In evidenza
Mannaggia alla miseria
Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace, ha inventato e sperimentato in Bangladesh un sistema di finanziamento rivoluzionario: prestare senza garanzie piccole somme di denaro ai poveri, che le restituiscono in rate pagate con il loro lavoro, e così facendo si sollevano da situazioni di spaventosa miseria. Per questo, Muhammad Yunus è conosciuto in tutto il mondo semplicemente come 'Il banchiere dei poveri'.
Cosa può succedere quando tre ragazzi freschi di laurea che vivono a Napoli si mettono in testa di importare nel capoluogo campano questo sistema di finanziamento che sovverte ogni regola economica? Appena rientrati da un viaggio nel subcontinente indiano, Antonio, Chicchino e Marina, tutti e tre appena trentenni, si ingegnano per realizzare a Napoli il sistema di credito ai nullatenenti che hanno visto funzionare così bene nel corso della loro trasferta. Quindi, novelli 'banchieri dei poveri' come il loro maestro, si ingegnano a trovare delle persone che abbiano bisogno di un prestito iniziale per potere aprire una piccola impresa e sollevarsi dalla condizione di miseria in cui versano. Il tentativo di rivoluzione sociale in cui si lanciano allegramente, con sconcerto delle rispettive famiglie che si auguravano piuttosto un impiego in banca, si trasforma in un'avventura che li porta a contatto con un'umanità che non conoscono: cantanti neomelodici che cercano finanziamento per girare un video musicale, anziane venditrici di sigarette di contrabbando che vogliono dedicarsi alla cartomanzia, ragazze che desiderano vendere ai semafori piccoli sfizi di rosticceria, e in generale sfruttati di ogni sorta in cerca di riscatto, compreso un gruppo di prostitute di varia provenienza che ha il sogno di liberarsi dalla schiavitù della strada e aprire una pensione per famiglie. Non aiutati dalle banche, e apertamente ostacolati da strozzini e piccoli e grandi malavitosi, Antonio, Chicchino e Marina cercano una strada per portare avanti il loro sogno, far funzionare l'impresa, sfuggire alle richieste delle famiglie, aiutare gli altri e dare un senso alle loro vite. E intanto si destreggiano con i garbugli dei loro cuori, visto che Antonio e Chicchino sono entrambi innamorati della ragazza, la quale a sua volta non riesce a decidersi chiaramente fra i due. E alla fine di un percorso buffo e drammatico, accidentato e pieno di sorprese e rischi, si troveranno a fare i conti con una serie di verità, non tutte facili da digerire, non tutte facili da superare.
"Mannaggia alla miseria" è un viaggio nella Napoli di oggi, in una dimensione a cavallo fra il realismo di un presente difficile e la magia di un sogno vagheggiato, fra la precarietà del quotidiano e la possibile speranza di un 'oppure'.
Perché, come sostiene uno dei personaggi alla fine del racconto, noi siamo quelli dell'"oppure", quelli che credono comunque a una seconda possibilità.
Cosa può succedere quando tre ragazzi freschi di laurea che vivono a Napoli si mettono in testa di importare nel capoluogo campano questo sistema di finanziamento che sovverte ogni regola economica? Appena rientrati da un viaggio nel subcontinente indiano, Antonio, Chicchino e Marina, tutti e tre appena trentenni, si ingegnano per realizzare a Napoli il sistema di credito ai nullatenenti che hanno visto funzionare così bene nel corso della loro trasferta. Quindi, novelli 'banchieri dei poveri' come il loro maestro, si ingegnano a trovare delle persone che abbiano bisogno di un prestito iniziale per potere aprire una piccola impresa e sollevarsi dalla condizione di miseria in cui versano. Il tentativo di rivoluzione sociale in cui si lanciano allegramente, con sconcerto delle rispettive famiglie che si auguravano piuttosto un impiego in banca, si trasforma in un'avventura che li porta a contatto con un'umanità che non conoscono: cantanti neomelodici che cercano finanziamento per girare un video musicale, anziane venditrici di sigarette di contrabbando che vogliono dedicarsi alla cartomanzia, ragazze che desiderano vendere ai semafori piccoli sfizi di rosticceria, e in generale sfruttati di ogni sorta in cerca di riscatto, compreso un gruppo di prostitute di varia provenienza che ha il sogno di liberarsi dalla schiavitù della strada e aprire una pensione per famiglie. Non aiutati dalle banche, e apertamente ostacolati da strozzini e piccoli e grandi malavitosi, Antonio, Chicchino e Marina cercano una strada per portare avanti il loro sogno, far funzionare l'impresa, sfuggire alle richieste delle famiglie, aiutare gli altri e dare un senso alle loro vite. E intanto si destreggiano con i garbugli dei loro cuori, visto che Antonio e Chicchino sono entrambi innamorati della ragazza, la quale a sua volta non riesce a decidersi chiaramente fra i due. E alla fine di un percorso buffo e drammatico, accidentato e pieno di sorprese e rischi, si troveranno a fare i conti con una serie di verità, non tutte facili da digerire, non tutte facili da superare.
"Mannaggia alla miseria" è un viaggio nella Napoli di oggi, in una dimensione a cavallo fra il realismo di un presente difficile e la magia di un sogno vagheggiato, fra la precarietà del quotidiano e la possibile speranza di un 'oppure'.
Perché, come sostiene uno dei personaggi alla fine del racconto, noi siamo quelli dell'"oppure", quelli che credono comunque a una seconda possibilità.