Puntate integrali
FEDERICA LAUTO
Pranzo di Natale. Prima di sedervi andate in bagno, scivolate e sbattete la testa. Suonano alla porta, andate ad aprire ed entra un fiume di venti persone: sono i vostri invitati, ma non ne riconoscete nemmeno uno. Inserite nel racconto tre elementi: una clessidra, due gemelli, un cd dei Beatles.
Era dai Natali di Grado che non ci riunivamo tutti. E intanto non era morto nessuno. Naturalmente ero felicissima di rivederli. Così felice che invece delle canzoni di Natale misi i Beatles, inciampai sui regali, rotolai sulle perle andando in bagno, sbattei contro il WC e mi svegliai coi capelli risucchiati dallo sciacquone. Poi suonò il campanello.
“E' qui che si riceve un piatto di minestra?”, gridò un uomo brizzolato. Dietro di lui c'erano una ventina di persone.
“Vardela, sempre co la cotola curta”, berciò una vecchia.
Scambiandoli per suonatori li pagai e dissi: “Sbrigatevi, aspetto gente”. “Simpaticona!”, disse un tizio pizzicandomi una natica, e sedettero al mio tavolo. Due gemelli scesero dalle braccia di una donna elegante, e si misero a fissare la mia clessidra.
“Lasciate stare!”, urlai.
“Come ti permetti, Fede”, disse la donna elegante. Mi conosce pensai. Let it be, cantavano i Beatles. I gemelli si lanciarono la clessidra, che cadde. La sabbia si sparse e così i miei ricordi. Uh, la mia famiglia pensai. Let it be, cantavano i Beatles. Ecco perché li avevo invitati, per avvelenarli. Presi la bottiglia di cianuro mascherata da champagne e lo versai a tutti. Per sbaglio anche a me. E ora siamo qui, insieme, a festeggiare il pranzo di Natale per l’eternità.