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Reims

in onda domenica 26 febbraio 2012 alle 13.25

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    L’indagine nel cuore dell'Europa continua nell’ottavo appuntamento di Il capitale di Philippe Daverio.

    Se la memoria profonda è il sedimento sul quale si fonda il capitale dell'eredità culturale, questa settimana Philippe Daverio indaga sulla memoria dei nostri vicini di casa, i cugini francesi, andando a Reims, dove si produce il vino con le bolle chiamato champagne. Bolle di champagne, dunque, e non bolle finanziarie, che prevedono l’utilizzo di pochissimi subprimes, se non le assicurazioni contro le gelate.

    Reims è per la Francia un luogo profondo della sua storia. Chiamata Durocortorum, fu infatti la più importante di tutte le Gallie, come testimonia tuttora un arco di notevole impatto con decorazioni di grande pregio. Dando una mano a Cesare contro i galli belgi, prima diventò indipendente come città federata di Roma e poi, sotto Augusto, capitale della Gallia Belgica.

    Più controversa è la sua storia contemporanea: il suo aspetto odierno è infatti piuttosto sciupato e malinconico, in una situazione architettonica inquietante dove l’antico non riesce a coniugarsi con i tentativi di una modernità che non è in grado di controllarsi. Ciò forse si giustifica perché questo è un luogo di oblio della memoria: la rivoluzione infatti distrusse gran parte delle statue che rappresentavano i re di Francia, quasi tutti incoronati qui.

    Reims è comunque soprattutto la città di una delle più celebri cattedrali al mondo, quella che può considerarsi la più bella di Francia. La chiesa è stata costruita su un sito dove sorgevano precedenti cattedrali. La prima fu eretta dal vescovo Nicasio nel IV secolo d.C. sui resti di una chiesa protocristiana che sorgeva sulle terme gallo-romane dell'antica Durocortorum e fu consacrata nel 401. Qui Clodoveo fu battezzato nel 496 da San Remigio, Vescovo di Reims, divenendo così il primo re cattolico dei Franchi. Nell'852 fu ampiamente restaurata e ristrutturata, ma nel 1210 venne completamente distrutta da un incendio per essere nuovamente ricostruita nell’attuale aspetto gotico a partire dal 1211 per volere dell'arcivescovo Aubry de Humbert.

    La scansione architettonica di tutta la cattedrale rasenta la perfezione e testimonia l’abilità dei suoi architetti di portare a linguaggio stabile un secolo di sperimentazione.

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