Puntate
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08-08-2015
Ottava puntata: Elogio del vizio
Concluso il viaggio nei sette vizi capitali, questa ultima e ottava puntata sarà dedicata, per così dire, all’elogio del vizio
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01-08-2015
Settima puntata: Superbia
La superbia, il più grave di tutti i vizi, secondo S. Agostino, principio di ogni peccato, sinonimo di arroganza, eccessiva stima di sé, disprezzo verso gli altri
- Elenco completo
E LASCIATEMI DIVERTIRE
con Paolo Poli. conduce Pino Strabioli
da sabato 20 giugno alle 20:15 su Rai3
Dopo 40 anni, Poli torna protagonista di uno spettacolo televisivo
Per otto puntate uno dei più importanti artisti del teatro e dello spettacolo italiano racconta a Pino Strabioli la sua incredibile e lunghissima carriera, gli incontri, le passioni, i vizi e le virtù mescolando ricordi e poesie, canzoncine e letture.
Attraverso gli otto appuntamenti si comporrà il ritratto completo, raffinato e libero, autentico e irriverente non solo di un grande artista ma anche di un secolo, il Novecento, che Poli ha attraversato con finta leggerezza e con autentica passione per i suoi avvenimenti e per i suoi protagonisti.
Accanto a lui in questo viaggio nel secolo breve e nella sua arte, un amico e un collega, Pino Strabioli, che lo ha affiancato in palcoscenico e che con lui firma “Sempre fiori mai un fioraio” una biografia di disarmante sincerità uscita per Rizzoli nel 2013.
Ogni puntata avrà per filo conduttore uno dei peccati capitali (si parte con la lussuria) commentato attraverso la lettura di pagine di scrittori (fra gli altri Boccaccio con le sue novelle e Palazzeschi con le sue parole) e introdotto dallo psicoanalista Massimo Recalcati, che attualizzerà e renderà contemporaneo i concetti di gola, avarizia, lussuria, accidia, ira, superbia, invidia.
Chi meglio di Paolo Poli può attraversare i sette peccati uscendone più libero e innocente di prima? Come diceva parlando di lui Natalia Ginzburg: “Tra i molteplici volti nascosti di Poli, c’è essenzialmente quello di un soave, ben educato e diabolico genio del male: è un lupo in pelli d’agnello, crudeltà efferata e casta e savia innocenza”.