Aspettando la fase finale

Puntate integrali

NIKOLA SAVIC

Pranzo di Natale. Prima di sedervi andate in bagno, scivolate e sbattete la testa. Suonano alla porta, andate ad aprire ed entra un fiume di venti persone: sono i vostri invitati, ma non ne riconoscete nemmeno uno. Inserite nel racconto tre elementi: una clessidra, due gemelli, un cd dei Beatles.

 

PARENTI E ALTRI VIZI

Drin. Lunghissimo. È nella mia testa? No. Mi alzo. Barcollo. Spalanco d’istino la porta d’ingresso.

Sono degli sconosciuti, parecchi. Davanti, una signora con un timballo in mano. Dietro, due bambine bionde, identiche. Non basta. Un energumeno pelato ghigna con il dito ancora incastrato nel campanello. Dietro, tre tizi con la cravatta rossa e due more sulla trentina. Una ha un basco blu.

Boh, penso. L’LSD ha reso la mia mente adattabile.

“Buongiorno”. Accenno un sorriso. Tattico. L’energumeno toglie il dito e il ghigno. Era ora. Il drin finisce. Gli sconosciuti appallano gli occhi.  
I Muppets.

“Giovi. La testa!”. Mi tocco. Dita sporche di sangue. La signora passa il timballo al pelato. Mi spinge nel bagno, mi siede sul water e apre l’armadietto. L’orecchino a clessidra dondola mentre mi disinfetta. Non brucia. La sconosciuta ispira fiducia. La lascio fare. Di là, gli altri fanno casino. Qualcuno ha messo la musica.

“Zio Giovi, perché hai messo dello zucchero sui Beatles?”. Una voce da bambina, ma sono due identiche. Shining.

“Dà qua”. La signora prende il CD e lo mette sotto l’acqua. “Di là con gli altri”. Ordina. Poi, mette la bocca sul mio orecchio.

“Questa me la paghi Giovanni”, sibila, “Questa me la paghi”.

“Guardi, signora”, dico, “la coca, tra i guai, non è la prima della lista”.