Solisti
Mario Brunello
Nel 1986 è il primo artista italiano a vincere il Concorso Čajkovskij di Mosca che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali London Philharmonic, Royal Philharmonic, Münchner Philharmoniker, Philadelphia Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, Orchestre National de France, NHK Symphony di Tokyo, Filarmonica della Scala, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; lavora con direttori quali Valery Gergiev, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Yuri Temirkanov, Riccardo Chailly, Ton Koopman, Seiji Ozawa, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung e Claudio Abbado.
Dal 1994, anno di fondazione dell’Orchestra d’Archi Italiana, con la quale ha una intensa attività sia in Italia che all’estero, Brunello si presenta sempre più di frequente nella doppia veste di direttore e solista. Nell’ambito della musica da camera collabora con celebri artisti, tra i quali Gidon Kremer, Martha Argerich, Frank Peter Zimmermann, Yuri Bashmet, Maurizio Pollini, Andrea Lucchesini, Valery Afanassiev e i Quartetti Borodin e Alban Berg. Nella sua vita artistica Brunello riserva ampio spazio ai progetti che coinvolgono forme d’arte diverse (letteratura, filosofia, scienza, teatro), integrandoli con il suo repertorio tradizionale. Interagisce con attori e musicisti di altra estrazione culturale, quali Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Gianmaria Testa, Margherita Hack, Moni Ovadia e Vinicio Capossela. Attraverso nuovi canali di comunicazione Brunello cerca di avvicinare il pubblico a un’idea diversa e multiforme di fare musica, creando spettacoli interattivi, che in gran parte nascono nello spazio alternativo di Antiruggine, una ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione. Tra i suoi spettacoli di maggior successo: Pensavo fosse Bach, una creazione multimediale di musica, luci e video-immagini dedicata alle Suites di Bach, di cui Brunello è oggi considerato uno dei massimi interpreti.
I diversi generi artistici sperimentati da Brunello si riflettono nell’ampia discografia che include opere di Vivaldi, Bach, Beethoven, Brahms, Schubert, Franck, Haydn, Chopin, Janáček, Sollima e molti altri. Nel 2008 Deutsche Grammophon ha pubblicato il Triplo Concerto di Beethoven diretto da Claudio Abbado, mentre l’etichetta EGEA Records ha dedicato all’artista la collana Brunello Series composta da cinque cd: Odusia, odissea musicale nella cultura del Mediterraneo, Brunello and Vivaldi, Violoncello and per violoncello solo, Schubert e Lekeu con Andrea Lucchesini e le Suites di Bach. Queste ultime hanno riscosso un grande successo sia di pubblico che di critica, ricevendo il Premio della Critica 2010.
È direttore musicale del festival “Artesella arte e natura”, Direttore artistico del Premio Borciani e del Festival del Quartetto di Reggio Emilia. Ospite abituale dei concerti di Santa Cecilia, nel 1997 è stato eletto Accademico. Brunello suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi.