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Utopia Mas Grande

in onda domenica 18 marzo 2012 alle 13.25

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    Nell’undicesimo appuntamento di Il capitale di Philippe Daverio, lo storico dell’arte incontra l’architetto milanese Vittorio Garatti.

    Nei primi anni della rivoluzione castrista, Garatti lavorò a Cuba partecipando all’ambizioso progetto di realizzazione di nuove scuole nazionali d’arte a L’Avana, progetto nato con l’intento di costruire qualcosa di utile all’interno di un’area che precedentemente era occupata da un campo da golf. L’idea era quella di realizzare un grande polo culturale dove migliaia di giovani di Cuba e dell’America Latina ma anche di altri luoghi del cosiddetto terzo mondo, come l’Asia e l’Africa, potevano studiare gratuitamente le arti.

    In questo lavoro, completato solo in parte, Garatti operò insieme al cubano Ricardo Porro e a un altro collega italiano, Roberto Gottardi, tutti e tre uniti dalla precedente comune esperienza venezuelana del Banco Obrero, guidata dal noto architetto Carlos Raul Villenueva.

    La costruzione di questa città-parco a L’Avana voleva configurarsi come una sorta di racconto architettonico, volto a esplicare lo spirito della rivoluzione e quello sensuale di Cuba. La Scuola d’arti plastiche di Ricardo Porro si sviluppa così attorno a una grande fontana a forma di vulva, mentre il complesso di padiglioni costruiti per la Scuola di balletto da Garatti sembra voler dialogare apertamente con le forme dal bosco, giungendo perfino a riecheggiarne le sembianze e la leggerezza. Un’opera, quindi, dagli intenti dinamici, volta a rappresentare una visione del futuro aperta in tutte le direzioni, uscita purtroppo sconfitta dal confronto con le idee dell’architettura razionalista sovietica, che dalla metà degli anni ’60 presero il sopravvento anche a Cuba, fino a far cadere per lunghi anni in un oblio quasi totale l’esperienza di questo parco culturale.

    L’intervista a Garatti, effettuata sia nella sua abitazione milanese, sia direttamente presso l’area delle Scuole Nazionali d’Arte a L’Avana, è anche l’occasione per introdurre un racconto sulla storia e l’arte cubana, suddiviso in più puntate.

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