Puntate integrali
LILITH DI ROSA
Avete commesso un crimine, cercate di giustificarvi. Nel racconto ci devono essere un calciatore e un carillon, è il 1 gennaio.
STORIA FOLLE
Il carillon emette i suoi tipici suoni meccanici, come un’orchestra con le pile scariche. Lui è steso sul letto, lo sguardo spento, perso, con movimenti inanimati fa ripartire il motivetto in continuazione. Dove soggiorno abitualmente non si sentono spesso motivetti, dove passo le mie giornate, non c’è mobilia simile all’attuale, ma non è il caso di porsi certe domande, quello che mi deprime è la mia fine. Dopo tanti anni di dedizione, dopo infinite ore di lavoro, andarsene così. Mento, mi illudevo quando ero tra le mani della signora, percepivo la sua serenità, sentivo che non avrebbe potuto usarmi altro che per gli scopi per cui sono stato creato, poi è arrivato lui. Persino da quando doveva mettersi in punta di piedi per raggiungermi, fin da quegli istanti, venivo colto da un sinistro malessere. Gli anni passavano, il bambino cresceva, come le occasioni di contatto tra noi, come la consapevolezza che ci fosse qualcosa di profondamente malato. Mi impugnava sempre più voracemente, con un desiderio sempre più ossessivo. Conscio che la natura umana può essere distorta, mentre sono conficcato con la lama nel petto della signora, mi sento pacificato, penso che fui acquistato un primo gennaio qualunque, nel negozio di casalinghi della madre di Paolo Rossi.