Puntate integrali
LORENZO VARGAS
Hai scoperto di avere un doppio che in tua assenza è la causa di eventi inenarrabili. La narrazione è al tempo presente e nel racconto ci devono essere una radio e una prostituta.
MA CHE COSA HAI MESSO NEL CAFFÈ?
“... E insomma so' du' pippi”.
Davanti a me ho la faccia dell'impazienza d'una donna che ha visto troppe notti in bianco. Porta due millimetri di trucco mal spalmato e sembra molto sicura del suo diritto di esazione.
Quanto a me, non so nemmeno dove sono.
“Daje, che c'ho da lavorà”.
La testa mi gira. La donna ha l'aria maltrattata e l'incavo del gomito simile ad un livido colapasta. Uno dei fori sanguina ancora. C'è una radiolina brutta e scassata, con l'altoparlante in due pezzi. Gracchia: “Dagli 'sti du' pippi, non fà er taccagno”.
Le radio rotte non parlano e donne così navigate dei misteri della vita, ti guardano con timore solo in situazioni quantomai estreme.
La stanza è a soqquadro ed ho la nausea. Mi fa male la testa e le tempie mi pulsano e mi fa male l'inguine e mi brucia il naso e troppe cose insieme vi prego basta, fermate la giostra.
La prostituta è categorica. Con due pippi me la cavo di lusso. Non ha nemmeno contato la coca, tanto, per come è ridotto lo spacciatore, i soldi non gli servono più. Intravedo una gamba che spunta dal bagno, è pallida e contorta in maniera non euclidea.
Ho le nocche a pezzi e lei giura che non si farà scappare niente coi Puffi blu.
Puffi?
La radiolina incalza: “Eddai che t'ho fatto venì fuori solo per pagare!”.
Guardo la radiolina, stralunato:
“Ma il bar, ero al bar!”.
“E mò non ce stai più ar bar”.
Vorrei svenire, collassare in me stesso, ma forse la radiolina è da un po' che sta zitta e per crollare comodi in se stessi non si dovrebbe essere in due.