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Catherine Spaak
Dice di sé...
Sono una ribelle, libera, segreta. Sempre curiosa, pronta alla sperimentazione, ma allo stesso tempo candida: bambina ancora stupefatta dalle meraviglie del mondo e dai doni che elargisce. Tanti conoscono la mia immagine, nessuno il mio cuore. Così timida da diventare spavalda, perfino insolente, così impaurita da trasformarmi a volte in guerriero. La spiritualità ha mitigato la mia persistente malinconia, la meditazione è riuscita ad imbrigliare una mente effervescente, instancabile a tal punto che il silenzio, la solitudine, la natura, mi sono indispensabili. A volte, le mie due personalità convivono faticosamente: quella creativa, impaziente, iperattiva, passionale, con l'altra, calma, riflessiva e silenziosa. Un lungo percorso di ricerca mi ha aperta "all'invisibile", alla sempre maggior consapevolezza di se stessi, ai miracoli prodotti dall'energia dei nostri pensieri.
La piuma bianca che mi accompagna da sempre (ovunque io vada o io sia, ne trovo una accanto a me) è la materializzazione dell'angelo che mi guida. L'albero è il simbolo del possibile divenire attraverso la trasformazione: il minuscolo seme può diventare un albero gigante, un bosco, se vorrai annaffiarlo, curarlo con pazienza e fiducia. Amo Roma per i suoi colori, ocra, rosa, che si accendono al primo raggio di sole; mi piacciono le rose antiche, la cioccolata, il pane e la marmellata fatti in casa, la lavanda fresca nella biancheria, le candele, un fuoco acceso. L'alba ed il tramonto sono i miei momenti preferiti della giornata perché attraverso loro si ferma il tempo per qualche, magico, istante. Amo le campane di tutte le chiese ed il canto dei merli, i profumi, la carta riciclata e le penne stilografiche. Sapendo che tutti i nostri pensieri sono straordinariamente influenti, cerco di formularne solo di positivi e sono infinitamente grata, ogni giorno, per tutti i regali che la vita mi ha fatto e continua a farmi.