoccuparsi?!
Oh, ma allora siamo da capo a dodici!
Insomma, di che cavolo di specie sarei, adesso?"

Madre Natura: Strilla la piccola battendosi una mano sulla fronte e disperandosi per la notizia.
"Ma no, no", la rincuorano gli amici, "ora ha ben tre indizi per capire."

Nemo: "E cioè?"

Madre Natura: "I capelli blu, le ali e le antenne", fa notare il Bacca.
"Quindi è ragionevole pensare che il segreto stia per essere svelato!"

Nemo: "E quando?
Cioè, tipo la prossima volta?"

Madre Natura: Tutti ne convengono, sì, probabilmente la prossima volta.

Nemo: "Allora andiamo a mangiare?"

Madre Natura: Andiamo!
Rispondono tutti in coro e si allontanano cantando la vecchia nenia della Civetta Rometta, addentrandosi nel cuore del bosco.



FINE

 

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