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Note del regista
Xaver Schwarzenberger
Il nostro "Sissi" non è un Heimatfilm come il lungometraggio girato da Ernst Marischka negli anni ‘50, ma piuttosto un racconto moderno e avvincente sulla vita di una persona. Sissi è stata un idolo, una star del pop, un’icona di stile in un’epoca, in cui
queste parole non erano ancora state coniate. Era una donna che ragionava con la sua testa, senza lasciarsi costringere in ruoli predefiniti. Con la sua consapevolezza ribelle, che la portava a difendere in prima persona le sue convinzioni, Sissi resta
tuttora un modello di vita. La grande sfida, ma anche il fascino di questo progetto è stato proprio analizzare da vicino la figura e i suoi conflitti, per offrirne una rilettura contemporanea, che mettesse in luce tutte le sfaccettature di un carattere così complesso.
Qualsiasi attrice di lingua tedesca avrebbe avuto grandi difficoltà a misurarsi con il personaggio che fu di Romy Schneider. Per questo sono molto felice di aver trovato in Cristiana Capotondi un’interprete di grande talento, che ha saputo con maestria vestire i panni di una giovane sedicenne e, nello stesso tempo, quelli di una donna di trent’anni consapevole e matura.
L’imperatrice Elisabetta è un mito che non abbiamo voluto distruggere. Per questo raccontiamo la storia della sua vita fino all’incoronazione come Regina d’Ungheria. Questo è stato il suo maggior successo politico e rappresentò il momento più
importante della sua vita. In questo senso ci siamo attenuti a un proverbio tedesco che consiglia di finire la festa quando si è sul più bello.