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Cuba, Rivoluzione Borghese

domenica 8 aprile 2012 ore 13,20

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    La domenica di Pasqua “Il capitale di Philippe Daverio”, la nuova trasmissione d’arte e cultura di Raitre realizzata in collaborazione con Rai5 e prodotta dalla Vittoria Cappelli srl, torna a visitare Cuba. Si parla della sua storia, costellata da oltre un secolo e mezzo di rivoluzioni. 


    Verso la fine del XIX secolo cominciò infatti a diffondersi nella borghesia cubana un forte desiderio di autonomia nei confronti del governo spagnolo, che innestò una serie di insurrezioni popolari armate, nelle quali persero la vita i due padri della patria, Martì e Maceo. Nel 1898 inizia quindi la guerra ispano americana, dove gli Stati Uniti applicano per la prima volta due nuove pratiche militari e diplomatiche, nelle quali si specializzeranno particolarmente negli anni successivi: l’esportazione della democrazia e l’imperialismo. La questione si chiude con la pace di Parigi nel 1899: la Spagna perde tutto e Cuba viene occupata per un paio d’anni dagli USA, che ne riconosceranno l’indipendenza nel 1902. Nasce la Repubblica Cubana, con presidente il rispettatissimo Tomas Estrada Palma. Cuba, ormai più americana che spagnola, diventa effettivamente più libera e ricca, anche se in costante agitazione fra ricchi locali americani che lentamente iniziano a controllare il grosso dell’industria zuccheriera e un proletariato che comincia a farsi sentire. Il centro di Cienfuegos, che per il suo valore storico e culturale figura nell’elenco Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è un documento esemplare di questo florido periodo cubano: mentre in Europa era in atto la mattanza della prima guerra mondiale, qui venivano edificate bellissime case e villini, palazzi imponenti, tra cui spicca il Palacio de Valle, costruito in stile eclettico tra il 1913 e il 1917 dall’architetto italiano Alfredo Colli. L’Avana testimonia molto bene la qualità e l’importanza di una città che era considerata allora la New York dei Carabi, anche se oggi gli edifici commerciali del centro, le assicurazioni, le banche, sono ridotte a ruderi come in un inquietante Blade Runner al rum e al sole. Intorno al ’30, in anni di intensa attività economica e di realizzazione di opere pubbliche, L’Avana assiste quindi a uno sviluppo notevole con la costruzione di diversi importanti edifici, come il Campidoglio, l’Università, alcuni hotel, tutti realizzati con stile e grande fascino. La puntata si chiude con una visita a una di queste costruzioni, la “dolce dimora”, palazzotto in stile neorinascimentale fatto costruire da Oreste Ferrara, avvocato e politico italiano naturalizzato cubano. Oggi vi ha sede il Museo Napoleonico dell’Avana.

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